20. ... e allucinazioni

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Continuo del capitolo precedente

Mercoledì mattina

«Quindi lei mi sta chiedendo, dopo circa due settimane, di poter denunciare il prof Moretti e di non far ricadere sentenze gravi sul suo ragazzo?»

La voce del preside spezza il silenzio che si è venuto a creare dopo la fine del mio resoconto.

«Esatto, signor preside. Vorrei fare proprio questo, se è possibile..»
«Certo che si può fare, anche perché eventi di questo genere nella mia scuola non si posso ripetere e poi soprattutto perché una mia studentessa ne è stata la vittima... Vedrò cosa posso fare, nel minor tempo possibile! Adesso la prego di tornare dritta in classe»
«Arrivederci» dico mentre mi alzo e mi dirigo verso la porta con un peso in meno sulle spalle, o così pare.

Mi dirigo a passo svelto nella mia aula, ormai la lezione è iniziata da circa dieci minuti così a testa bassa mi siedo all'unico banco libero, vicino una ragazza.

Quando finalmente suona anche l'ultima ora mi incammino verso il mio ragazzo e l'uscita, ma vengo chiamata da una voce fredda, gelida come il ghiaccio.

Mi volto e noto che il preside, con il prof Moretti mi stanno aspettando.

Negli occhi di James vedo tutta la rabbia ancora non del tutto repressa, ma cerco comunque di rassicurarlo dicendogli di aspettarmi fuori.

Con il cuore che mi martella nel petto vado verso l'ufficio del preside.

Busso ed entro.

Dopo essermi accomodata su una poltrona molto distante dal mostro, il preside comincia a (ri)elencare tutte le vicende accadute in queste sue settimane.

Osservo il volto del prof Moretti sbiancare piano piano ma sei mai perdere il controllo.

Una volta terminato il resoconto vedo spuntare un piccolo sorriso sul volto del prof Moretti. Cosa che mi fa innervosire ancora di più.

«Mi dispiace preside Tollens, ma queste cose delle dalla qui presente signorina Lewis non sono affatto vere. Non so come si sia potuta inventare tutto ciò!»

Mi si gela il sangue nelle vene a sentire quelle parole. I miei occhi vanno da quelli del preside a quelli del prof, che ha ancora quel sorriso beffardo sul volto.

«Bene, non mi resta che far terminare qui questo colloquio. Potete andare»

Cosa? Termina qui? Ma ha ascoltato solo quello stupido, dovrebbe sentire anche i miei amici e quelli strampalati della mia classe... non può finire così!

«Arrivederci..» dico prima di uscire da quello studio e da quella maledettissima scuola.

«Andiamo a casa, ho bisogno di stendermi sul letto ho i nervi a mille!» dico a James una volta raggiunto.

«Cos'è successo lì dentro? Piccola a me puoi dire qualsiasi cosa, lo sai questo vero? Io ci sarò sempre per te.. ehy tranquilla..» mi prende il viso tra le mani e mi bacia lentamente, mente lacrime salate rigano, ancora una volta, le mie guance.

Love Is A Dangerous Game  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora