CAPITOLO 18

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Pov Noah

Erano già un paio d'ore che stavo qui fermo a guardare il volto rilassato di Isabella mentre dormiva beatamente appiccicata a me.

Sentivo che lei nei mie confronti stava iniziando a provare qualcosa e io ne ero schifosamente felice.

Ammetto che ho sbagliato fin dall'inizio con lei, ho sbagliato il modo di cercare di averla ma ora avevo intenzione di avere la sua fiducia e il suo amore

Isabella:hey, da quanto sei sveglio?

Io:da un po', mi ero fermato a guardarti

Le accarezzai dolcemente la guancia per poi darle un piccolo bacio sulla fronte.

Lentamente mi alzai andando verso il bagno. Mi guardai allo specchio per qualche secondo.

La spalla mi faceva un po' male ma niente di serio.

Feci quel che dovevo fare per poi ritornare in camera dove non vidi Isabella. Aspetta cosa!?

Nella stanza non c'era nessuno e fu li che l'ansia prese possesso di me.

Feci per uscire ma prima che potessi mettere la mano sulla maniglia quest'ultima mi arrivò sul naso

Io:cazzo

Mi lamentai portando le mani sul naso

Isabella:oh dio scusa

Posò quello che aveva in mano per poi prendere tra le sue mani il mio volto

Isabella:vieni qui

Mi fece sedere sul letto per poi mettersi tra le mie gambe. Prese un pezzo di garza che si trovava sul piccolo comodino vicino a me

Io:sei un piccolo uragano tu cavolo

Rise leggermente per poi darmi un bacio sulla guancia

Isabella:scusa

Iniziò a togliere il sangue che mi stava colando dal naso e quando fini fece per andare via ma io la fermai prendendola per i fianchi

Io:dove pensi di andare?

Isabella:a buttare la garza forse?

Io:mhh

Lentamente avvicinai le mie labbra al suo collo lasciando un lieve bacio

Pov Isabella

Era come un piccola tortura ma piacevole per me.

Le sue labbra erano calde e umide, e io stavo andando a fuoco per colpa di quei baci.

Una sua mano la fece scendere lentamente sulla mia schiena fin quando non arrivò alla base. Alzò lievemente la maglia per poi infilarci i pollici con cui iniziò ad accarezzare la mia pelle.

Alzò la testa dall'incavo del mio collo per poi posare velocemente le sue labbra sulle mie. Fatto ciò strinse il suo corpo al mio in modo ossessivo accarezzando la mia schiena lentamente

Noah:hai un sapore incantevole pasticcino

Io:finirai mai di chiamarmi così?

Noah:mai

Disse con un sorrisetto stronzo dipinto sulle labbra. Gli diedi un piccolo schiaffetto sulla guancia e lui ci portò la mano guardandomi in modo molto teatrale

Naoh:ti sei permessa di dare uno schiaffo alle mie bellissime gotte?

Io:a quanto pare

~UNA ROSA SENZA SPINE~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora