fourteen.

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Maledetto il giorno in cui i miei genitori hanno deciso di farmi nascere a LA e non in Australia.
Una lacrima mi riga la guancia al solo pensiero.
A quest'ora potrei vedere centinaia di ragazzi belli come Luke.
Peccato che l'unico australiano a farmi impazzire sia proprio lui.

Forza e coraggio Andromeda; mi dico mentre sposto il vetro della doccia per entrare.
Luke sobbalza e si volta di scatto incrociando i miei occhi scuri e maliziosi.

«Andromeda cosa stai-»
Ma io interrompo il ragazzo posandogli un dito sulle labbra, poi lo faccio scivolare sulla curva del suo collo e sul suo petto.
Mi fermo vicino all'ombelico e noto Luke deglutire a fatica e il suo pomo d'adamo muoversi.
«Che c'è, Lukey?» sorrido beffarda.
«Non chiamarmi Lukey.» tuona il ragazzo spingendomi contro il muro.
Per fortuna questa doccia è abbastanza grande per entrambi.
«Altrimenti?» domando con le labbra premute contro il suo orecchio.
Noto la vena sul suo collo gonfiarsi e le braccia, che sono ai lati della mia testa, tendersi.
«Voltati.» mi ordina con voce roca.
«Faccio ciò che vogli-»
«Ho detto voltati Andromeda, non farmelo ripetere una terza volta.» asserisce con tono minaccioso.
Si vede dal suo sguardo che non ammette repliche.
Rabbrividisco e mi giro così da dargli le spalle.
Poi, la mano di Luke accarezza lentamente le mie spalle, le mie braccia, la mia schiena fino ad arrivare al sedere che stringe in maniera violenta facendomi gemere involontariamente.
Posso già immaginare il ghigno di merda che ha in volto.

«Sei bellissima Andromeda.»

Un complimento semplice ma che riesce a farmi arrossire.
Ed io ne ho ricevuti tanti di complimenti nella mia vita, anche migliori di questo.
Ma quelle parole pronunciate da Luke hanno un effetto completamente diverso su di me.
Milioni di brividi percorrono il mio corpo non appena le labbra del biondo si posano sul mio collo lasciandoci baci e morsi.

«Luke...» sussurro piano.
Lo sento sorridere contro la mia pelle e subito dopo mi costringe a guardarlo negli occhi.
«Ora sai cosa faremo?»
Scuoto la testa lentamente in risposta.
«Adesso ti metterai in ginocchio e mi farai vedere se con quella boccaccia sei brava solo a sparare insulti oppure a fare anche qualcosa di utile.»
Deglutisco a fatica quando Luke finisce di parlare e stringo le cosce tra loro cercando di fermare l'eccitazione dentro di me che rischia di prendere il sopravvento.
Non protesto e faccio come dice il ragazzo.
Mi inginocchio difronte a lui e prendo la sua lunghezza fra le mani. Senza perdere tempo, comincio a muovere la mano su e giù finché non diventa del tutto duro.
Quando finalmente lo prendo in bocca, alzo gli occhi verso il biondo che mi fissa come stregato con le pupille dilatate e lo sguardo pieno di lussuria.
L'idea di Luke che mi viene in gola mi invoglia a succhiare con più foga.
«Cazzo... Andromeda...» borbotta trovando appoggio con le mani alla parete.

Ma proprio sul più bello, Luke si tira indietro lasciandomi confusa.
«Perché?» domando con il broncio.
Il biondo ridacchia e mi offre una mano per alzarmi che io accetto volentieri.
«Non ancora.» risponde solamente.
«Ora voglio che tu apra quelle belle gambe che hai.» mormora lascivo mordicchiando il lobo del mio orecchio.
Io, ormai ipnotizzata da lui e dal suo modo di fare, eseguo gli ordini senza fiatare.

E quando vedo Luke abbassarsi e metteresi nella stessa posizione in cui mi trovavo io poco fa, sento la mia eccitazione aumentare.
Le labbra del biondo accarezzano il mio inguine evitando di proposito il punto in cui ho più bisogno di lui.
«Non fare lo stronzo Luke...» mi lamento afferrando i suoi ricci biondi.
«Devi imparare ad avere pazienza, bambolina.»
Sorrido divertita per il soprannome a me affibbiato; ma le risate durano ben poco, la lingua calda di Luke contro il mio clitoride mi costringe a buttare la testa indietro e a gemere ad alta voce.
«Passerei ore fra le tue gambe Andromeda...» sussurra Luke, riesco a sentire il cuore battermi nella cassa toracica alla velocità della luce.
«E sei tutta mia.» una delle sue mani stringe il mio sedere mentre le sue labbra non si spostano nemmeno di un millimetro dal mio clitoride.
«Dillo.»
«Sono tua Luke.»

American Love Story || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora