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Continuo del capitolo precedente

Sabato pomeriggio

Appena torno in camera, l'unico rifugio sicuro, sul comodino scorgo un pacchetto regalo.

Mi precipito ad aprirlo e, appena scarto la confezione, trovo un libro.

"Alice in Wonderland.
Edizione del 1865.
Lewis Carroll„

Mi è sempre piaciuta questa storia, i suoi svariati significati e le sue interpretazioni.

Non ho nient'altro da fare così mi sistemo comodamente sul letto e inizio a leggere.

Prima di iniziare, però, do una rapida occhiata all'orologio: da poco passate le tre.

Divoro pagina dopo pagina, ridendo, piangendo ed emozionarmi allo stesso tempo.

"Cosa ti ha fatto innamorare di lui, Alice?"
Alice guardò il Fante di Cuori dall'altra parte della spiaggia.
"Io non ne sono innamorata"
Arricciò il naso.
"Oh.." rise il Brucaliffo "dunque cosa di piace di lui?"
Esitò prima di rispondere, poi alzò gli occhi al cielo. Il Brucaliffo l'aveva scoperta.
"Mi piace il modo in cui mi guarda quando siamo solo io e lui.
Mi piace quando mi tiene la mano di nascosto, sotto il tavolo, dove nessuno può vedere. E mi piace quando mi accarezza la testa mentre mi dice che un cuore non ce l'ha, che non potrebbe mai innamorarsi.
Mi piace quell'assurda mania che ha di grattarsi il naso quando dice una bugia.
Mi piace il suo profumo.
Mi piace il suo sorriso.
Mi piace il modo in cui mi tocca i capelli.
Mi piace quando le sue mani scivolano lungo la mia schiena.
Mi piacciono i suoi baci.
Oh, signor Brucaliffo, adoro i suoi baci.
Mi piace l'agilità con cui cambia i discorsi.
Mi piace quando ci avventuriamo in posti.
Mi piace sembrare la più seria tra i due, quando si sa che sono una testa fuori posto peggio di lui.
Mi piace poggiare la mia guancia contro la sua.
Mi piace quando mi porta a spasso sulla sua vespa, mi sento libera.
Mi piace quando metto le mani nel suo giubbino e non si lamenta.
Mi piace quando gli lancio le occhiatacce e lui risponde con un gran sorriso.
Mi piacciono le sue debolezze, i suoi giorni no, i giorni in cui mi allontana. Mi piacciono i suoi giorni si, i modi in cui mi riavvicina. Mi piace come mi tiene tra le braccia. Mi piace quando mi tira con se. Mi piace, signor Brucaliffo.
Mi piace, ma non sono innamorata, questo è ovvio.. no?"
"Oh... si, Alice... questo è ovvio."

Sembra un po' la descrizione di me e James.

Ancora una volta la mia mente mi riporta da lui ma almeno stavolta non vengo disturbata da nessuno.

Finisco di leggere anche il decimo capitolo e, alzando gli occhi all'orologio, noto che si sono già fatte le cinque. Ora perfetta per il the.

Questo nuovo pensiero mi spinge ad uscire dalla camera e a scendere di sotto.

Ancor prima di arrivare in cucina, l'odore del the alla rosa invade le mie narici.

«Crystal, cara, entra! Stavo giusto preparando una tazza di the. Accomodati»

Prendo posto su un'enorme sedia a dondolo, di quelle un po' vecchie e scricchiolanti.

Il silenzio che c'è in quella stanza mi fa venire la pelle d'oca, è un silenzio glaciale.

Decido di spezzarlo provando a chiederle un po' della sua vita.

«Tranquilla, buoi benissimo chiedere senza timore. Lavoro, di giorno, in un'editoria mentre, di notte, faccio la spogliarellista nel locale più in di Londra..»

Il gorgoglio del bollitore non le permette di terminare la frase, e quindi di far sapere a me il resto della sua vita privata.

Adesso i ruoli si sono invertiti e tocca a me raccontare le poche cose della mia vita, mentre tengo ben stretta tra le mani una tazza fumante.

Dopo un breve riassunto di me, la chiacchierata vira su argomenti comuni e sciatti, ma almeno non mi sento più in soggezione.

Restiamo a parlare ancora per un po' fino a quando mi congedo per tornare in camera. Al sicuro.

Love Is A Dangerous Game  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora