Una settimana dopo.
Quando mi sveglio rabbrividisco.
Penso alla giornata che mi aspetta e vorrei tornare sotto le coperte a soffocare le urla bloccate nella gola.Indosso i miei vestiti velocemente come a voler velocizzare ogni processo di quella giornata, così tutto sarebbe finito prima.
Avrei dovuto lottare di meno, avere la mente libera da quesiti giornalieri come: che cosa mi verrà versato oggi sulla maglietta?In quella fase dell'adolescenza tutti prima o poi ci chiediamo se sia il caso di cambiare caratterialmente e/o fisicamente.
Sia per chi non si ama o per chi vuole sperimentare qualcosa di diverso, magari per divertimento. Chi tinge i capelli, chi acquista nuovi abiti, chi inizia a fare conoscenze con persone che neanche voleva conoscere. Mi piace il fatto che alcuni riescono a cambiare. Si risollevano da soli e si prendono cura di loro senza dipendere da qualcuno.
Passo una mano tra i capelli castani e schiudo le labbra sorpresa. Non avrei mai pensato che il castano fosse il mio colore ideale, forse perchè tendo a schernire le ragazze con quel colore. Ma adesso, più mi guardo e più mi trovo strana. Le ciglia sono state rialzate e messe in risalto dal mio nuovo mascara waterproof, comprato appositamente per non far sbavare il trucco in caso succedesse qualche incidente indesiderato a scuola. Incidenti del tipo secchi d'acqua sopra le porte che si rovesciano quando passo. Volgo lo sguardo alla vetrina di un negozio trovando il mio riflesso e un calendario rovinato con sottolineato gli orari di apertura.
Una settimana.
Com'è possibile che la mia vita sia cambiata in una settimana?
Il mio sguardo si sposta sull'orologio appeso alla parete e spalanco gli occhi quando mi rendo conto che sono ancora le sette del mattino. Forse ne è valsa la pena svegliarsi alle cinque del mattino e preparare il necessario per il mio cambiamento. Anche se credo che la mia richiesta non sia affatto piaciuta alla parrucchiera. Prendo il mio zaino e lo metto sulle spalle, esco di casa mentre mi gratto le braccia dall'agitazione.
Per quanto mi costi ammetterlo ho paura di come loro possano reagire nel vedermi diversa. Potrebbero ridere di me oppure restarne così affascinati da smettere di deridermi in continuazione. Ma se dovesse rivelarsi essere più efficace la prima opzione non saprei come comportarmi per riuscire a farli smettere, rispondere non ha funzionato così come contrattaccare creando piccole risse di cui io ne uscivo vincitrice.
Ma solo in parte. Per quanto le maniere violente mi portavano a vincere niente sembrava voler cambiare, le stesse ragazze di cui tiravo i capelli o ferivo i volti sembravano moltiplicare le offese giorno dopo giorno. Cos'altro avrei potuto fare?
Mi sento stranamente insicura mentre chiudo la porta di casa alle mie spalle e inizio a passeggiare in direzione della scuola. Un'emozione sconosciuta. Il rumore assordante del mio cuore che batte nel mio petto, le mani tremanti e lo sguardo che va a destra e sinistra. Non so cosa vuol dire sentirsi così. Tutto questo è imbarazzante.
Perchè sento il bisogno di strappare via la pelle dalle mie braccia per tentare di placare questo prurito improvviso? Apro il mio zaino prendendo da una tasca i miei occhiali da sole e poi li indosso, questo mi rende un po' più tranquilla. Forse perchè nessuno può vedermi negli occhi se non per specchiarsi. Una folata di vento mi sposta i capelli e un brivido percorre la spina dorsale quando Joshua, il ragazzo che consegna i giornali, mi passa accanto con la sua bici.
L'istinto di bloccarmi mi assale e le gambe sembrano piantarsi sul pavimento ignorando i comandi impartiti dal mio cervello, lascio che mi passi davanti pregando che mi avrebbe ignorata. Respiro profondamente e riprendo a camminare con lo sguardo puntato davanti a me. Attraverso la strada lentamente e solo prima che riuscissi ad arrivare dall'altro lato del marciapiede una mano si posa sul mio polso strattonami bruscamente facendomi finire contro un petto solido. Sollevo lo sguardo e schiudo le labbra quando vedo i suoi capelli, che prima erano castani e adesso essere con delle sfumature che vanno sul biondo scuro, poche persone sarebbero in grado rendersi conto di questa modifica. Ha lo sguardo puntato sulla strada mentre con entrambe le mani mi tiene stretti i polsi.
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ChickLitFreya Roberts, capelli rossi e sorriso smagliante. La sua vita è fatta di continue avventure, divertimento, e un sogno particolare: guadagnare il rispetto dell'intera città. Ma il rispetto, non sempre si guadagna con gentilezza e fiducia. Benvenuti...