Quando la macchina arresta la sua corsa capisco di essere arrivata a casa; tolgo le tre riviste che tengo tra le gambe mettendole in un angolo indefinito dei sedili e prima di scendere mando un messaggio a Chloe dandole appuntamento per stasera.
Quando entro in casa vengo accolta, cosa insolita direi, dal silenzio.
Ciò significa che Nathan e Ryder sono ancora a scuola e i miei genitori a lavoro, ne ho la conferma quando i miei occhi incrociano il piccolo post-it sul frigo: orario di lavoro prolungato, saremo di ritorno stasera.
-Mamma e papà.Un piccolo sorriso nasce sul mio viso mentre le mie dita sono già poggiate sullo schermo del mio cellulare, scrivo un messaggio a Nelson trovandolo, come già immaginavo, disponibile.
Lancio lo zaino sul pavimento e senza pensarci due volte decido di riprendere l'esplorazione delle stanze dei miei fratelli: salgo al piano di sopra facendo risuonare il rumore dei tacchi sul parquet, la prima stanza che mi ritrovo di fronte è quella di Nathan, la mia mano si appoggia sulla maniglia fredda della porta e la spinge verso il basso, subito dopo mi ritrovo inghiottita da un'esplosione di colori scuri e poster di vari tipi e dimensioni.
Come d'abitudine passo oltre il suo letto in direzione della scrivania, mi siedo sulla sua sedia girevole poggiando i piedi su di essa, apro uno dei tre cassetti.
Lo esamino alla ricerca di qualcosa che possa tenere a bada la noia, e subito dopo la vedo:
"Che cavolo.." sussurro afferrando una piccola scatola, studio il suo colore azzurro e le diverse citazioni scritte con un pennarello nero.
Una di esse è: La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto distruggitrice.
Sopprimo un verso di disgusto per la sua vena poetica e sciolgo con i polpastrelli il piccolo nodo che tiene chiusa la scatola rettangolare.
"Freya!" Urla qualcuno al piano di sotto.
Sorrido a trentadue denti e con la scatola in mano torno al piano di sotto. Mi appoggio alla ringhiera e guardo Nelson, intento a guardare con disgusto i libri sopra lo scaffale.
«Sei stato lento.» Dico attirando la sua attenzione, non appena intercetta la mia figura i suoi occhi si illuminano.
Ghigno mentre gli mostro la scatola, lui mi sorride e si affretta a raggiungermi. Me lo ritrovo di fronte, con quel suo sguardo furbo; le sue mani toccano le mie mentre allontana la scatola.
«L'ho rubata a Nathan.» Gli dico fiera.
«Cosa c'è dentro?»
«Se lo sapessi te lo avrei detto.» Roteo gli occhi, mi volto e gli faccio segno di seguirmi nella mia stanza.
«Dov'era nascosta?» Mi domanda mentre mi distendo sul mio letto, si siede accanto a me facendo scontrare la pelle scoperta delle mie gambe con i suoi jeans neri.
«Vicino alla scrivania.» Rispondo vaga.
Mi mordicchio il labbro inferiore e fisso Nelson e il suo sguardo perso, ha le gambe aperte e le mani intrecciate tra di esse. Ogni tanto si morde il labbro inferiore e aggrotta le sopracciglia, totalmente immerso nei suoi pensieri.
«Com'è andata con Madison?» Domando curiosa.
Da parte sua nessuna risposta, così lo chiamo una seconda volta spazientita.
«Eh?» Mi domanda confuso girando il volto verso la mia direzione.
Con uno sguardo malizioso gattono nella sua direzione, una volta di fronte a lui lo afferro dalla sua maglietta facendogli corrugare la fronte.
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ChickLitFreya Roberts, capelli rossi e sorriso smagliante. La sua vita è fatta di continue avventure, divertimento, e un sogno particolare: guadagnare il rispetto dell'intera città. Ma il rispetto, non sempre si guadagna con gentilezza e fiducia. Benvenuti...