Megan:
"Avanti Gionata, dimmelo. Stavo facendo la troia a quanto pare. Dimmelo che sono una troia." mi avvicino a lui che inizia ad indietreggiare.
Lo scanso e mi siedo sulle scale che ci sono per entrare dentro casa mia.
"Quindi? Cos'è ti hanno tagliato la lingua?" chiedo ormai stufa.
Si avvicina a me e si piega su se stesso.
"No Megan non sei una troia e non ho mai detto questo." dice con fare dolce.
"Prima cosa intendevi allora eh?" mi calmo.
"Cavolo Megan veramente non l'hai capito? In quel momento la gelosia ha preso possesso della mia bocca e mi ha fatto dire quelle cazzate, non intendevo dire nulla."
"Gionata giusto per capire, provi qualcosa per me?" chiedo guardandolo negli occhi.
"Non posso darti la risposta, mi dispiace." dice alzandosi.
"In che senso scusa?" mi alzo anch'io.
Sbuffa e si decide a parlare.
"Non lo so neanche io cosa provo." dice appoggiandosi ad una macchina.
Lo guardo disgustata ed entro dentro casa.
"No Megan.. no dai aprimi." dice bussando.
Non lo ascolto e me ne frego di ciò che dice.
"Megan? Aprimi avanti. Apri questa fottuta porta, ora." dice con fare minaccioso.
"La sfondo questa cazzo di porta se non la apri." dice incazzato.
"Bene bravo, continua così e vedi come rimani lì fino a domani." dico applaudendo.
"Aprimi e ragioniamo."
"No, anzi me ne vado a dormire tu vedi di andartene. Buonanotte."
Mi cambio e mi sdraio nel letto, non lontano dalla porta principale.
Perfetto, penso se ne sia andato dal momento che non sento nulla.Mi sveglio sentendo un forte caldo, ho lasciato la finestra aperta ieri, perciò i raggi solari trapassano il mio corpo.
È presto, sono solo le 5:15 di mattina. Ora che è estate la luce solare si vede prima.Mi alzo e vado in cucina a bere una tazza di caffè.
Ma ieri cos'è successo? Ah si vero, Gionata e il resto. Anzi ora controllo se sia rimasto fuori o no. Ovviamente non credo sia rimasto qua, sotto la pioggia che ha portato solo una maledettissima afa del cazzo.Apro la porta di casa e me lo ritrovo sdraiato come un cane.
"Gionata." lo smuovo.
Non se lo fa ripetere due volte che si sveglia.
"Vai a casa, muoviti." dico rientrando in casa ma questa volta riesce a bloccare la porta.
"No Meg aspetta." dice.
"Dimmi che vuoi?" sbuffo.
"Per favore, fammi spiegare." chiede triste, se così si può dire.
"No Gionata, non mi interessa ciò che hai da dire. Non mi interessa più nulla di te." dico stufa.
"A me non sembra altrimenti non saresti venuta a controllarmi." dice con fare soddisfatto.
Incazzata sbatto i piedi per terra e urlo delicatamente, come una bambina viziata che non ha ricevuto il giocattolo che desiderava, sapendo che ha ragione.
"Entra porca troia." dico.
Sono così, quando mi rendo conto che le persone hanno ragione e io torto mi incazzo un po'. Poi dipende con che tipo di persona ho a che fare e in quale situazione mi trovo.
"Avanti spiega altrimenti ti sbatto fuori di nuovo." dico incazzata.
"Calmati." dice ridacchiando. Beh anch'io riderei vedendo una pazza sclerotica alle cinque di mattina.
"Io sono matta si ma anche tu non scherzi." dico ridendo.
"Si io sono pazzo di te lo capisci?" dice avvicinandosi.
"Rincominci?" roteo gli occhi annoiata.
"Sono fottutamente pazzo di te, porca troia. Ti amo Megan, ti amo alla follia." dice avventandosi sulle mie labbra.
"Anch'io sono pazza di te e non ne capisco il perchè." dico sulle sue labbra per poi sorridere.
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Solo Per Te - Sfera Ebbasta
أدب الهواةMegan, Meg, è una ragazza di diciassette anni. Conosce un ragazzo, Gionata, che ha la sua stessa età. Megan aiuterà molto Gionata per raggiungere il suo obbiettivo, ovvero diventare un rapper, ma quando Gionata arriverà al successo si scorderà di...