Capitolo 2

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Appena scorgo i cancelli della scuola tiro un sospiro di sollievo. Si, lo so, posso sembrare strana, però non mi è mai dispiaciuto andare a scuola. Dopotutto non è la fine del mondo e inoltre ho quasi finito visto che questo è il mio penultimo anno alla Sidney Country Academy. Ecco come si chiama, non mi riesco mai a fissare in mente quel dannato nome. Non mi stupirei se tra qualche anno un medico in camice bianco mi guardasse attraverso quegli occhiali dalle lenti spesse e proclamasse con voce grave "Signorina, lei soffre di Alzheimer". Ma che pensieri vado a fare, ho solo una memoria di un'ottantenne rimbambita. E comunque non sono neanche un'asociale disturbata. Voglio dire, mi sono fatta degli amici oltre a Katy. Di carattere sono piuttosto espansiva, impertinente, come mi definivano quando ero più piccola.

A interrompere il mio piccolo film mentale, o dovrei dire trailer, è la vista di quattro ragazzi seduti sul muretto della scuola a chiacchierare e fumarsi una sigaretta che si passano tra loro.

Appena mi notano cominciano a salutarmi facendomi segno di avvicinarmi a loro. Sorrido felice. Ecco i miei amici. "Ehy, Izzy" dice Michael mentre mi abbraccia forte, seguito da Ashton, mentre Calum si limita ad un cenno col capo mentre mi sorride. "Hey ragazzi" ricambio sventolando una mano, devo sembrare davvero ebete in questo momento, eppure solo con loro mi sento sempre a mio agio. Oltre a Katy sono stati i primi a cercare di farmi sentire accettata in un nuovo universo australiano totalmente sconosciuto, dove Londra era solo un ricordo sbiadito dal sole di Sidney.

Non mi accorgo di essere fissata, finché non incontro due occhi blu ghiaccio che mi scrutano freddamente. Il ragazzo in questione sta aspirando il fumo dalla sigaretta mentre aspetta che io e gli altri abbiamo finito di salutarci. Porta un anello di metallo al labbro inferiore, i capelli biondi perfettamente tenuti su dal gel a formare un ciuffo ordinato, e indossa una maglietta e dei jeans piuttosto aderenti. È estremamente attraente, anche se c'è qualcosa in quegli occhi gelidi che mi costringe a distogliere lo sguardo.

"A proposito, Isabelle, questo Luke. È nuovo qui." proclama Michael portando di nuovo il mio sguardo alla figura slanciata sul muretto. "Viene da Londra" aggiunge, come a voler farmi avviare conversazione con lui.

Non lo faccio. Di solito avrei sfoderato uno dei miei migliori sorrisi e cominciato a parlare a più non posso, felice di aver trovato un compatriota, invece mi limito a borbottare un "piacere" piuttosto fiacco, e di gran lunga inutile, visto che si alza dal muretto, butta la sigaretta e dopo aver salutato i ragazzi si avvia verso l'entrata. Non lo ammetterei mai a nessuno, ma sono rimasta piuttosto offesa dal suo comportamento. Bah, spero proprio di non rivederlo.

I ragazzi si scambiano un'occhiata imbarazzata per poi avviarsi anche loro dentro all'istituto, tranne Michael, che mi prende sottobraccio e mi lancia uno sguardo piuttosto malizioso. "Che c'è?" sbotto più irritata di quanto non volessi sembrare.

"Oh, donna, raffredda i tuoi bollenti spiriti. Direi che hai proprio usato la tua tattica più studiata e raffinata per fare amicizia. "mi stuzzica. Ridacchia divertito quando gli scocco un'occhiata velenosa, ma poi mi metto a ridere, un po' della tensione nel mio petto si è sciolta. "Scusa Mikey, quel tizio farebbe saltare i nervi a chiunque. È così... esasperante" concludo scrollando le spalle. Sono solo le otto meno dieci del mattino e già esco pazza.

Mi soffermo ad osservare Michael per un secondo. Oggi i suoi capelli sono arancioni con le punte viola. Mi chiedo quale sia il suo colore naturale. "So di essere incredibilmente sexy e affascinante, ma non c'è bisogno di fissarmi così" commenta alzando le sopracciglia. Ridacchio mentre gli passo una mano sui capelli scompigliandoglieli un po'. "Mi piacciono i tuoi capelli" proclamo con convinzione. "Se vuoi ti presto qualche tinta, credo di averne giusto un paio di casse a casa." Alzo gli occhi al cielo esasperata. "No grazie, non potrei mai abbandonare il biondo" dico con un finto tono piagnucoloso, facendo il labbruccio.

Before you|| Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora