CAPITOLO 56

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"Michael volevi parlarmi?" Chiedo sedendomi a gambe incrociate davanti a lui.

Siamo nel salotto di casa mia.

Mi ha chiamata poco fa' perché voleva parlare di non so che.

"Si.. Volevo chiederti una cosa." Dice abbassando lo sguardo.

Lo guardo impaziente.

"Perché hai ricordato solo me quando hai avuto l'amnesia?" Mi chiede facendomi soffocare con la mia stessa saliva.

Questo particolare mi é passato dalla mente.

"Non.. Non lo so." Ammetto.

"Ti sei ricordata di tutte le notti che abbiamo passato insieme. Di tutto." Dice sorpreso piú a se stesso che a me.

"Non ne ho idea Michael. É strano." Sussurro incontrando i suoi occhi trasparenti.

"Luke c'é rimasto davvero male." Borbotta grattandosi il collo.

"Davvero?" Chiedo.

"Si. Si é incavolato nero. Ha inziato a farsi paranoie su noi due e sul fatto che forse non é importante per te e bla bla bla." Mi dice imitandolo.

Sorrido debolmente.

"É molto importante per me." Mormoro e lui sospira.

"Anche tu lo sei." Gli dico ridendo.

"Certo." Annuisce sorridendo.

"É vero. Anche se mi odi io ti voglio bene." Dico e lo penso davvero.

"Io non ti odio. É solo che non ti sopporto quando respiri." Ribatte sarcasticamente.

"Quindi mi odi." Confermo ridacchiando.

"Forse." Mormora.

Il telefono di Michael inzia a squillare.

Guarda lo schermo e corruga la fronte.

"Si?" Chiede.

"Eh? Oh mer-"Dice ma si interrompe guardandomi.

"Dove?" Esclama alzandosi in piedi.

"D'accordo." Annuisce e riattacca.

"Chi era?" Chiedo allarmata notando la sua espressione.

"Un.. Un amico. Scusa Jen ora devo andare." Mi risponde frettoloso.

"Michalel. Chi era?" Richiedo alzandomi.

"Non lo conosci Jen." Borbotta e va verso la porta.

"Non ti credo." Gli dico bloccandogli il braccio.

Lui sbuffa e si libera dalla mia presa con un semplice movimento.

"Poi ti chiamo." Mi dice solamente ed esce.

Io sbuffo e chiamo Luke.

Non risponde.

Riprovo ma niente.

Decido di correggere i compiti dei bambini che ho accumulato nel mio periodo di amnesia.

Non riesco a concentrarmi.

Riprovo a chiamare Luke ma non risponde nuovamente.

Sospiro.

Potrei andare a casa sua..

Decido di fargli visita e chiedergli perché non mi risponde.

Mi infilo velocemente le scarpe e prendo le chiavi di casa.

Esco di corsa e vado contro.. Liam.

"Oh scusa." Esclama sorreggendomi.

"Tranquillo." Borbotto affrettandomi verso le scale.

Lui sospira e mi segue.

"Cosa ti é successo una settimana fa?" Chiede sul pianerottolo.

"Un incidente. Ma nulla di grave. Ora sto bene." Lo rassicuro sorridendo.

"D'accordo." Mormora aprendo il portone.

Lo ringrazio e mi affretto ad uscire.

Sento le sirene di un ambulanza e vedo che vengono dalla mia stessa direzione.

La curiosità ha la meglio e svolto a destra superando casa di Luke.

Ci sono due macchine nel bel mezzo della strada e una di quelle é messa davvero male.

É un incidente evidentemente.

Il mio cuore si ferma quando mi accorgo che una delle due macchine é di Luke.

Mi guardo intorno e lo vedo mentre parla preoccupato con un poliziotto.

Accanto a lui ci sono Zayn e Michael che annuiscono frustrati.

Luke si passa una mano fra i capelli e gesticola verso le due auto.

Poi si guarda intorno e mi nota, spalancando la bocca.

So close but so far away.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora