Capitolo 23

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Luke's Pov

"Devi proprio andarci a lavoro?".

Sbuffo infastudito lasciando cadere la presa sulla vita di Izzy.

"Luke, non fare il bambino, lo sai che é l'ultimo giorno prima delle feste".

Mi ammonisce lanciandomi un'occhiata eloquente.

"Non fare il bambino Luke, non preoccuparti se c'é ancora quell'inglese del cazzo con un nome di merda".

Replico imitando la sua voce di quando cerca di sgridarmi.

Lei alza gli occhi al cielo passandosi una mano tra i lunghi capelli biondi, per poi scoppiare a ridere ad un tratto.

Ma le donne sono tutte così?

No perché inizio a preoccuparmi.

"Aw, qui qualcuno é geloso".

Cinguetta dandomi un buffetto sulla guancia in corrispondenza della fossetta.

"Non sono geloso".

Dico arrossendo leggermente.

Izzy scuote la testa divertita e si ferma davanti all'insegna della sua libreria.

"Ci vediamo oggi pomeriggio".

Mormora connettendo le sue labbra con le mie, faccio scivolare una mano dentro i suoi capelli per tirarla ancora più vicina.

Izzy schiude immediatamente le labbra rendendo il bacio più approfondito, le mie mani si intrufolano sotto la sua maglietta carezzandole i fianchi.

Ridacchia divertita strofinando il mio naso contro il suo lasciandomi un ultimo bacio a stampo.

"Vai piccola".

Sussurro lasciandola andare dal groviglio di corpi in cui siamo immersi.

Lei mi lancia un'ultima occhiata un po' mesta per poi sparire all'interno del negozio.

Certe volte ho l'impressione che mi nasconda qualcosa.

Isabelle's Pov

L'ansia mi corrode dall'interno come un veleno, non ho ancora detto nulla a Luke.

Sospiro e lascio che le palpebre mi velino gli occhi stanchi.

Possibile che una volta che tutto mi stia andando bene debba precipitare.

Lascio che una lacrima mi righi solitaria la guancia, ma l'asciugo in fretta nascondendo il mio volto tra i capelli.

"É tutto a posto?".

Per poco non mi rovescio dalla sedia su cui mi stavo placidamente afflosciando quando sento la voce tremula di Cecilia porre la domanda.

La guardo scioccata sgranando gli occhi.

Lei fa spallucce e si rimette a spolverare tranquillamente i dorsi ruvidi dei libri.

"Tu parli?".

Sputo fuori senza troppe cerimonie.

Lei annuisce con convinzione per poi sedersi cautamente vicino a me.

"Sì é tutto apposto, grazie".

Borbotto scostandomi.

Un'espressione ferita le attraversa il volto, ma annuisce nuovamente allontanandosi da me.

Addolcisco lo sguardo e le poggio una mano sul braccio scarno.

"Scusami, non volevo essere scortese.

Before you|| Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora