5. Vampiri?

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La luce del sole mi costringe ad aprire gli occhi. Ho ancora le cuffie nelle orecchie e le canzoni continuano a martellarmi i timpani.

Cerco di recuperare il telefono tra le lenzuola e quando lo trovo metto a tacere quella cantilena.

Non mi ero resa conto di essermi addormentata con le cuffie nelle orecchie.

Raccolgo tutte le mie forze per alzarmi e andare a fare una doccia.

Lascio che l'acqua scorra sulla mia pelle per un tempo interminabile, che mi scrolli di dosso le preoccupazioni legate alla scuola e, si devo ammetterlo, a James.

Ancora avvolta nel mio accappatoio giallo scrivo un messaggio ad Emily dicendole di incontrarci da Bob's per la colazione.

Per stare comoda scelgo dei leggings non troppo attillati e una felpa. Come scarpe semplici converse bianche, un po' di trucco e via.

Né la mamma e né il papà sono in casa. Sono entrambi a lavoro, in biblioteca e in centrale di polizia, quindi prendo lo zaino ed esco.

Non ci impiego molto per raggiungere la mia amica da Bob's e, infatti, quando arrivo la trovo già lì che mi aspetta.

La saluto con un bacetto e poi ci accomodiamo al tavolo, in attesa del cameriere.

«Allora.. che intenzioni hai con James?» chiede una volta arrivate le nostre ordinazioni, «Mm» non formulo una risposta concreta perché non so nemmeno io cosa fare. Dopo quella sera si comporta in modo strano, la sera prima tutto dolce e romantico e il giorno dopo una iena in calore! Così mi limito solo a terminare il mio succo. Lei per fortuna mi capisce al volo e anche lei, come me, termina la sua ordinazione.

Dopo aver pagato saltiamo in macchina e andiamo a scuola.

«Ci vediamo a mensa!» ci salutiamo prima di sfrecciare nelle rispettive aule.

Nelle prime ore ho sempre materie scientifiche, ma per fortuna stavolta per iniziare ho biologia una delle mie preferite.

Appena entro in classe noto Morgan seduta in uno degli ultimi banchi, da sola. Anche se non mi è mai piaciuto sedermi in ultima fila mi dispiace lasciarla sola perciò prendo posto accanto a lei.

«Buongiorno ragazzi. State pure seduti comodi perché la lezione di oggi sarà alquanto impegnativa ed importante, tratteremo il DNA»

la voce del prof. Keiser mette a tacere i mormorii generali, adesso si sente solo lo sfogliare di pagine in cerca dell'argomento.

«Faremo un'ora in classe per capire un po' di cosa stiamo parlando e l'altra in laboratorio. Okay iniziamo allora!»

La mia mano non la smette di andare da sinistra verso destra sul bloc notes, cerco di non perdermi nemmeno una parola.

L'ora di teoria passa in fretta, quasi più in fretta del normale. «Ragazzi, senza agitazione adesso ci sposteremo nell'aula di laboratorio, vi aspetto lì. Che nessuno si fermi al bagno, solo agli armadietti per prendere il camice e il libro necessario» e come tanti robot usciamo dalla classe.

Sono davanti al mio stipo ad armeggiare con la serratura. Dopo una lunga serie di tentativi sento il 'click' tanto atteso. Prendo il necessario e proprio quando sto per andare, qualcosa o meglio qualcuno mi si piazza davanti. «Che altro c'è ancora?» chiedo mentre i suoi bellissimi occhi verdi non mi lasciano andare «Te. Voglio te, ecco cosa. Non riesco a starti lontano mi dispiace» «Si vabbè.. adesso vienimi anche a dire che sei un vampiro attratto dal mio odore di sangue! James adesso fammi passare che sono in ritardo» si è praticamente posizionato davanti a me, con le braccia sull'armadietto come a formare una gabbia, «Shh, non svelare il mio segreto a mezza scuola! Non si sa mai cosa potrà accadere» penso di starlo guardando impaurita perché scoppia in una fragorosa risata che a me fa venire solo i nervi. Lo scanso da parte e mi avvio verso il laboratorio di biologia.

«Signorina Lewis, avevo appunto raccomandato di non fermarsi lungo il corridoio e lei cosa fa?» mi rimprovera il prof. Keiser una volta entrata «Mi deve scusare prof.» «Su su non mi faccia perdere tempo, si sistemi da qualche parte in silenzio. ~E poi rivolto alla classe~ Bene ragazzi dove eravamo rimasti? Ah si sì, all'estrazione del DNA dagli spinaci»

In tutti i miei anni di scuola non ho mai ricevuto una ramanzina da un prof. Mannaggia a te James!

Per mia fortuna anche quest'ora passa, però mi tocca affrontare altre due ore prima di andare in mensa.

Letteratura e poi ginnastica, la materia che odio di più.

Una volta scesa in palestra vado direttamente negli spogliatoi per potermi cambiare.

Uno, due, tre giri di corsa. I minuti che sembrano anni, il fiato che si fa corto per ogni nuova falcata. -Ancora cinque minuti e poi passiamo alla spalliera!- urla la prof. Clifford.

Devo reggere solo per altri cinque minuti, solo cinque. Ce la posso fare..

*Fiuu* il suono del fischietto mi fa fermare all'istante, ma comincio subito a camminare per riprendere fiato.

Dopo aver fatto qualche esercizio a terra, passiamo alla spalliera come previsto.

Per fortuna anche quest'ora passa velocemente, e anch'io il più in fretta possibile mi cambio maglietta e scarpe così da poter raggiungere in tempo Emily a mensa.

«Che schifo! Ma sempre tutta sbobba devono servire a mensa?» ancora una volta riesce a farmi sorridere, non ha tutti i torti però. Stavolta sul mio vassoio si osserva una gelatina di un misto tra pesce e spezie, altro cibo più o meno solido e acqua. Sbobba insomma.

Anche oggi ci uniamo al tavolo di James e Lucas e qualche altro amico.

Durante il pasto io e il 'vampiro' ci scambiamo occhiate fugaci. Stavolta è più silenzioso del solito, sicuramente dovuto al fatto di stamattina.

Per fortuna che i loro amici riempiono il silenzio che si è creato da un po', parlando del più e del meno. «Ho sentito parlare di quel nuovo film.. che ne dite di andarlo a vedere questo pomeriggio? Sempre se non avete di meglio da fare» chiede Alaric spiazzando un po' tutti «Per me va bene, e per voi ragazze?» ecco le prime parole che dice da quando ci siamo sedute al tavolo. Entrambe rispondiamo un 'si' e subito si riaprono le danze, facendomi venire mal di testa.

Anche stavolta mi invita ad accompagnarlo fuori per la sua solita sigaretta, io ovviamente accetto e così torniamo ad occupare il solito posto sulle scale antincendio.

«Senti.. per quanto riguarda ieri.. oggi.. sta succedendo tutto troppo in fretta. Per il momento vorrei dedicarmi allo studio ma questo non vuol dire che non posso uscire qualche volta con te, solo vorrei che ci conoscessimo meglio..»
«Capisco.. Rispetto la tua scelta allora» «Perfetto allora. Ah.. e nessun altro appostamento davanti al mio armadietto, vampiro» insieme scoppiamo a ridere e quando finisce di fumare rientriamo dentro più raggianti che mai, cosa che fa alzare il sopracciglio in segno di domanda ad Emily. Io mimo un 'ti spiego dopo' e mi risiedo. Continuano a parlare finché il suono della campanella non ci costringe a rientrare in classe.

Altre ore, altre materie ma per fortuna leggere.




Nello specchio è riflessa l'immagine di una ragazza, ancora un po' troppo piccola anche se quasi maggiorenne con indosso un vestito abbastanza corto che lascia vedere le gambe lunghe e troppo snelle. Capelli puliti e sciolti, viso truccato. Sembra quasi una bambolina, una di quelle che tiene ben ordinate sulla mensola sopra la scrivania. Le tipiche bambole di porcellana che a tanti fanno paura, terrore ma che invece lei adora tanto e a cui è molto legata..

La suoneria del telefono la distrae di nuovo dai suoi pensieri. Emily, sono costretta a rispondere.

«Tesoro sono sotto casa tua, scendi o faremo tardi!» «Okay, due minuti e sono da te» le dico mentre dall'armadio prendo il giubbetto di jeans e la borsa.

Lascio un biglietto alla mamma ed esco.

Il cinema dista più o meno un'oretta da casa mia perciò mi metto comoda in quella macchina ormai familiare. Come se fosse la mia accendo lo stereo e lascio che la prima canzone che trasmettono cancelli le preoccupazioni che mi porto dietro..

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