14. Zitto

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"Hai portato quello che ti avevamo chiesto?" Gli chiese Geoff Payne e Louis si trovò ad annuire, avvicinandosi alla scrivania del suo capo. Successivamente poggiò la bustina contenente il materiale sul ripiano, sentendosi leggermente intimorito.

"Questo è quello che mi avevi chiesto." Sussurrò il castano, muovendosi nervosamente sul posto.

Geoff aveva la rabbia che bolliva in lui, ma non faceva trapelare nessun sentimento né dai suoi occhi né dalla sua bocca. Era indifferente e moriva dalla voglia di dargli quella punizione.

Prese la bustina dalla scrivania e la mise nel cassetto di fianco a lui, assicurandosi di chiuderlo con il catenaccio.

"C'è qualcos'altro che posso fare?" Domandò poi titubante, giochando nervosamente con i lacci della sua felpa, non incontrando gli occhi del suo capo.

Geoff sghignazzò sotto i baffi, facendogli segno di andarsene.

"Puoi andare." Rispose fermamente e il viso di Louis s'illuminò immediatamente, puntando i suoi cristalli in quelli scuri di Geoff.

"Grazie signor Payne." Il castano aveva un sorriso enorme sul volto, contento di non essere stato cauto e di non aver fatto scoprire niente. Si complimentò mentalmente con se stesso.

Fece così retromarcia e si diresse velocemente verso la porta dell'ufficio, pronto a scappare da quell'edificio, ma la voce del suo capo lo fece immobilizare sul posto.

"No, non così in fretta. Mi sono ricordato di una cosa..." Disse vago, alzandosi successivamente dalla sua poltrona.

Louis si voltò leggermente verso di lui, il quale gli fece segno di riavvicinarsi.

Il ragazzo dagli occhi color ghiaccio annuì a se stesso, accomodandosi successivamente su una delle due sedie che erano posizionate di fronte alla scrivania.

Geoff incominciò a cercare qualcosa in alcuni fascicoli dietro di sé, mentre Louis lo fissava senza dire una parola e quasi con il respiro più rapido.

Il capo prese finalmente quello che cercava, ovvero un enorme busta bianca; la tese verso il ragazzo e quest'ultimo l'afferrò dalle sue mani. Alzò i suoi occhi confusi verso Geoff, il quale gli fece semplicemente un cenno col capo.

Louis aprì titubante la busta, trovandoci dentro delle foto. Quelle foto.

La richiuse immediatamente, posandola in modo brusco sul tavolo. Abbassò lo sguardo. Si sentiva troppo intimorito.

"Ebbene? Cosa ti avevo detto all'inizio?" Il tono di voce di Geoffrey era aumentato e Louis incominciò a tremare inconsapevolmente.

"Cosa ti avevo detto!" Urlò questa volta, schiantando il suo pugno contro la superficie della scrivania, facendo sobbalzare il ragazzo.

Gli occhi del castano si riempirono di lacrime e, pochi secondi dopo, le sue guance erano rigate da esse.

"D-di non fare cazzate." Si decise a rispondere e Geoff scagliò un altro pugno sulla scrivania.

"Esatto! Niente cazzate! Non voglio sapere il motivo per cui l'hai fatto, o meglio, l'avete fatto, ma include nella lista delle 'Non fare cazzate - di Geoffrey Payne'." Continuò l'uomo, passandosi le mani tra i capelli, prima di riportare lo sguardo sul ragazzo tremante dinanzi a lui.

Si chinò verso di lui, in modo da parlargli dritto e chiaro.

"Sai questo cosa vuol dire? Lo sai?" Parlò con la sua voce rauca e profonda, facendo rabbrividire il ragazzo.

Louis annuì leggermente, così come lo fece Geoff, il quale ritornò alla sua altezza normale, suonando il campanello sulla scrivania.

In un attimo due uomini furono nell'ufficio, pronti ad eseguire gli ordini del capo.

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