Mi sento strana; la testa che cozza in squilibrio, ad un ritmo tra il bruciore incessante ed un dolore martellante.Schiudo gli occhi lentamente ma sento il panico montarmi addosso quando vedo nero, buio.
Il mio cuore inizia a battere forte quando muovendo le braccia mi rendo conto di avere le mani inchiodate da qualcosa.
La sensazione di pericolo mi si insinua addosso quando inizio a ricordare quello che ho visto l'ultima volta, ad occhi aperti.
Non ricordo bene, forse a tratti; quella sensazione di svenimento, le braccia trattenute con forza da qualcuno, gli occhi tappati da qualcosa e poi solo il nulla.
Cerco di strattonarmi ma senza successo.
L'agitazione continua a crescermi addosso fino a sentirla inglobarmi ed inizio a muovermi più forte, per liberarmi.
La mia schiena sbatte contro qualcosa: una...portiera? e la paura si moltiplica quando mi rendo conto di essere in trappola.
Come se il mondo si fosse bloccato fino a poco fa, adesso ritorna a riempirmi le orecchie che mi si stappano come quando si esce da sott'acqua.
Mi morde le orecchie un suono grezzo; sembra che mi scorra sotto il mondo, è quella la sensazione.
Realizzo poi che molto probabilmente si tratta di una strada.
Sono su una macchina? Un camion?
Cosa diavolo sta succedendo?
"Liberatemi, dannazione!" Tento di urlare, impormi ma la mia voce esce fievole e debole, tanto da provocare la risata di qualcuno.
Inorridisco: chi sta ridendo?
Mi schiarisco la voce; la gola arida mi graffia nuovamente le parole, che escono, questa volta, un po' più pronunciate.
"Chi diavolo siete?!" Urlo di nuovo.
"Stai zitta!" Una voce maschile mi grida contro e vengo sbattuta violentemente contro quella che presuppongo essere una portiera.
Trattengo un gemito di male e mi massaggio il braccio che urla d'un dolore acuto.
Sono i miei battiti contro il petto; un accrescersi di respiri che sembra si sovrappongano, si alternino, urlando, scalciando, correndo in disperazione- la mia, disperazione- e, un tonfare incessante del mio cuore nelle orecchie.
I miei occhi scuri d'un nero che sembra sviscerare, e chiazzare ovunque.
"Basta, liberatemi" tento di nuovo ma con un tono di voce più basso; a contornarlo solo una nota di disperazione celata da un forza interiore inesistente.
Sento il mio braccio venire strattonato con forza e chiudo gli occhi-nonostante io veda già buio- per la paura di ricevere un'altro colpo.
Questo però non arriva perché una voce a me familiare, molto familiare ferma il tutto.
"Basta Jack, ricordati che l'ordine è quello di portarla intatta. Non abbiamo bisogno di guai" sento una voce dire; proviene dal davanti e se non sbaglio con i miei ragionamenti dovrebbe essere qualcuno alla guida.
Tento, e provo, a riordinare questa mia confusione mentale- cerco, di trovare tra i miei pensieri sconnessi una spiegazione logica a questo sentore ma non riesco a venirne a capo.
Chi cavolo mi ha rapita? Perché cavolo sono qui?
Inizio ad impanicarmi di nuovo.
"Vi prego, liberatemi!- Quasi piango in disperazione- avrete sbagliato persona, io non ho mai fatto nulla"
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Il mio desiderio alla fontana di Trevi
Romance|COMPLETA| Le scorrerà sotto l'Italia, sfuggendole dalle mani in una spinta improvvisa; tra le sue ciglia annebbiate dal buio al di fuori del finestrino dell'aereo, Roma sfumerà il suo calore svanendo in sprazzi dalla bellezza eterea. Con l'aereo c...