III.

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Natsu, in riva al fiume, pensava alle parole del padre, all'odio degli umani nei loro confronti. Perchè? Perchè tanto odio? Solo perchè facevano parte della natura? E vogliamo parlarne dei maghi? Meglio di no.

Ma il brontolio dello stomaco lo fece ritornare alla realtà. Con una mano sul ventre si alzò per dirigersi verso una piccola grotta che usavano per dormire al sicuro la notte.

"Papà...."

Il grande drago, era lì dietro, che con le sue fiamme stava arrostendo il pesce.

"Che buon profumo accipicchia" disse con un filo di bava all'angolo della bocca

"Pazienta figliolo, è quasi pronto"

Si sedette aspettando con impazienza la pietanza che non vedeva l'ora di sbranare.

"Dopo ci alleneremo"

"Si, sono tutto un fuoco!"

"Ben detto, questo è lo spirito giusto"

Oltre le arti marziali Natsu era in grado di usare le fiamme, con un grande ruggito, proprio come quello del drago di fuoco.

"Papà" disse con il cibo in bocca

"Dimmi"

"Quando sarò diventato forte, andrò a Magnolia, farò una squadra e attaccheremo quella famosa capitale, piena di umani, diventeranno cibo per i nostri denti"

La sua rabbia era tanta, voleva vederli soffrire, uno alla volta.

"Si, io verrò con te" disse

"No... tu mi aspetterai qui, quando tornerò vittorioso"

"Cosa? Vuoi andare da solo?"

"E allora? Sono abbastanza forte da poter badare a me stesso"

Con fare altezzoso si portò il pollice al petto.

"Ancora non sai controllare bene il potere"

"Imparerò"

Dopo il pranzo, ripresero con gli allenamenti. La sua potenza era aumentata molto rispetto agli anni precedenti, Igneel ne era molto fiero. Il suo scopo era quello di distruggere la popolazione umana e quella della magia, così da poter esistere solo loro. Se pur essendo un obiettivo difficile voleva provarci. Mentre si avvicinò al fiume per prendere altro pesce, vide alla riva una cosa blu, si muoveva.

"Cosa diavolo...." disse avvicinandosi ancora di più

All'improvviso quella COSA blu, si girò facendo rimanere paralizzato il ragazzo

"U-un.....gatto?"

Il piccolo gattino, spaventato cercò di scappare con ben 5 pesci tra i denti, aprì il suo sacchetto che portava sempre dietro le sue piccole spalle e ve lo mise dentro. Prese a correre, ma essendo ancora troppo piccolo inciampò finendo a terra, facendo cadere anche il suo pranzo. Natsu si avvicinò.

"No ti prego, non mangiarmi, non sono commestibile"

Aspettate....HA PARLATO?

"T-tu parli?" chiese confuso

"Aye...." rispose il gatto ancora spaventato

"PAPAAA' IL GATTO PARLA! ED E' BLU!" esclamò Natsu chiamando il padre

"Non mi mangerai vero?" chiese

"Perchè dovrei?"

"Beh sei un drago no? Loro...hanno...." con le lacrime agli occhi e realizzando quello che aveva detto, che aveva davanti ai suoi occhi un drago, lo fece paralizzare dalla paura

"Mhm?? Loro?"

"...." non riusciva nemmeno a parlare

"AIUTOOOOOO! QUALCUNO MI SALVIIII!" urlò con tutta la sua forza, nel tentativo di scappare davanti a se trovò un vero drago, enorme, potente.

"E' questo il gatto?" chiese al figlio

"Si....parla anche"

"Come ti chiami piccolo"? gli chiese

"I-io......io"

"Andiamo, non ti mangiamo mica? Anche se sembri molto appettitoso"

"Natsu, lo spaventi ancora di più così"

Una volta calmatosi, iniziò a parlare.

"Cosa ci fa un gatto in queste zone?" chiese Natsu

"Sono in viaggio...."

"Che tipo di viaggio"

"In viaggio per trovare la mia famiglia"

"Cosa è successo?"

"Dicono siano morti....divorati dai draghi, il mio intero villaggio è stato....divorato"

Natsu rimase sconvolto, non fece uscire parola. Notava la paura nei suoi occhi e il terrore di averlo affianco. Loro non potevano arrivare a quel punto, forse era l'istinto della natura?

La Principessa e il DragoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora