Stato: rivisto!
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Quando Shane fece nuovamente ingresso in cucina, Niall si sottrasse bruscamente al tocco di Harry, sfuggendo alla sua scannerizzazione.
Se da un lato il suo corpo reagiva in un modo, dall'altro lato non poteva negare il senso di repulsione nei suoi confronti. Se c'era una cosa che non gli andava a genio, quella era proprio la convinzione.
Certo, essere sicuri di se stessi poteva essere un pregio, ma in certe occasioni era proprio la sicurezza che ti mandava i piani in frantumi. E come diceva sempre: "la convinzione fotte".
Ed era vero.
Harry poteva anche essere un bel ragazzo e ci metteva la mano sul fuoco che aveva ragazzi e ragazze ai suoi piedi, ma se lo aveva preso per un cretino che poteva gestire a suo piacimento, aveva sbagliato di grosso.
Aveva smesso di farsi mettere i piedi in testa, di farsi usare. Jonathan era stata la sua ultima lezione. Non avrebbe permesso a quell'Harry di fare lo stesso.
Prima o poi doveva cadere e si ripromise che il giorno in cui sarebbe arrivato il suo turno, il giorno in cui avrebbe perso tutto a causa della sua convinzione, lui ci sarebbe stato e avrebbe riso della sua sconfitta.
Oggettivamente era un pensiero crudele da fare nei confronti di una persona che aveva conosciuto da circa qualche minuto, ma stava ascoltando la sua testa.
D'altro canto Harry era rimasto sorpreso da se stesso.
Adorava che le persone gli portassero rispetto e quindi pretendeva che lo guardassero negli occhi quando parlava. Niall ovviamente non ne era a conoscenza, ma non era lui il problema in quel caso, ma se stesso.
Solitamente di fronte a un atto simile, non avrebbe perso tempo a pestare e a rompere le ossa del collo della persona in questione. Ma c'era qualcosa in quel ragazzo dalla pelle perlacea e dai capelli di un biondo tinto. Erano quegli occhi magnetici blu.
Niall gli aveva mostrato tutta la sua confusione quando gli aveva afferrato il viso per forzarlo a guardarlo. Eppure se fosse stato un altro non ci avrebbe trovato nulla di male in quel gesto. Eppure adesso si sentiva in colpa per averlo toccato così brutalmente.
E non lo conosceva neanche bene. Che stupido che era stato.
Ma la bolla che lo aveva avvolto scoppiò all'improvviso e il suo sguardo guizzò su Shane che era appena rientrato con il portafoglio tra le mani.
Niall nel frattempo aveva messo quanta più distanza tra loro e si trovava alla destra di suo cognato, con ancora Abel tra le braccia.
"Ehi fratello, sgancia un centone", gli disse Harry che si era voltato verso di lui e aveva messo su di nuovo quel ghigno insopportabile.
Fratello? Quindi questo voleva dire che lui era il fratello di Shane? Adesso capì a pieno il senso della frase 'rimpatriata di famiglia'.
Ora che ci faceva caso, avevano lo stesso profilo e quasi gli stessi occhi. Quasi, perché quelli di Harry erano più particolari, ricchi di sfumature e-
Oh, ma che diavolo andava a pensare?
"No, no, no", rispose Shane e immediatamente il suo sguardo slittò su di lui. Ecco, e ora cosa voleva? Un'altra richiesta?
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HOOLIGANS | #Wattys2019
FanfictionNiall è un ragazzo insicuro e timido, che non riesce mai a farsi valere. Questo è il motivo per cui verrà espulso dalla Joint Faculty of Humanities di Dublino e decide così di andare a Londra da sua sorella Leenane. E ' proprio qui che incontrerà...