Capitolo 20

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Luke's Pov

"Quand'é il tuo compleanno, Izzy?".

Lei smette di leggere il libro su cui é concentrata da più di mezz'ora e sbroglia i capelli dal mio stomaco.

"Tredici gennaio, perché?".

Domanda avvolgendosi più stretta nel piumone di lana rossa.

Faccio spallucce e le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Lei sorride incerta, le ciglia che svolazzano e un'espressione serena in volto.

Sto cercando di godermi appieno questi momenti, perchè so che sono gli ultimi che passerò assieme ad Isabelle.

Non la consegnerò mai a Tristan. Fosse l'ultima cosa che faccio.

"Cosa vuoi fare?".

Domando con un sorrisino malizioso.

"Oh Luke".

Sospira riprendendo il libro.

Glielo strappo leggermente dalle mani e lei scatta subito in piedi.

"Ridammelo".

Sbuffa esasperata.

"Eddai, stai da oggi pomeriggio con questo libro, mollalo un po'. Mi sento trascurato".

Izzy alza gli occhi al cielo mi tira un buffetto sulla guancia in corrispondenza della fossetta.

"Dove intendi passare il Natale?".

Domando improvvisamente.

Sposta i capelli da un lato della spalla e fissa un punto indefinito, quasi fosse decisa ad evitare quella domanda.

"Ecco.. mi ha invitato Michael a passarlo a casa sua insieme a tutti gli altri... insomma, sai come tradizione.. quindi questo è il mio programma, ovviamente se ti va, solo che pensavo...".

La sua voce sfuma lentamente fino a ridursi in un sussurro.

La guardo dolcemente per poi decidere di stuzzicarla. Vi farò osservare un tipico esemplare di donna inglese che si incazza subito appena sputi fuori le parole sbagliate.

"A cosa pensavi, Izzy? Ormai mancano meno di due settimane a Natale?".

Domando con falsa innocenza.

"Niente".

Scatta infastidita, le guance tinte di un profondo rosso.

"Non é che mi dà fastidio sentire pensieri indecenti, li fanno tutti".

Mormoro con voce roca, sento perfettamente il brivido che scorre lungo la sua schiena.

Sono solo immagini della scorsa notte, ancora nitide ed impresse nella mia mente.

Lei non batte ciglio e si sistema comodamente a cavalcioni su di me,deglutisco sorpreso.

"Mi auguro che queste non siano le tue frasi migliori per conquistare una ragazza, perdi in partenza Lukey".

Biascica al di sopra delle mie labbra eliminando la distanza tra noi.

Affondo le mani tra i suoi capelli mentre la sento prendermi il viso con le mani delicate, non avrei mai pensato che potesse prendere il controllo.

Ridacchia leggermente prima di staccarsi e facendo strusciare scherzosamente un dito sul mio petto.

"Vado a lavoro non distrarmi".

Mormora stampandomi un casto bacio sulle labbra.

"Ciao piccola".

Rispondo piano.

Così bello pronunciato dalle mie labbra.

E le si addice perfettamente.

Isabelle's Pov

"Ti ripeto che ti sbagli. Non é possibile che i gemelli siamesi facciano dei figli, a meno che non si stacchino".

Connor mi osserva imbronciato e sospira spostando un vecchio volume in pelle nera dagli scaffali.

"Be, magari uno può farlo mentre l'altro...".

Inizia titubante.

Ridacchio divertita attenta a non farmi sentire da Miss Grace.

"Certo, del tipo uno fa porcate mentre l'altro prende una bella rivista e comincia a sfogliarla, poi dopo dieci minuti circa se ne esce con, ehi hai finito? no perché vorrei anche venire anch'io".

"Squallida".

Commenta lui passandomi la lista dei libri da spuntare.

Non so come siamo arrivati a parlare di gemelli siamesi che fanno i figli, ma adoro stemperare la tensione nei momenti di lavoro.

"Hai programmi per Natale?".

Chiedo ad un tratto.

Il biondo non mi risponde subito, noto che sta guardando di sottecchi Cecilia, oggi più silenziosa del solito.

"Connor?". Incalzo.

Lui si riscuote e punta gli occhi celesti nei miei.

"Torniamo in Inghilterra. Ci aspetta la nostra famiglia e il mio migliore amico".

Risponde con un sorriso mesto.

"Non sembri tanto felice..".

Il mio tono suona quasi accusatorio, infatti gli do una leggera pacca sulla spalla per confortarlo.

Lui sospira e si passa una mano tra i capelli spettinati.

Riduce la voce a un sussurro per non farsi sentire dalla ragazza alla sua destra.

"Non mi parla da un po' di tempo. Non riesco a capire cosa abbia".

Scuoto la testa addolorata.

Cecilia é talmente strana a volte.

Ma dopo quello che ha passato la capisco eccome.

Rivolgo un sorriso compassionevole a Connor, so come ci si sente ad essere ignorati.

"Le passerà".

Commento solamente.

Luke's Pov

Le mani imperlate di sudore freddo stringo il cellulare in pugno fino a far diventare le nocche bianche.

Ora o mai più.

Le mie dita indugiano sullo schermo per poi scivolare placidamente sul tasto verde.

Mi porto piano l'oggetto all'orecchio, i suoni dell'attesa si ripercuotono in tutto il mio corpo.

"Il cliente da lei chiamato non é al momento raggiungibile. La invitiamo a riprovare più tardi".

La fredda voce femminile della segreteria fa capolino nella mia mente.

Per un attimo provo un sollievo sconcertante, ma mi costringo a pensare che non sia così.

"Lasci un messaggio dopo il segnale acustico".

Un suono.

Una decisione.

Un fottuto bip.

I muscolo delle corde vocali sono tesi, mi devo per forza calmare.

La gola secca, pronuncio quelle parole fatali.

"È il tredici gennaio, Evans".

Angolo autrice:
Spero vi piaccia ❤

Mi scuso se aggiorno a quest'ora ma davvero é un periodo intensissimo a scuola e ovviamente non trovo tanto tempo libero per scrivere, purtroppo.

Ve se ama xx ❤

Before you|| Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora