CAPITOLO 45

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"Si, davvero- dice Sara dal divano in salotto; io intanto mi avvicino e mi siedo a mia volta- mi sento meglio, voglio davvero uscire"continua frizzante.

"Dai che si cambia aria- urla quasi esaltato David- tu verresti, giusto? Non dobbiamo convincerti con le forze come sempre spero" dice girandosi a guardarmi, con un'aria che non ammette repliche.

"In realtà, stranamente mi va di uscire- gli dico sincera- dopotutto è sabato sera" sorrido appoggiando la mia schiena al divano.

David e Sara si scambiano un' occhiata straniti.

"È per caso uno scherzo?- chiede David con un'espressione di stupore.

"David, sei sicuro che è Asiya?" Continua Sara.

"Dai ragazzi, smettetela- ridacchio- stasera voglio divertirmi"

Ho davvero bisogno di cambiare posto, evadere un po' dai miei spazi, che in questi giorni mi stanno troppo stretti. Ho bisogno di uscire, di divertirmi un po' e non pensare troppo a certe cose.

Questa settimana mi è pesata davvero molto.

Oggi ho passato tutta la giornata davanti alla tv e per quanto mi piaccia, mi sento particolarmente spronata ad uscire.

Per quanto non faccia più di tanto per me, ho intenzione davvero di divertirmi stasera.

"Dove andiamo?" Chiedo guardando David; so che è lui ad organizzare tutto.

"Ad un pub in centro, nulla di eclatante, sai com'è qui a Stratford ma è davvero un posto carino" mi spiega.

"Chi ci sarà?" Chiedo vaga; i suoi occhi scattano nei miei seri, come se stesse pensando a qualcosa.

"Noi e Travis" dice e io rilascio un sospiro di sollievo.

"Perché?" Mi chiede.

Non so dov'è che voglia arrivare.
So che l'altra volta ha sentito, spero solo che non sappia della troppa tensione che c'è tra me e Adam.

"Chiedevo per Gabriel" invento sul momento e vedo Sara guardarmi in un modo che conoscono come 'Asiya stai sparando una grande cavolata'.

"Gabriel?" Corruga la fronte con l'espressione di chi la sa lunga.

"Si" annuisco in modo convinto.

David scuote la testa ma poi riporta gli occhi su di me.

"Non lo so se ci sarà- scrolla le spalle- ti piace così tanto?" Chiede infastidito e questa volta a corrugare la fronte sono io.

"No- parlo d'istinto- cioè, non che non mi piaccia. È una bravo ragazzo- mi correggo velocemente- tutto qui"

"Okay" taglia corto David.

Ma che gli prende?

"Comunque- interviene Sara e la noto tentare di smorzare la situazione- che si mangia per cena? Tra poco usciamo e non manca molto tempo"

"Io non ho molta fame, mi prenderò un po' di cereali" dico alzandomi dal divano per andare verso la cucina.

"A pensarci neanche io ho voglia di mangiare qualcosa di pesante- dice Sara- me ne faresti anche a me un po'?"

"Certo! - dico fermandomi sul ciglio della porta; volgo lo sguardo verso David- anche per te Dav?"

"No, no- dice alzandosi e mettendo il telefono nella tasca della felpa- devo passare un attimo da un ragazzo. L'altro giorno è passato a sistemarmi la caldaia che non funzionava e non l'ho ancora pagato" ci spiega.

Il mio desiderio alla fontana di TreviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora