24. Come nella Bella e La Bestia (2)

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Continuo del capitolo precedente

Venerdì pomeriggio

«Tranquilla, lo scoprirai molto presto...» e detto questo si sfila la maschera dal volto.

«Dovevo aspettarmelo da te!» dico mentre mi alzo in fretta e corro verso la porta d'ingresso, che naturalmente è chiusa a chiave e non so dove siano.

«Ah.. tranquilla la pistola era finta, non farei mai del male ad uno scricciolo come te!» dice mentre mi fa l'occhiolino e si avvicina lentamente a me

«Non puoi scappare, perché resterai per un po' qui con me. Tranquilla già avvisato la scuola e la famiglia, tu sei a fare una gita in Irlanda. Tuo padre e a tua madre, naturalmente, sanno che sei con la classe. Nulla di preoccupante»

E di nuovo quell'occhiolino accompagnato dal sorrisetto sbilenco.

Dovevo immaginarmelo, eccome se dovevo!

«Vieni, ti faccio vedere la tua stanza»

Ma come fa ad essere un attimo prima urlante e l'attimo dopo felice come una pasqua?

Mi accompagna al piano di sopra e davanti a me si apre uno scenario davvero particolare: un lungo corridoio con almeno cinque camere da letto, uno studio, una libreria come quella che si trova solo nei film (la stanza che ho preferito in assoluto) e in fondo un piccolo, si fa per dire, bagno.

Apre una delle cinque stanze e rimango ancor più scioccata, un grande letto matrimoniale occupa un lato della stanza, vicino ad esso un armadio stra colmo di vestiti e, dietro una porta, il bagno con tanto di toeletta.

Mi sembra di essere tornata indietro di non so quanti anni, all'epoca delle dame con quei grandi e bellissimi vestiti e dei castelli sulle colline.

«La cena sarà pronta per le otto in punto»

Okay, okay vi starete chiedendo perché non ho cominciato ad urlare come una matta alla vista del prof Moretti e perché sono rimasta meravigliata da questa casa e sicuramente perché adesso sono stesa su questo letto morbidoso, il motivo è che vorrei proprio sapere cosa farà e cosa non farà anche perché da qui non posso uscire.

Vorrei tanto chiamate James ma il mio telefono è sicuramente nella cassaforte della scuola..

Mi metto seduta sul letto e intanto con lo sguardo passo in rassegna tutti i bellissimi abiti da sera dell'armadio.

Uno mi colpisce. È giallo, ma non intenso, con un'ampia gonna a balze e i corpetto a cuoricino.

Lo prendo e lo appoggio prima sul letto, poi lo metto su di me, senza infilarlo, e comincio a fare piroette per tutta la stanza contenta.

Dopo un po' torno in me e rimetto bruscamente l'abito nell'armadio, dirigendomi in bagno.

Sulla toeletta trovo uno spazzolino ancora confezionato e del dentifricio. Decido di utilizzargli.

Dopo essermi lavata i denti spazzolo i miei lunghi capelli.

Sono quasi le otto.

I miei abiti ormai sono sudati e sporchi, e quell'abito mi tenta.

Soddisfo la mia tentazione.

Stupendo un abito del genere con le vans!

Lentamente apro la porta della camera e controllo che lui non sia nei paraggi.

Per fortuna non c'è così scendo liberamente le scale senza troppe pressioni.

Appena metto piede in salotto resto nuovamente senza parole...

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