Capitolo due "Ti sei persa?"

458 27 17
                                    

Capitolo 2

Era come se avessi assunto una quantità sproporzionata di stupefacenti. La realtà distorta e la mente ancora annebbiata a fare da velo ai ricordi.

La mia testa vorticava mentre le mani poggiate con forza sulle cosce sembravano volerne strappare la carne pallida. I miei occhi erano in continuo movimento, sbalorditi per ciò che avevano davanti: il resto di un sandwich alla marmellata di fragole sul comodino, una bottiglia di alcool mezza vuota, un ragazzo ancora in balia dei suoi sogni. I suoi capelli neri in contrasto con cuscino bianco, e il corpo coperto dalle lenzuola.

Schiudo le labbra piangendo silenziosamente, ma tutto sembrava invano. Perchè è successo? I singhiozzi erano ripetitivi e facevano troppo rumore, provavo a darmi pizzicotti ai lati delle guance per smettere di piangere, ma non succedeva nulla. Con i palmi delle mani asciugo le guance, tento di regolare il mio cuore impazzito senza risultati e quando sollevo lo sguardo verso di lui faccio l'amara scoperta: il suo era già puntato su di me.

«Ti sei persa?» Mi domanda con il tono ancora impastato dal sonno facendo bloccare ogni mio movimento. Il mio labbro inferiore trema ma provo a non farglielo notare.

«No...» sussurro «Davvero non ricordi quello che abbiamo fatto?» Riesco a domandare con un sorriso carico di amarezza.

Schiude le labbra e si siede ai piedi del letto cercando di ricordare, studio i suoi movimenti nella speranza di non piangere una seconda volta.

«Ti chiedo scusa se magari eri vergine e non me ne sono accorto, oppure ti sei pentita di averlo fatto con me. Ma ormai è successo..» borbotta infine cercando qualcosa all'interno del suo comodino.

Mi acciglio. «Che cavolo stai dicendo?»

Ma Jake sembra non avermi sentito, estrae dal suo portafoglio dei soldi e me li porge guardandomi annoiato. «Questo è ciò che ti spetta. Posso chiamarti un taxi se non sai come tornare a casa.» Offre sbadigliando mentre aspetta che io afferri i suoi soldi.

«Sei ancora ubriaco Jake?» Chiedo a bassa voce sbalordita con la gola che ancora brucia per le lacrime trattenute.

Lo sguardo di Jake diventa improvvisamente vuoto e freddo. Arretro sconcertata scontrandomi contro la parete fredda.

«Ascolta, la mia ragazza mi aspetta quindi sarò breve: dimentica questa notte, afferra questi soldi e sparisci.»

«Scherzi vero?» Domando spalancando gli occhi.

«In quante altre lingue devo farti capire che devi andare via?» Ribatte passandosi una mano tra i capelli. Segno che sta per innervosirsi.

Resto in silenzio e afferro i lembi della sua maglietta, la sfilo davanti a lui mentre gli passo accanto per prendere il mio vestito lasciato sul pavimento. Lo indosso cercando di risultare più indifferente possibile, tengo le labbra serrate e regolarizzo il respiro.

Quando finisco di indossare il vestito lancio un occhiata fulminea a Jake, beccandolo a fissarmi attraverso lo specchio all'angolo della parete. Non appena i nostri occhi si incrociano percepisco una brutta sensazione. Mi sembra di essere nella camera di estraneo anziché nella stanza del mio migliore amico.

«Non so cosa ti sia successo Jake ma spero che smetterai di essere così stronzo. Pensa a come dire a Nathan di questo errore.» Faccio per uscire dalla stanza ma la sua mano blocca il mio polso.

Mi giro lentamente con la speranza che si scusi per il suo comportamento da idiota, ma invece no, sembra arrabbiato. Oh, se i suoi occhi potessero parlare sarei già morta.

UnpopularDove le storie prendono vita. Scoprilo ora