Giovedì mattina
JamesCome sempre, sbuffando a più non posso mi alzo dal letto perché quella dannatissima sveglia mi fa sobbalzare.
Prima di andare in bagno per lavarmi e cambiarmi scrivo il messaggio del buongiorno alla mia ragazza la quale, come già mi aspettavo, risponde quasi subito.
Ancora non ci credo di averla conquistata per davvero, non l'ho tratta sempre nel migliore dei modi. Ho sempre ragionato, agito, pensato sempre con la mia testa anche quando gli altri mi davano consigli. Ma con lei.. con lei si è venuto a creare qualcosa di nuovo, come una magia che aggiusta i cuori infranti da tempo.
Dopo una doccia rilassante ma veloce, scelgo dei Levi's neri un po' strappati, una maglia a maniche corte bianca e le classiche vans.
Ci siamo dati, come al solito, appuntamento da Bob's alle otto in punto.
Prima di uscire di casa saluto la mamma con un affettuosissimo bacio sulla fronte. Le voglio troppo bene, soprattutto dopo l'incidente di papà.
Quando la mia mano si posa sulla maniglia della porta sento la mia sorellina, Lilith, sbucare dalla cucina con quello zaino troppo grande per la sua schiena e la faccia imbrattata di cioccolata.
Faccio dietrofront e mi avvicino a lei.
«Ma cosa combini!» le dico ridendo mentre con un fazzoletto le pulisco il viso,
«Io volevo solo un po' di cioccolata!»
«Forza andiamo sennò faremo tardi a scuola»La prendo per mano ed usciamo, immergendoci nelle affollate strade di Londra.
«Lilith, mi raccomando fa' la brava. Adesso va' la maestra ti aspetta!» le dico mentre con un braccio la spingo leggermente nella direzione della porta, non prima, però, di averle dato un buffetto.
Dopo aver accompagnato mia sorella a scuola mi avvio verso Bob's, in netto ritardo.
Arrivo lì davanti quando ormai sono le otto passate e la mia piccolina, stranamente non troppo arrabbiata, mi accoglie con le dovute feste.
L'unica cosa che voglio fare adesso è prendere il suo volto tra le mie mani e assaporare le sue labbra morbide, e infatti è proprio quello che faccio.
Dannazione! Quelle labbra, quegli occhi, quelle sue curve perfette mi mandano fuori di testa e poi quel profumo, che sa di gelsomino e menta mi manda in pappa l'intero sistema cerebrale.
Quando lei si stacca da me rivolgendomi il suo più bel sorriso ancora una volta la bacio, dopodiché entriamo per prendere un caffè veloce prima di andare a scuola.
Come sempre dopo esserci salutati ancora una volta difronte al suo armadietto, mi dirigo verso la mia classe.
Le ore sembrano infinite, sembrano non passare mai. I minuti sembrano scorrere più lenti del solito e la cosa di infastidisce un sacco.
Dopo quella che mi sembra un'eternità l'ora di chimica, per me la più pesante in assoluto, termina e così mi ritrovo a passeggiare per il corridoio in attesa del nuovo professore di storia.
Un vecchietto bassino, con gli occhiali a mezzaluna sul naso e una incolta barba bianca che ricorda un po' quella di Albus Silente in Harry Potter, si accomoda sulla sedia dietro la cattedra.
«Salve ragazzi! Io sono il nuovo professore di storia...»
E bla bla bla.. il solito discorso sentito e risentito, tanto che la mia mente vaga altrove.
Per fortuna, stranamente, quest'ora passa in una velocità supersonica.
Oggi, forse per il compleanno del mio cane o non so cos'altro, ci fanno uscire prima così, una volta raggiunto la mia ragazza esco da lì.
«Senti, che ne dici di venire a pranzo da me? Così ti faccio conoscere mia madre e la mia adorata sorellina»
«Di nuovo una presentazione fast? Ci sto!»
«Allora passiamo prima a prendere il mostriciattolo e poi andiamo a casa»Camminiamo abbastanza prima di arrivare difronte l'edificio scolastico delle scuole elementari.
Una miriade di bambini chiassosi come campane in festa, si riversa nel cortile.
I miei occhi gli scrutano uno a uno fino a che non si posano su quella bambina tenerissima.
«Ciao Emma! Ciao Peter! Ci vediamo domani!»
«Scusa questo sarebbe il tuo brutto fratellone?» chiede una vocina alle spalle di Lilith, che sussulta prima di girarsi a vedere chi è
«Io non penso sia poi così male. Lo trovo un gran fico! Vabbè ci si vede domani!»
Chiusa la piccola parentesi scolastica ci incamminiamo tutti e tre, mano nella mano, verso casa.
Sembriamo già una piccola famigliola!
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•Crystal
Sono seduta a tavola con la mamma di James e la sua adorabile sorellina e, ovviamente, lui.
«Ma tu, esattamente, chi sei?» chiede ad un tratto Lilith facendomi andare di traverso il sorso di acqua.
Cerco le parole giuste da dire sul volto di James, ma per fortuna lui risponde al posto mio salvandomi in tempo.
«Lei è.. un'amica speciale.. Diciamo così»
«In che senso "Amica speciale"?»
«Nel senso di una ragazza con cui mi ci trovo bene insieme, tipo te e Peter»
«Si, adesso ho capito!» dice sorridendo la bambina mentre termina il dessert.Dopo aver terminato il pranzo restiamo ancora un po' a parlare del più e del meno, soprattutto degli imminenti e temutissimi esami di stato.
Io e James dopo aver aiutato sua mamma, soccorriamo Lilith con i compiti.
E alla fine il pomeriggio passa allegro e allo stesso tempo pigro in casa Morton, ma la cosa mi piace un sacco.
Quando arrivano le sette e mezzo mi riavvio verso casa, aspettando con ansia il giorno successivo.
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Love Is A Dangerous Game
Romance[COMPLETA] - Crystal Lewis è una ragazzina quasi diciottenne, amante della lettura e dello studio. È nell'anno più difficile della vita di ogni studente: affrontare il quinto anno e gli esami di stato ed uscire con un buon voto così da poter andare...