Capitolo 6

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La sveglia che trilla.

È questo l'unico suono che riesco a percepire, mentre cerco di prendere coscienza della situazione.

Chi: me stessa.

Come: con i postumi di una dannata sbornia.

Dove: nel letto della stanza degli ospiti di casa Clifford.

Quando: dev'essere mattina presto,verso le sette e mezza.

Perchè: Be, lasciamo stare questa domanda. Non saprei come trovare la risposta. Forse ce ne sono fin troppe.

Quando mi rendo conto di dovermi alzare,andare a scuola e affrontare Luke dopo ieri  sera mi viene voglia di spararmi.

Peccato non avere una pistola sotto mano.

Sarà per la prossima volta.

Mi lavo e vesto a velocità doppia rispetto al solito, e scendo nella speranza di trovare Michael di sotto.

Ovviamente non c'é.

E figuriamoci, mi sarei preoccupata altrimenti.

La testa é a un passo dall'esplodermi, ma mi autoconvinco che sto bene. Chestarò bene, dopo una buona colazione.

Frugo nel frigo per accorgermi che non solo è vuoto, ma anche colmo di un fetore che impregna tutta l'aria.

Con gli occhi che lacrimano chiudo lo sportello, cercando di non urlare dall'esasperazione.

Michael stai sicuro che dopo questo sei morto.

Mentre cammino per le strade affollate di Sidney alla ricerca di un bar decente ho già pensato a venti modi diversi per ucciderlo.

Finalmente trovo una caffetteria aperta che mi sembra accettabile.

Almeno per i miei standard.

Ma in questo momento ho veramente troppa fame per pensarci.

È da ieri che non metto niente di commestibile sotto i denti.

Entro facendo cigolare la porta d'ingresso.

Il bar è carino, un po' vecchio stile,ma carino.

E,cosa più importante, è deserto.

Mi sfrego le mani soddisfatta e prendo posto ad un tavolo.

A prendere le ordinazioni arriva una scocciata cameriera dai capelli tinti di mille colori.

Un piercing le decora il sopracciglio quasi inesistente.

Si potrebbe dire che lo ha infilato a forza nella pelle.

Ho trovato Michael versione checca,wow.

Esibisce il più falso dei sorrisi e chiede con voce leziosa: "Cosa ti porto?".

"Un cappuccino con poca schiuma e un croissant alla marmellata, grazie". Rispondo velocemente.

"Arriva subito". Cinguetta.

La guardo un po' perplessa e lei mi rivolge un'occhiata assassina.

Sfreccia in cucina facendo in modo di fare un rumore infernale con i tacchi.

Avrà il ciclo,la stronza.

Mi massaggio le tempie con i pollici, mi sento davvero male.

Colpa di Michael, ha guidato ubriaco fino a casa sua. Ringrazio il cielo di non aver beccato un'auto della polizia.

Tra poco avrai una patente,almeno questo, penso sarcasticamente.

E comunque non avrei dovuto bere vodka alla ciliegia.

Before you|| Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora