27. La nuova arrivata

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Continuo del capitolo precedente

Sabato, a pranzo

Sono in camera ancora intenta a scegliere un vestito da indossare.

Ne sposto uno dopo l'altro fino a che uno dal colore del mare mi colpisce.

Mi svesto e mi cambio, di nuovo.

Il nuovo abito è lungo, ma non troppo, con una gonna ampia nella norma è un corpetto non troppo scollato. Perfetto per il pomeriggio.

Mentre mi sistemo il trucco e i capelli la mia mente non la smette di pensare a James, a come l'ho lasciato senza dirgli nulla, dalla misteriosa gita e i ai miei genitori.

Qualcuno bussa alla porta risvegliandomi dai miei pensieri.

Quando la apro difronte a me compare una donna, forse sulla trentina, con un abito da ufficio e una pettinatura impeccabile.

Quasi la invidio, per la pettinatura.

«Ehm.. e tu chi sei?» chiedo mentre con la mano tengo ancora stretto il pomello della porta

«Evelin, piacere»

Okay non ci sto capendo più niente, adesso chi è questa donna?

«Crystal.. piacere» le dico mente le stringo la mano.

«Vieni, scendiamo di sotto il pranzo è pronto»

Nel momento esatto in cui nomina la parola "pranzo" il mio stomaco inizia a brontolare, segno che ho una fame da lupi.

Chiudo la porta alle mie spalle e scendiamo di sotto.

In salotto l'enorme tavolo sembra apparecchiato a festa: tovaglia bianca e candida, qualche candela qua e là e infine una montagna di cibo.

Mangiamo in silenzio, scandito solo dal ticchettio dell'orologio a pendolo in fondo al salone.

Nonostante tutta quella roba da mangiare, il pranzo finisce in fretta.

Aiuto Evelin a sparecchiare e a lavare i piatti dopodiché ci accomodiamo in veranda per una tazza di the.

«Crystal... ho pensato che ti avrebbe fatto piacere avere un'altra figura femminile all'interno della casa, così ho chiesto a mia sorella Evelin di poter venire a stare un po' di tempo con me. In modo tale da farti vedere che non sono così malvagio come pensi. Oh, se nel caso ti starai chiedendo se sa tutta la storia, la risposta è sì»

Resto un po' scioccata da quelle parole tanto da far passare un po' tempo prima di formulare una risposta.

«È stato davvero carino da parte sua, la ringrazio»

Sua sorella mi rivolge un sorriso che, a par mio, è da "So tutto io, scansanti".

Una cosa che noto, per fortuna o no, è che anche lei quando sorride lo fa in modo sbilenco, segno che è affettivamente sua sorella.

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