Dietro le quinte, capitolo inedito.

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Jake p.o.v.

Guardo Tyler venire verso di me con un coltello sporco tra le mani, sull'altro braccio tiene sospeso un lenzuolo bianco con degli unicorni rosa.

Non avrà mica ucciso qualcuno?

«Tieni il lenzuolo.» Mi dice porgendomelo, lo guardo confuso e lui si acciglia.

«Che c'è? Lo sai benissimo che Freya odia le lenzuola colorate.» Spiega.

«Tyler.» Lo chiamo.

«Sì?»

«Cosa ci hai fatto con quel coltello?» Gli domando con un sopracciglio alzato, solleva lo sguardo dal lenzuolo e lo riporta su di me come se fosse confuso. «Ti ho preparato un sandwich alla marmellata di fragole. Cosa... cosa credevi?»

Scuoto la testa borbottando qualcosa, stringo tra le braccia il lenzuolo e guardo il mio migliore amico dritto negli occhi. E' spaventato e anche combattuto, glielo si legge benissimo in faccia.

«Andrà tutto bene..» cerco di rassicurarlo, annuisce abbassando lo sguardo.

«Lo spero. Non voglio allontanarmi da lei per nulla.» Risponde scuotendo la testa ed entrando nella mia stanza.

Sospiro esausto e lo seguo.

Il buio si scontra con i miei occhi, devo sbattere per un paio di volte le palpebre prima di abituare la mia vista al buio. Riesco ad intravedere il corpo esile di Freya avvolto nelle lenzuola pulite che Tyler mi ha strappato dalle mani, i suoi capelli rossi sono sparsi nel cuscino mentre un piccolo sorriso galleggia sulle sue labbra piene.

Tyler le accarezza il braccio con movimenti circolari, e la guarda estasiato, come se la ragazza davanti a lui fosse la cosa più bella che lui abbia mai visto, e che non rivedrà, forse, mai più.

«Mi sono innamorato di lei quando eravamo ancora bambini..» sussurra piano, lo guardo restando in silenzio.

«Due anni per guadagnarmi la sua fiducia, sei per conquistarla.» si passa una mano tra i capelli. «E adesso rischio di perderla in meno di qualche settiman-»

«Lei ti ama, non è detto che la perderai.» Lo interrompo serrando la mascella.

«Finirà tra le braccia di quel Jordan.» una lacrima scivola sulla sua guancia e lui si affretta ad asciugarla.

Si volta verso di me e mi sorride. «Noi esseri umani siamo così, il nostro cuore per quanto complesso possa apparire, è facile da ingannare. Al diavolo chi cerca di conquistarci giorno dopo giorno se poi ci rifugiamo sempre nelle braccia di chi ci fa sentire al sicuro.» 

Si alza e si avvicina a Freya, si china sul suo viso e poggia le labbra sulla sua tempia con estrema dolcezza.

Mi passa accanto con velocità, ma il tempo giusto di vedere i suoi occhi velati di lacrime.

Rilascio andare un sospiro mentre mi passo una mano tra i capelli, chiudo la porta alle mie spalle e inizio a spogliarmi.

Non riesco a guardarla, non riesco a pensare a come si sentirà domani. Il solo pensiero del suo volto rigato dalle lacrime mi distrugge, mi rende debole.

Mi siedo accanto a Freya e guardo il lenzuolo che copre il suo corpo nudo, di cui Chloe si è occupato di svestire, e poggio una mano sulla sua guancia.

«Mi dispiace per tutto.» le dico anche se non può sentirmi.

Poggio le mie labbra sulla sua fronte beandomi del suono del suo respiro.

«A domani Freya.»

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