Capitolo 1

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Stato: rivisto!

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Verde nel blu

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"Questo è un annuncio per la vostra sicurezza: vi preghiamo di tenere sempre con voi i vostri bagagli", furono le prime parole che Niall ascoltò quando mise piede all'interno dell'aeroporto Internazionale di Dublino. 

I suoi occhi finirono in automatico sui tabelloni, alla ricerca del volo per Londra. Ne trovò uno che partiva da lì tra un'ora e si recò in fretta alla biglietteria. Il gate ancora doveva aprire, per cui doveva sperare che il biglietto non gli venisse una cifra.

Chiese informazioni a diverse persone prima di trovare ciò che stava cercando. Le persone andavano così di fretta che sembrava essere invisibile per loro. Lo stavano percuotendo a destra e a manca e per poco non perse l'equilibrio, rischiando di cadere.

"Ma che modi", si disse, mentre lanciava un'occhiata infastidita all'uomo che lo aveva appena colpito alla spalla. 

Scosse la testa e avanzò il passo verso la biglietteria. Fortunatamente non c'era molta folla. Sospirò pesantemente e aspettò che le tre persone davanti si sbrigassero.

Era talmente annoiato e nervoso, ma nello stesso tempo così arrabbiato con se stesso. Lo infastidiva il fatto che non riusciva mai a difendersi. Era quasi sempre il motivo per cui si trovava sempre in mezzo ai guai e la dinamica era la stessa ogni volta: provava a farsi sentire, ma gli altri si approfittavano della sua timidezza e parlavano sopra. 

Era lo stesso modo che aveva adoperato Jonathan Van Golden, il suo compagno di stanza. Anzi, con lui non c'aveva neanche provato a farsi valere. Era una battaglia persa dal principio.

Prima di entrare in aeroporto aveva riprovato a chiamare suo padre, ma non c'era verso che potesse rispondere. Così si era arreso, decidendo di avvisare Leenane del suo arrivo a Londra.

L'aveva sorpresa ovviamente. Non si aspettava una sua visita. A dirla tutta anche lui non si aspettava nulla di tutto ciò. 

Si trovava alla Joint, una delle università più prestigiose di Dublino. Studiava giornalismo, il suo sogno sin da che ne avesse memoria, e gli mancava un anno alla laurea.

I suoi voti erano alle stelle, con una media del 30, e ogni sabato lui e alcuni compagni andavano nei locali per farsi qualche sorso di birra.

Che dire, una vita fantastica. Ma era appunto tutto troppo fantastico e qualcosa doveva andare per forza storto. 

Arrivò il suo turno e chiese alla donna un volo per Londra. 180 euro. I voli last-minute erano quelli in cui le compagnie aeree investivano di più. 

Lo prese senza fare storie, prendendo i 180 euro dai diecimila che Jonathan gli aveva dato. Gli restavano comunque un bel po' di soldi, dunque non si poteva lamentare.

Ringraziò la donna dietro il bancone e si mise alla ricerca del gate.

Finalmente, dopo vari avanti e indietro, riuscì a trovare l'imbarco e in poco tempo fu sull'aereo diretto verso Londra. 

Partì da Dublino con un grande rimpianto, maledicendo se stesso per non essere riuscito a fare abbastanza e per non aver concluso il suo percorso di studi.

Aveva ancora tante cose da fare e da imparare.

Sì, Niall era appena stato espulso dalla Joint Faculty of Humanities di Dublino quando gli mancava solo un anno alla laurea. Ma, badate, quello che stava per imparare e provare, nessuna università di prestigio avrebbe potuto insegnarglielo.



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