CAPITOLO 13

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"Scu.. scusa.." Borbotta lui scostandosi.

"Cosa ti ha preso?" Gli chiedo preoccupata.

"Era... era solo un incubo." Ribatte lui secco, ma so che é imbarazzato.

"Cosa é tornato? Continuavi a ripeterlo..."

"Niente." Mi dice abbassando lo sguardo.

"Michael." Lo richiamo e lui sospira.

"Era da un po' che non facevo questi incubi.. ma sono tornati.. all'improvviso." Ammette.

"Posso chiederti cosa hai sognato?"

"Mio.. mio padre." Sussurra.

"Tuo padre?"

"Si. In auto, con me. E poi.." Cerca di finire ma la sua voce si spezza.

"É una cosa realmente accaduta?" Mi azzardo a chiedere.

"Si. Quando.. Quando avevo 12 anni."

"Mi dispiace." Mormoro sfiorandogli la spalla.

Lui alza lo sguardo e i suoi occhi penetrano nei miei.

"Nessuno sa di questi incubi.. perfavore.." Mi prega.

"Tranquillo.. non lo diró a nessuno." Gli prometto.

"Scusa.. non.. non volevo svegliarti." Borbotta passandosi una mano tra i capelli.

" É solo che.." Inizia lui frustrato "Nessuno mi ha mai visto così vulnerabile.. e tu.." Continua.

"Non sei vulnerabile. Succede a tutti." Lo tranquillizzo.

Ecco cosa si nasconde in Michael, ora lo capisco.

Mi pento subito di tutte le volte in cui l'ho giudicato.. senza conoscere la sua storia. Mi fa male il cuore pensando a questo ragazzo tormentato dalla morte del padre.

"Non voglio che provi pena per me." Mi dice imbarazzato.

"Perché dovrei? Smettila di pensare agli altri."

"Sono un casino." Mormora torturandosi le dita.

"No." Gli dico prendedogli le dita ed evitando che le distrugga.

Lui mi guarda di nuovo negli occhi, che non sono più trasparenti, ma rossi.

"Perché non sei scappata o non mi hai deriso come fanno gli altri?" Mi chiede facendomi venire un tuffo al cuore.

Le sue mani ancora nelle mie.

"Non voglio scappare." Rispondo. "Voglio aiutarti, lo sai."

So close but so far away.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora