18. In Love (2)

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Continuo del capitolo precedente

Martedì pomeriggio/sera

Dopo essermi preparata un pranzo veloce, perché i miei sono entrambi a lavoro, sistemo la cucina e sfreccio di sopra.

Per prima cosa mi metto a studiare per circa due ore e mezza, dopodiché mi dedico un po' alla lettura e poi comincio a prepararmi per uscire.

Scelgo dei pantaloni un po' larghi ma non troppo sui quali mi ci faccio un po' di risvolto, una camicetta bianca e converse alte anch'esse bianche.

Mi trucco, mascara e un po' di rossetto.

Appena esco dal bagno mi arriva il messaggio di Emily nel quale dice che mi aspetta già di sotto insieme alla ciurma, sorrido.

Lascio un biglietto alla mamma e vado da loro.

Saliamo tutti quanti nella macchinati Emily e partiamo a tutta birra per le strade di Londra, con lo stereo che sputa canzoni di tutti i generi.

Decidiamo di farci prima una camminata tranquilla per il grande parco di Londra, esatto proprio quello in cui ho (ri)incontrato James dopo la mia prima sbronza.

Passeggiamo lungo le strade acciottolate del parco, immersi nel verde e nel blu. Tra mille alberi e panchine, alcune occupate già da coppie di ragazzi che si specchiano ognuno negli occhi dell'altro, altre invece ancora vuote in attesa di qualche passante.

Camminiamo tranquillamente parlando del più e del meno, ridendo e scherzando.

Solo quando il sole comincia a far spazio alla luna, e la sua luce diventa sempre più delicata all'occhio ci avviamo verso l'uscita diretti verso la macchina.

Una volta dentro, siccome sono quasi le otto e quindi quasi ora di cena Lucas propone di mangiare tutti insieme fuori, «Pizza? Hamburger? Cosa preferiscono le donzelle?» chiede mentre la sua ragazza imbocca la strada per il centro.

«Serve anche chiederlo?» sbotta Emily ridendo, «Hamburger ovvio!»
«E allora che pizza sia!» dice Lucas mentre ride di gusto, seguito da noi altri.

Una volta arrivati difronte al mcdonald's la mia migliore amica sbuffa perché non c'è nemmeno un parcheggio libero, «Ma tutti oggi devono venire a mangiare qui?! Spiegatemelo!!»

Alla fine lo trova all'ultimissima fila perciò siamo costretti a camminare per poter entrare nel locale.

Ci accomodiamo in un tavolino un po' nascosto, l'unico libero.

Consumiamo la cena lentamente, godendoci il momento.

Dopo cena, ci facciamo un giro per le strade di Londra per digerire l'enorme quantità di cibo ingurgitata. Dopodiché torniamo tutti alla macchina, ma solo io e James restiamo a piedi per tornare a casa col chiaro di luna.

Ormai penso sia chiaro che entrambi vogliamo solo una cosa, cioè stare per sempre legati l'uno con l'altra con quel magnifico filo rosso invisibile.

Mano nella mano ci avviamo verso il centro della città che per me non muore mai per quanto è magnifica,
soprattutto di notte.

Dopo circa un'ora di passeggio, ci accomodiamo su una di quelle famose panchine.

Appoggio la testa nell'incavo fatto apposta per me, o così sembra.

Intrecciamo ancora una volta le dita e ci culliamo così, in silenzio.

Sembra passata un'eternità quando decidiamo di alzarci per fare l'ultimo giro.

Verso le dieci e mezzo, mi accompagna a casa e prima di salutarci augurandoci la buonanotte, le nostre labbra si incontrano accendendo una fiamma ardente.

«Buonanotte piccola mia!»

«Buonanotte, a domani!»

Il mondo intorno a me sempre essere diventato tutto d'un tratto leggerissimo, e a me sembra di fluttuare.

E così, con il sorriso stampato sulle labbra mi addormento.

Love Is A Dangerous Game  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora