twenty-two.

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«Si può sapere dove mi stai portando?!»

«Dannazione Luke!! Sei insopportabile.» Sbuffo pesantemente sul sedile del passeggero. «Pensa a guidare.» gli dico per poi continuare a dargli le indicazioni per raggiungere la nostra meta.
«Ma è quasi un'ora che siamo in macchina.» piagnucola Luke per poi spostarsi i ricci che gli sono caduti sulla fronte.

Al pensiero dei suoi ricci che cadono sul mio viso quando si trova sopra di me in camera da letto...
Andromeda, contegno, è solo Luke Hemmings.

«Ecco! Parcheggia qui.» gli intimo indicando un parcheggio vuoto.
È difficile trovare un posto per la macchina vicino alla spiaggia di Santa Monica; per fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista, non avendo la patente sono costretta ogni volta a fare un lunghissimo viaggio in autobus.

Scendiamo dall'auto e Luke si infila le chiavi in tasca con espressione corruciata.
«Cosa ci facciamo al Molo di Santa Monica?»
«Ecco.» ridacchio. «Questo è il mio posto speciale.» dico prendendolo sotto braccio.
Luke mi sorride dolcemente e mi posa un bacio tra i capelli.
«Adesso ti chiederai...» riprendo a parlare come se gli stessi leggendo nel pensiero. «Perchè proprio il molo di Santa Monica?»
Luke annuisce e mi osserva in attesa che io finisca il mio discorso. Nel frattempo, camminiamo lungo il molo per raggiungere la famosa ruota panoramica ad energia solare.
«Quando ero piccola e i miei genitori andavano ancora d'accordo, venivamo sempre qui.» il mio tono è un po' malinconico. «Salivamo sulla ruota panoramica...» indico l'enorme ruota colorata. «... Mangiavamo e, infine, facevamo una lunga passeggiata per la spiaggia. Era semplicemente fantastico. Quella ruota è tutta la mia infanzia.» spiego stringendomi sempre di più a Luke che, in risposta, mi abbraccia stretta stretta.

«Vuoi farci un giro?» chiede dopo qualche secondo di silenzio.
Io annuisco concedendogli un piccolo sorriso.

«Prima però ho bisogno di una birra!»
«Ma... Che diaminie Andromeda! Sono le cinque del pomeriggio!» sbotta Luke facendomi scoppiare a ridere.
«Stavo scherzando.» ribatto divertita afferrandolo per il braccio.
Il biondo scuote la testa contrariato, ma io vedo il sorriso sulle sue labbra.
Ed è solo mio.

Dopo un paio di minuti, ci fanno salire sulla ruota e aspettiamo di arrivare fino in cima.

«Beh, fortunatamente non ti hanno detto che eri troppo bassa per salire...» commenta Luke con tono strafottente.
Io gli faccio una smorfia prima di rispondere. «Vai a farti fottere.»
«Ne parliamo a casa.» mi scocca un occhiolino.
Mi mancheranno lui e lei sue rispostine pronte.
«Che vista...» mormora Luke dopo qualche secondo di silenzio. Io annuisco in accordo e poso la testa sulla sua spalla.
È una sensazione indescrivibile trovarsi qui con Luke.

«Essere innamorato di te comporta un sacco di sorprese Maddie.» dice ad un tratto Luke.
Ed io sento un tuffo al cuore; sto per rispondere, ma lui mi ammonisce posandomi delicatamente un dito sulle labbra.
«Non voglio una risposta, volevo solo che tu lo sapessi.»
Io sorrido e prendo con gentilezza la sua mano. «Provo lo stesso per te, Luke.»

Ci baciamo.
Mai nessuno ha provato un sentimento del genere, ne sono certa.

«Ho freddo...»

«Che diamine donna, non posso controllare il tempo atmosferico.»

Sbuffo pesantemente all'affermazione di Luke e alzo gli occhi al cielo.
«Era un modo romantico per indurti a prestarmi la tua giacca.»
«Sai quanto è costata questa giacca in pelle Maddie?!» esclama sbigottito il ragazzo.
In risposta, mi metto a ridere. È proprio Luke.

l'australiano ed io giriamo per il molo fino a ora di cena.
È stato probabilmente il pomeriggio migliore della mia vita.

***

American Love Story || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora