Il giorno seguente, le cose tra me e Luke sono tornate alla normalità, quindi, decido di lasciarlo da solo con gli altri maschietti per poter passare finalmente un pomeriggio con la mia migliore amica; dobbiamo assolutamente cercare un vestito per il ballo che la scuola ha organizzato durante la sera dell'ultimo giorno di scambio culturale.
È strano, una volta andavo ai balli scolastici solo per trovare ragazzi carini e disponibili per una sveltina, ma questa volta è diverso.
Questa volta ci sarà Luke con me, e non potrei esserne più felice.
C'è anche un lato negativo: tutto ciò significa che dopo quel ballo Luke ed io resteremo separati per chissà quanto tempo.
Una parte di me vorrebbe mandare Irene a quel paese e restare a letto con Luke per tutto il giono, ma non posso, è passato troppo tempo dalla nostra ultima uscita da sole e mi manca terribilmente tanto.«... And I didn't wanna write a song, 'cause I didn't want anyone thinking I still care...» canticchio mentre fisso la mia immagine allo specchio.
«Eyeliner.» mormoro fra me e me.
Dopo essermi finalmente truccata, mando un messaggio a Irene dicendole di partire per passarmi a prendere.«Ciao amore.»
Luke Robert Hemmings mi ha davvero chiamata "amore"? Cosa sta succedendo?
«Ci troviamo da Calum con gli altri.» mi dice non appena mette piede nel bagno di camera mia.
Io lo guardo e sorrido. «Se non andate a mangiare qualcosa, fai in modo che Calum non si comporti male in pubblico... Sai cosa gli succede quando esce a stomaco vuoto!!» lo avviso.
Luke alza gli occhi al cielo annuendo accondiscendente.Subito dopo, sentiamo il rumore di un clacson.
«Pete e Irene.» afferma Luke.
Scendiamo le scale e andiamo ad aprire ai nostri amici. È così strano, Luke Hemmings ha subito un colossale cambiamento da quando è qui: da principessa sul pisello a ragazzino di diciassette anni più o meno normale.
Spesso mi soffermo a pensarci: siamo così giovani e così innamorati; "E se non dovesse durare?" è la voce nella mia testa a parlare e non posso fare altro al momento se non metterla a tacere.Luke ed io ci salutiamo con un lungo bacio sulle labbra e poi ci dividiamo.
***
«Irene, no, ti prego.»
«Irene sì, invece!!» esclama la mia migliore amica afferrando un abito verde oliva.
È possibile che in ogni negozio nel quale entriamo Irene riesca sempre a trovare i vestiti più osceni? Credo che sia un superpotere.
Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa incitandola ad andare in camerino, meno vedo quel pezzo di stoffa orrendo, meglio mi sento.
Nel frattempo, continuo a girovagare per il negozio in cerca di qualcosa di mio gradimento.
"Qualcosa che sia di gradimento anche a Luke!", dice la vocina nella mia testa.
Proprio in quel momento, scorgo un vestito nero. È molto semplice se non contiamo l'enorme spacco sulla coscia, mia madre lo definirebbe "scandaloso". Me ne approprio immediatamente e corro da Irene che esce dal camerino nell'istante in cui io arrivo.«Che ne dici?» chiede; sembra convinta della sua scelta.
Io, in tutta risposta, facio finta di trattenere un conato di vomito.
«Oh, insomma, vaffanculo Andromeda.»
«Che ci posso fare?? È orribile!!» le spiego gesticolando con le braccia in aria per l'esasperazione.
Irene sbuffa e si sistema gli occhiali sul naso per la quindicesima volta da quando siamo entrate al centro commerciale.
«Tu hai trovato qualcosa??»
«Sì.» ribatto fiera dei miei gusti in fatto di moda. Irene mi ordina di provarmi l'abito e non appena mi vede, spalanca gli occhi.
«Che diamine, Maddie... Sei stupenda!!» esclama battendo le mani.
Lungi da me pensare il contrario, mi guardo allo specchio con aria compiaciuta.Il vestito è lungo, di colore nero, pieno di glitter, con una scollatura a cuore e un profondo spacco laterale che lascia scoperta la mia coscia sinistra.
È a dir poco favoloso.
STAI LEGGENDO
American Love Story || Luke Hemmings
Fanfiction«Hai un accento strano, ragazza.» «Tu sei strano.» «No, sono australiano.» «Non sono sinonimi?» *** "Tutto questo mi ha fatto pensare che, semplicemente, due anime sono destinate a conoscersi, che lo vogliano o meno, ed ogni persona che incontriamo...