Capitolo 3

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Stato: rivisto!

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0 3

Bruciore

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Erano da poco usciti dalla metropolitana. A circa cinque metri di distanza Harry riuscì a vedere il bar dove solitamente la RSE si riuniva. 

Secondo il protocollo della firm, nessuna persona esterna - ossia quelle che non erano membri - potevano entrarci. Ma per l'irlandese avrebbe dovuto fare un'eccezione.

Lo doveva fare per Shane, o almeno era quello che credeva. Non sarebbero stati di certo due occhi blu oceano a fargli cambiare quella regola storica.

Era arrabbiato con se stesso. Aveva lasciato che dei semplici occhi blu lo divorassero vivo e non avrebbe dovuto permetterlo. Quella era roba da deboli.

Nonostante ciò, c'aveva visto insicurezza e sofferenza e ne era rimasto stupito, perché quegli occhi dovevano essere puri e allegri e non pieni di problemi come i suoi.

Scosse la testa e decise di concentrarsi sulla strada, prima di rischiare di accappottarsi per essersi perso nella sua testa.

Una volta vicino, arrestò il passo, fermandosi a due metri di distanza dal bar. Si voltò poi verso quel ragazzo appena conosciuto e che era rimasto in silenzio accanto a lui.

Aveva il capo chino ed alcune ciocche di capelli gli finirono dinanzi al viso a causa del vento. Probabilmente si accorse che lo stava osservando, perché alzò la testa e corrugò la fronte confuso.

Ad Harry venne una fitta allo stomaco non appena lo guardò. Schiuse le labbra e provò a parlargli, ma tutto ciò che aveva in mente di dirgli gli morì in gola.

L'unica cosa che riusciva ad elaborare erano quei due occhi blu che lo stavano osservando.

Blue eyes holding back the tears, 

holding back the pain 

baby's got blue eyes.


Si sorprese di se stesso pensando a quella canzone. 'Blue Eyes' di Elton John.

Stava nuovamente annegando in quegli occhi così blu,

così brillanti, 

così splendenti, 

così magnifici, 

così freschi, 

così chiari, 

così mare, 

così oceano, 

così puri, 

candidi, 

bianchi, 

così...scuri

Non credeva di conoscere il linguaggio degli occhi. Lui era stato sempre scarso in tutto. 

Non sapeva riconoscere un punto da una virgola, figurarsi saper leggere gli occhi. Però con Niall era diverso. Più lo guardava e più si rendeva conto che c'era qualcosa che non andava. 

Non era lui a metterlo in soggezione. Forse sì, in parte, ma era chiaro che la sua timida natura fosse parte del suo carattere. 

Si chiese se da sempre fosse così, o ce l'avevano fatto diventare.

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