sixteen.

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Il lunedì.
Come si fa a non odiarlo? È l'inizio di una settimana faticosa e piena di sconforto.
Devo però ammettere che se tutte le giornate inizieranno con una pomiciata mattutina con Luke, allora non mi tirerò di certo indietro.

«Dai Luke... Pete mi ha scritto che è qui sotto, ci sta aspettando.»
«Solo un attimo ti prego...» piagnucola lui mentre sono a cavalcioni sul suo bacino e la sua bocca succhia un punto indefinito sulle mie clavicole.
Nonostante le farfalle nello stomaco, sono costretta a fermare Luke.
«Non vorrai fare tardi...» sogghigno passando una mano fra i suoi ricci biondi e scompigliati.
Alle mie parole, Luke sembra scattare come una molla e mi costringe ad alzarmi assieme a lui.
«Allora, io mi infilo le scarpe e a te conviene cambiare maglietta.»
«Cos-» ma mi interrompo non appena mi rendo conto che attraverso il tessuto della mia maglia bianca si può vedere perfettamente il succhiotto rosso lasciato dall'australiano merda.
In un minuto siamo pronti e usciamo di casa praticamente correndo verso l'auto del mio migliore amico.

«Fatemi aspettare venti minuti ancora un'altra volta e giuro che vi ammazzo.»
«Buongiorno tesoro mio!» esclamo dopo la minaccia di Pete e gli dò un piccolo bacio sulla guancia.
Poi, mi giro per salutare Ashton e noto l'occhiataccia che mi manda Luke, ma io faccio finta di non aver notato niente.
«Pete, ma Irene?»
«Irene viene in autobus.»
«Ma sei il suo ragazzo dovresti andare a prenderla!» lo sgrido aggrottando le sopracciglia.
«Primo, non stiamo ancora assieme ufficialmente...» mi corregge lui alzando gli occhi al cielo. «Secondo, da domani andrò a prenderla la mattina, quindi, penso proprio che tu dovrai venire a scuola in autobus Maddie perchè avrò bisogno di un posto anche per Michael.» parla velocemente cercando di darmi tempo di pensare alle sue parole.
«Cosa?!?» quasi grido.
«Andromeda ti prego.» mi riprende Luke con uno sbuffo. «I miei timpani sono delicati.»
Ignoro il suo commento e torno al mio discorso con Peter.
«Io non ho assolutamente intenzione di prendere l'autobus.» affermo con decisione. «E poi... Luke??»
«Luke viene con me.» risponde con tono pacato. «Vive dall'altra parte del mondo, deve sentirsi ancora molto a disagio, non posso lasciarlo per strada assieme a te.» aggiunge il mio migliore amico. Dallo specchietto retrovisore riesco a vedere Luke annuire soddisfatto.

Certo, può buttarmelo dentro quando gli pare ma poverino è a disagio.

Sbuffo voltandomi verso il finestrino.
Non mi va di continuare questa conversazione.

***

«Non riesco a capire... Allora ti piace Michael??»
«No!!» mi sbatto una mano sulla fronte. «Irene, ho commesso un errore madornale, spero solo che Mike non si ricordi niente.» sospiro per poi prendere il lucida labbra dalla borsa.
La possibilità che Michael non ricordi nulla di ieri sera è alta, a malapena riusciva a parlare.
Irene mi fissa con aria pensierosa e si sistema gli occhiali davanti allo specchio dei bagni della scuola.
«Vuoi un consiglio?»
«Sì.» dico mordicchiandomi il labbro inferiore.
«Io gli chiederei comunque scusa.» afferma facendo spallucce.
«Sicura?» chiedo nervosamente.
La mia amica annuisce. «Michael è molto sensibile, ferire lui è come ferire un cucciolo di cervo.» mi spiega con un piccolo sorriso.
«Sì ma... Se non si ricorda ciò che è successo è tutto a posto, no?»
Irene scuote la testa contrariata. «Maddie.»
Eccola che comincia con i soliti rimproveri.
«Non so se te ne sei accorta, ma Michael ha una cotta per te-»
«Certo che me ne sono accorta.» la interrompo incrociando le braccia sotto al seno.
«Bene, quindi, pensi che possa davvero dimenticarsi di aver baciato la ragazza che gli piace?» mi domanda con un sopracciglio alzato.
«effettivamente...» mormoro fra me e me.

Com'è faticosa la vita quando si è belle.

Sento lo sguardo di Irene addosso, sa perfettamente che non le sto dicendo tutta la verità su quello che è successo l'altra sera.
«Maddie...» mormora la mia migliore amica poggiando una mano sulla mia spalla. «C'è altro, non è vero?»
Io non rispondo, abbasso gli occhi verso il pavimento. Tutt'un tratto le mie scarpe diventano incredibilmente interessanti.
«Andromeda.» mi richiama ancora Irene.
Io continuo a non rispondere e a quel punto lei mi abbraccia.

American Love Story || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora