eighteen.

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A volte mi domando perchè i miei genitori si siano sposati.
Perchè fare una cosa del genere se sta solamente rovinando tutto?
Forse un tempo erano spensierati.
Forse un tempo erano innamorati.
E forse non passavano le giornate a discutere e ad urlare come in questo momento.

Tra l'altro, la facilità con la quale sono scivolata fra le braccia di Luke mi spaventa da morire.
Possibile che sia davvero lui il ragazzo giusto per me?

Sento Luke sospirare e poi cominciare a lasciarmi numerosi baci tra i capelli e sulla fronte. Io, di riflesso, mi stringo di più a lui.
«Sono qui Maddie...» mormora e, in seguito, prende ad accarezzarmi la schiena delicatamente.
«Sto bene.» mento rigidamente.
Luke scuote la testa e posa due dita sotto al mio mento per costringermi a guardarlo negli occhi.
«Devi smetterla di essere così dannatamente orgogliosa.» dice senza spostare lo sguardo da me nemmeno per un attimo. «Per favore...» aggiunge con voce più bassa.

«Lascia che ti aiuti.»

Le sue parole mi fanno innamorare.
Luke mi fa innamorare.

«Ho deciso.» parla il biondo dopo il mio silenzio.
«Cosa?» chiedo corrugando le sopracciglia in un'espressione confusa.
«Usciamo, forza.» il tono con cui mi parla sembra non ammettere repliche.
«Ma Luke, è ora di cena e i negozi sono chiusi-»
«Non mi interessa.» ridacchia lui mentre scuote la testa. «Mettiti le scarpe e scappiamo il più lontano possibile.» dice facendo finta di indicare l'orizzonte.
Io, in risposta, scoppio a ridere.
«Non posso uscire in mutande, Lucas.» gli faccio notare scuotendo la testa lentamente.
«Allora infilati un paio di pantaloni comodi e una felpa... E comunque non chiamarmi Lucas, non è il mio nome.» dice mettendo su il suo tipico broncio.
«Uhm, posso almeno truccarmi?»
«No! Non abbiamo tempo!» esclama alzandosi dal letto, all'improvviso è pieno di energia.
Sbuffo sonoramente ed esco dalla camera degli ospiti per raggiungere la mia.

La lite dei miei genitori persiste e mi entra nella nesta anche se non vorrei sentire nemmeno una parola.

«Io non sono felice Nicole!!»

No, non sarà la frase che ha appena gridato mio padre a buttarmi giù.
Io sono Andromeda Flynn e posso sopportare questo macigno sulla schiena fino alla fine dei miei giorni.
Ma soprattutto non ho intenzione di mostrarmi debole e insignificante difronte a Luke per l'ennesima volta.
Senza ulteriori indugi, entro nella mia camera e prendo il primo paio di leggings che trovo nell'armadio assieme ad una felpa nera con la zip.
Mi guardo per un attimo allo specchio, sento decisamente la necessità di una doccia.
Ma come ha detto Luke: non c'è tempo.
Mi tiro su i capelli in una crocchia disordinata e in quel momento sento bussare alla porta.

«Ci sei Maddie??» la voce di Luke arriva dall'altra parte della porta. Questi piccoli gesti da gentiluomomi mi fanno segretamente piacere.
«Sono pronta.» affermo dopo essermi allacciata le scarpe da ginnastica.
Luke apre la porta e allunga la mano verso di me.
«Andiamocene via da qui.»
Annuisco con vigore e afferro la sua mano seguendolo al piano inferiore. Fortunatamente i miei genitori si sono chiusi in cucina per continuare la loro stupida litigata che non ha né capo né coda.

Quando Luke ed io siamo fuori, riesco di nuovo a respirare. O forse è solamente il suo profumo.
Iniziamo a camminare nel buio senza una meta.

«Dove stiamo andando?»
«E io che ne so, abito in Australia, ricordi?» risponde Luke punzecchiandomi un fianco.
Solo in quel momento mi viene in mente: Luke tornerà a casa sua tra un paio di settimane. Una tristezza assurda mi pervade. Non voglio che se ne vada. Mi fa stare troppo bene.
Sento Luke sospirare al mio fianco e, in seguito, si ferma sui suoi passi per appoggiarsi con la schiena ad un palo della luce.
«A cosa stai pensando?» chiede facendomi cenno di avvicinarmi a lui. Così faccio e gli circondo il collo con le braccia per stargli più vicina mentre le sue mani stringono la mia vita.
«Penso al fatto che domani dovrò prendere l'autobus per arrivare a scuola.» mento con espressione adirata.
«Prenderemo.» mi corregge lui. «Non ho intenzione di stare senza te.»
Sorrido alle sue parole e mi lascio andare poggiando la testa sul suo petto non troppo muscoloso.

American Love Story || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora