CAPITOLO 29

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POV ISABELLA

Scesi dalla macchina incammiandomi insieme a Nathan verso l'entrata della immensa reggia di casa Cooper.

Respirai profondamente per poi bussare e poco dopo venne ad aprirci una signora sui cinquant'anni

Lidia:benvenuti io sono la governante Lidia prego entrate

Si fece da parte lasciandoci entrare

Lidia:prego seguitemi

Fecimo come disse e ci incamminamo verso le scale fino ad arrivare davanti una porta in mogano,lei busso e subito dopo entrò,parlando con qualcuno dentro la stanza,si girò verso noi poco dopo,e sorridendo,ci fece segno di poter entrare.

Il primo ad entrare fu Nathan e poco dopo entrai anche io.

Rimasi ferma vicino Nathan con lo sguardo verso il basso,che poco dopo alzai,e dopo un lunghissimo anno i miei occhi incontrarono i suoi,leggermente coperti da un velo di lacrime,mentre la sua bocca era aperta a O.

Cercai di rimanere indifferente alla vista dei suoi splendidi occhi mordendo l'interno della mia guancia.

Lui di scatto si alzò provocando un fastidioso rumore con la sedia che struscio sul pavimento,e nel preciso istante in cui lui si alzò,la porta venne aperta facendo entrare una chioma rossa,con la povera governante dietro essa che cercava di fermarla.

Riconobbi subito Evelyn Baker,tutta vestita in modo striminzito,con un rossetto a dir poco appariscente e dei tacchi vertiginosi.

Guardò tutti nella sala per poi sorridere avviandosi verso Noah,sculettando,con le braccia aperte

Evelyn:amore mio perché non mi hai detto che sarebbe venuta la tua ex?

Alzai un sopracciglio guardandola mentre si appicicava al corpo di Noah in modo prepotente,lasciando un lungo bacio sulle sue labbra.

Distolsi lo sguardo da loro cercando di ignorare la sensazione che si formò alla bocca dello stomaco,così fastidiosa e invadente,così logorante da voler piangere.

Alzai lo sguardo indifferente verso loro;Noah avevo staccato la rossa dalle sue labbra e mi guardava,mi guardava con occhi pieni di paura,anzia,che urlavano un "posso spiegare tutto" quando ormai vi era ben poco da spiegare.

Noah si girò verso Evelyn guardandola in cagniesco,mentre lei,con la paura dipinta sul volto,si allontanò di poco da lui

Noah:esci,ora!

Evelyn:ma...

Noah:ho detto che devi uscire!!

Sbatte un pugno sul tavolo che fece sobbalzare la rossa,facendola scappare,con le lacrime ai occhi.

Una volta che la ragazza uscì io con passo felpato mi avvicinai alla scrivania,fermandomi davanti essa,guardando Noah dritto nei occhi.

Mi sedetti sulla poltrona acavallando le gambe,mantenendo lo sguardo sul suo,per poi chiedere a tutti di uscire dalla stanza.

Un volta rimasi soli Noah fece per avvicinarsi a me ma la mia voce lo bloccò

Io:siediti

Leggermente scosso si sedetta,bocheggiando in cerca di parole,o magari di aria,rimasto interdetto al tono della mia voce

Noah:Isabella...sei qui..

Io:si sono qui ma non per quello che probabilmente credi tu,sono qui per lavoro

Noah:tu lavori per Adam...?

Annui senza dire nulla mentre lui rimase deluso dalla mia risposta

~UNA ROSA SENZA SPINE~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora