Stato: rivisto!
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0 5
Past Life
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Erano le quattro e mezza del pomeriggio quando Harry decise di fare ritorno a casa.
Come aveva promesso il giorno precedente ai ragazzi, si era recato al bar per parlare dell'incontro che avevano avuto con il Birmingham. Aveva bevuto qualche bicchiere di birra, aveva fumato e, quando si era reso conto che stava superando la soglia, se n'era andato.
Doveva tornare a casa e controllare come stesse l'irlandese e non poteva andarci in condizioni pietose. Se fosse accaduto qualcosa a quel ragazzo, non osava neanche immaginare cosa gli avrebbe fatto suo fratello.Parlando di fratelli, aveva passato quasi l'intera mattinata a spiegare a Leenane che il suo stesse bene. Quella donna era una gran testarda e c'erano volute più di due ore per convincerla che non c'era nulla sotto.
Per non parlare delle innumerevoli chiamate da parte di Shane la sera prima. Voleva per forza che gli riportasse Niall a casa, ma non poteva. Non quando aveva il corpo ricoperto di lividi e il viso solcato da tagli incrostati di sangue.
Inoltre non voleva coinvolgere nessun altro in quella faccenda. Se quelli del Birmingham avessero scoperto la posizione di suo fratello, non ci avrebbero messo molto a torturarlo come avevano fatto con Niall.
Avere dei nemici lo faceva sentire potente, ma gli creava anche tanti pericoli. E quando era il leader della firm più cazzuta d'Inghilterra, i pericoli erano tanti.
Tutti volevano dimostrare di essere migliori e quindi si scontravano, ma bisognava fare attenzione a non far degenerare la situazione.
Proprio come era accaduto con il West Ham tanti anni prima...Scosse la testa e accantonò quel pensiero. Era inutile guardare al passato. Nel presente c'erano cose più serie.
Come cercare di non farti fare il culo da tuo fratello maggiore.
Arrivò sotto il porticato del suo palazzo. Prese le chiavi dal giubbotto di pelle e le mise nella serratura dell'ingresso. La girò una sola volta e il portone si aprì. Si diresse poi verso l'ascensore ed entrò. Premette il numero 6 e, una volta che le porte si chiusero, salì.
Aveva la testa abbassata mentre aspettava. Stava pensando in che condizioni avrebbe trovato il ragazzo, se stesse ancora dormendo o fosse sveglio.
Di certo ieri era in condizioni a dir poco pietose e Dio sapeva solo quanto tempo aveva impiegato per disinfettargli tutti i tagli che aveva sul viso.
Quando ieri lui e Ty l'avevano trovato, aveva i capelli disordinati e le basette sporche di sangue, così come il resto del suo viso. Le labbra erano screpolate, ma imperlate di saliva mischiata a sangue. Non aveva guardato sotto la maglia, ma era sicuro che aveva l'addome illividito.
Quelli del Birmingham l'avevano pestato per benino e non riusciva a scacciare dalla sua testa il pensiero che fosse tutta colpa sua.
Insomma, lui non aveva mai avuto dei rimorsi. Amava la violenza, era una liberazione battersi con qualcuno. Sapeva che per molti non era normale quello che facevano, che non era giusto, ma a lui andava bene così, perché si divertiva.
In ogni caso, però, c'era qualcosa che gli gironzolava per la testa e che non lo lasciava in pace. Un pensiero fastidioso, un pensiero che gli ricordava che se Niall era in quelle condizioni era per colpa sua.
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HOOLIGANS | #Wattys2019
FanfictionNiall è un ragazzo insicuro e timido, che non riesce mai a farsi valere. Questo è il motivo per cui verrà espulso dalla Joint Faculty of Humanities di Dublino e decide così di andare a Londra da sua sorella Leenane. E ' proprio qui che incontrerà...