CAPITOLO 11

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Mi muovo freneticamente per la cucina cercando di raccogliere gli ingredienti necessari.

Sta mattina ho avuto la brillante idea di cucinare io il pranzo e credetemi se vi dico che è un miracolo.

La mia energia positiva e il mio coraggio nel provarci forse è dato solo dal fatto che oggi è sabato e non ho lavorato, di conseguenza ho dormito fino alle dieci.

Io odio cucinare e ovviamente non sono nemmeno brava.

Anzi, sono una vera e propria frana.

Il mio telefono è impostato su un tutorial su YouTube per preparare la pizza.

Ovviamente seguirò passaggio per passaggio e spero vivamente di non bruciare la casa.

"Sara dov'è la farina?" Chiedo guardandomi intorno ma senza alcun risultato.

"Si vede che non hai mai cucinato da quando sei qui" mi dice Sara entrando in cucina e andando verso uno scaffale, dal quale tira fuori il sacchetto di farina.

"Graziee" dico quando me lo passa.

Mi guarda di sbieco e poi quando non si trattiene ridacchia sotto i baffi.

Il suo telefono suona e lo prende dal tavolo della cucina sul quale è appoggiato.

"È David" esclama quando legge il nome sul suo schermo.

"È in videochiamata quel pazzo" ride prima di accettare la videochiamata.

"Ciaooo" urla Sara alzando il telefono e prendendo sia se stessa che me.

"Wee David" ridacchio alzando la mano verso di lui.

Rido alla sua immagine.
Il suo visto schiacciato è in primo piano e sembra il doppio rispetto alla realtà.

"Tu!- Esclama quando mi vede- dannata, non mi hai più chiamato per farmi sapere di questa sera" mi rimprovera in modo scherzoso.

"Come vedi sono occupata" gli dico indicando il grembiule che ho appena messo al collo.

"Ti prego Dav salvami, sta cercando di cucinare" dice Sara sbattendosi la mano sulla fronte.

"Non sarà così male, no?" Dice riferendosi alle mie abilità culinarie.

"Oh, credimi che lo è" dice Sara di rimando.

"Ehm, si, purtroppo mi tocca confermartelo" dico a malincuore a David.

"Passa a mangiare da noi" dice all'improvviso Sara.

"Passa, ma a tuo rischio e pericolo" gli dico alzando il mestolo di legno.

"Va bene passerò ma spero davvero di non morire avvelenato" parla in modo drammatico.

"Si si spera e prega"dice Sara.

"Ehi, vi sento eh" sentenzio irritata.

"Dai su, ci vediamo tra poco" ci saluta e riattacca.

Sara cammina entusiasta per la casa e accende la musica mettendosi a ballare.

Non riesco a capire se il suo entusiasmo sia dovuto a David o è semplicemente felice.

È l'una e mezza quando il campanello suona per l'arrivo di David e il forno suona annunciando la preparazione della pizza.

"Sei arrivato in tempo" sento Sara dire dall'altra parte della casa.

"Non so se questo sia una fortuna o vera e propria sfiga" dice David, entrando in cucina e camminando verso di me.

Il mio desiderio alla fontana di TreviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora