Michael continua a parlare, ma io ho smesso di ascoltarlo da tempo.
Penso solo ad una cosa: Luke.
Luke con i suoi jeans attillati.
Luke con le sua camicia mezza sbottonata.
Solo e sempre Luke.
Sono una sciocca a perdere tempo con lui, ma non posso farne a meno. È come una droga.Dopo poco, il campanello suona ed io balzo come una molla dal divano ricevendo un'occhiata confusa da parte di Irene.
«Qualcuno vada ad aprire!!» urla Calum dalla cucina.
Così, vado verso la porta e faccio entrare Ashton e Peter.
«Ciao troietta.»
«Vaffanculo Pete.» sorrido per poi abbracciarlo, ormai insultarci è diventato il nostro modo di volerci bene.
«Ciao Ash.» saluto il ragazzo riccio al suo fianco e lui ricambia facendomi un cenno col capo.
Ashton sorride sempre, e davvero carino.
Li faccio accomodare in salotto e, quando Calum torna da noi, lo vedo sbarrare gli occhi.
«Cal, lui è Ashton .» dico con espressione maliziosa. I due ragazzi si stringono la mano e Calum sembra letteralmente ipnotizzato, quindi io sono costretta a trattenere una risata per colpa della scenetta imbarazzante.
In quel momento il campanello suona di nuovo e Calum corre ad aprire, il rossore sulle sue guance era notevole.
«Aspettami! Ti dò una mano!» esclamo raggiungendo il ragazzo sulla porta che cerca di tenere tutti i cartoni di pizza tra le mani. Prendo qualche cartone e lo fisso divertita.
«Cosa c'è?!» borbotta lui, già offeso.
«Ho visto come stavi gurdando Ashton.» sussurro languidamente.
«Stai zitta. Sono sicuro che sia etero al cento per cento.»
«Si vedrà.» rispondo scrollando le spalle.
«Eh?? Cosa vuol dire?!»
«Niente!» torno in salotto ridendo di gusto. Se Calum fosse coraggioso, ci proverebbe con Ashton. Sarebbero sicuramente una bella coppia.
Il mio amico checca mi raggiunge con una smorfia di disapprovazione sul volto per poi poggiare le pizze sul tavolino.
«Che aspettate ad abbuffarvi?» domanda con un sopracciglio alzato. Nessuno se lo fa ripetere due volte e, tra chiacchiere varie, ceniamo in pace.
È bello stare senza i miei genitori che non fanno altro che giudicarmi per una sera.
Con la coda dell'occhio noto che Luke è più lento a mangiare e mi ritrovo a scuotere la testa.
«È solamente una pizza Luke.» mi lascio scappare ricevendo tutta l'attenzione su di me.
«E...?» chiede l'australiano merda incitandomi a continuare.
«Non ti ucciderà.»
«Questo lo pensi tu.» ribatte offeso.
In risposta alzo gli occhi al cielo; questo ragazzo è davvero impossibile da gestire.Eppure non posso fare a meno di pensare alle sue mani che accarezzano ogni centimetro del mio corpo come se stessero toccando seta.
So che gli piaccio, me l'ha dimostrato, nonostante lui cerchi comunque di nasconderlo in ogni modo.
E questo posso usarlo a mio vantaggio ovviamente.Mentre mangiamo la pizza, Luke ed Irene tornano a chiacchierare. Digrigno i denti e mi volto verso Calum: sta parlando animatamente con Ashton.
Pete, invece, è perso nel mondo della musica assieme a Michael.
Nessuno sta parlando con me.
Nessuno mi sta dando attenzioni.
Ed io detesto venire ignorata.«Irene??» richiamo la mia amica cercando di non apparire infastidita dall'intera situazione.
«Mh?»
«Vieni in cucina con me? Un secondo?»
La mia amica mi guarda con espressione confusa prima di annuire e seguirmi fuori dal salotto.
«Che stai facendo con Luke?» domando con le sopracciglia corrugate non appena siamo sole.
«In che senso?» la confusione sul suo volto è sempre più visibile.
«Stai facendo la gatta morta.»
«Io non faccio la gatta morta, Maddie.» ribatte lei con una risata divertita.
Ma io non ci trovo niente da ridere.
«Pensavo odiassi Luke.» aggiunge dopo un minuto di silenzio.
«È così.» rispondo velocemente, troppo velocemente.
«Mh mh.» annuisce lei. «Io torno di là, farai meglio a farti passare questa paranoia, hai capito?»
Io scuoto la testa e abbasso gli occhi verso il pavimento.
«Ti aspetto di là Maddie.» dice Irene con un piccolo sorriso di comprensione per poi darmi le spalle e tornare dagli altri.
Senza nemmeno pensarci, apro il frigo e afferro rapidamente una birra.
Ora non mi importa di nulla, voglio solamente sentirmi leggera e divertirmi con i miei amici.
Non voglio esagerare.
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American Love Story || Luke Hemmings
Fanfiction«Hai un accento strano, ragazza.» «Tu sei strano.» «No, sono australiano.» «Non sono sinonimi?» *** "Tutto questo mi ha fatto pensare che, semplicemente, due anime sono destinate a conoscersi, che lo vogliano o meno, ed ogni persona che incontriamo...