30. L'ultimo giorno

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Domenica mattina

Adoro la domenica. Il suo fare lento, ore che sembrano anni in cui puoi stare ad oziare sul letto, oppure uscire con la tua migliore amica per mangiare un mega enorme gelato. Beh questo almeno a casa mia, qui non posso fare granché.

Con calma mi stiracchio e trascino giù dal letto, diretta in bagno.

Mentre mi lavo, nella mia mentre tornano gli eventi della notte scorsa e dei piccoli brividi corrono lungo la mia schiena.

Questa casa, o meglio i suoi padroni non sono molto della quale. Sicuramente c'è qualcosa sotto, e io, ovviamente, devo scoprirlo.

Frugo nell'armadio in cerca di un'altro vestito da indossare, questa volta però ne prendo uno a casa senza interessarmi se sia bello o meno.

Ne prendo uno color giallo limone un po' sbarazzino, nulla di che.

Pettino i capelli e gli raccolgo in una treccia di lato, poi scendo di sotto.

Strano, o no, appena entro in cucina sulla tavola già trovo una tazza fumante di the, biscotti con burro e marmellata e una fetta di dolce.

Mangio con calma, gustandomi a piano quelle leccornie.

Appena finisco lavo le poche stoviglie che ho sporcato e torno di sopra, solo per prendere il libro che ho iniziato a leggere.

Mi sistemo in veranda, sul dondolo, mentre l'aria frizzante della mattina mi accarezza delicatamente.

«Buongiorno! Dormito bene?»

La voce di Alexander mi fa sobbalzare, come ogni volta.

«Ehm.. si, e lei?»
«E tu forse.. comunque bene. Sono venuto qui per dirti che, come avevamo stabilito all'inizio, oggi sarà l'ultimo giorno che starai qui. Dopo pranzo sei libera di prendere le tue poche cose e di andare. Sei libera»

Senza nemmeno farmi rispondere qualcosa di concreto gira i tacchi e se va, blaterando qualcosa..

«For who could ever learn to love a beast?»

Prima di rimettermi a leggere, o meglio a far finta, lo guardo di nascosto.

Sulla faccia ha un'espressione triste, quasi mi dispiace per lui ma subito mi torna in mente l'evento di ieri sera e così chiudo di scatto il libro e torno in camera.

Provo ad ingannare il tempo rifugiandomi nell'unica stanza che, probabilmente, mi fa calmare. La biblioteca.

Appena apro la porta il mio respiro si ferma, il mio cuore perde un battito e i miei occhi non la smettono di guardare quella meraviglia.

"Entrai nella biblioteca e aspirai quel profumo di carta e inchiostro che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.."

Improvvisamente nella mia testa compare questa frase, una delle mie preferite sulle biblioteche.

Ma non è la sola. Anche una di Petrarca si fa largo nella mia mente

"Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso e mi ricordano che i giorni corrono veloci e che la vita fugge via."
~Francesco Petrarca~

Cerco tra la marea di libri uno che mi possa colpire in modo particolare e, dopo molti minuti di ricerca, ne trovo uno che fa al caso mio.

Si tratta di un vecchio libro, rilegato e molto pesante. Narra di alcune favole, non le classiche storielle che ci leggevano da bambini per farci addormentare, ma racconti delle stesse storielle in chiave moderna.

Mi accomodo su una poltrona dallo schienale alto e tutta polverosa, ma non ci bado più di tanto.

È veramente come in una favola, solo che purtroppo tutto questo tra poche ore finirà e sarò catapultata di nuovo nella realtà..




Non so per quanto tempo mi sia "isolata", so solo che appena metto la testa fuori da quella stanza c'è un silenzio agghiacciante.

Nessun vociare, nessun rumore di pentole e stoviglie dal piano di sotto. Sembra quasi che adesso, in quella casa, sia da sola.

Il brontolio del mio stomaco mi avverte che probabilmente l'ora del pranzo sia passata da un pezzo e infatti, appena controllo il grande orologio a pendolo, scopro che sono passate da poco le quattro.

In teoria già da un bel pezzo sono libera, così vado in camera raduno le mie poche cose, ossia solo i vecchi panni sporchi, ed esco di corsa da quella assurdissima casa.

Love Is A Dangerous Game  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora