Capitolo Sei "Thobias Gray B207"

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«Non ci credo...-» Mormoro con il fiatone appoggiandomi alla parete. Mi guardo attorno mentre passo una mano sulla fronte imperlata di sudore. Impreco camminando in direzione di una panchina libera, mi siedo scuotendo la testa provando a fare chiarezza nella mia mente governata dal disordine.

Sono uscita per andare a casa di Jordan, dimenticando completamente il fatto che io non conosco la via di casa sua. Eppure ho un ricordo anche se vago della prima volta in cui l'ho incontrato. Guardo un punto fisso nel vuoto e cerco di ricordare il nostro primo scambio di parole, ricordo solo che non è stato nulla di piacevole. Ma perchè?

Afferro il mio telefono cercando il suo numero di telefono nella mia rubrica. Stranamente non ce l'ho. Corrugo la fronte e poi sospiro pesantemente. Sono venuta a scuola, ho corso solo con la speranza di poterlo incontrare quì. Molte persone sono a scuola per i club pomeridiani, quindi anche lui dovrebbe essere iscritto a qualche club di scacchi o a fare il bibliotecario. Ma non è quì. Proprio mentre sto per decidere di tornare a casa ecco che vedo una luce in fondo al tunnel.

La confraternita

Spalanco gli occhi e mi alzo di scatto dalla sedia ricominciando a correre, stavolta con più decisione. Io e Jordan ci siamo visti alla confraternita, lui abita lì.

O almeno lo spero.

*

L'enorme villa si presenta davanti ai miei occhi bianca e imponente come al solito. Calpesto l'erba curata sotto il suolo delle mie scarpe mentre il sole mi illumina i capelli scompigliati. Mi guardo attorno completamente attirata dal fatto che i ragazzi siano più ordinati rispetto all'altro gruppo di ragazze che vive in una confraternita non molto lontano.

Le porte dell'enorme edificio sono aperte in modo da permettere a chiunque di entrare. Inspiro l'odore di pulito mentre mi guardo attorno alla ricerca delle stanze private. Passo davanti a un gruppo di ragazzi intento a parlare allegramente tra loro in completa sintonia. Sento una brutta sensazione alla bocca dello stomaco mentre silenziosamente mi rimprovero per aver pensato a Tyler e Jake.

Deglutisco e mi sforzo di distogliere lo sguardo da quella scena amichevole. Vado in fondo al corridoio oltrepassando l'enorme sala formata da divani e tavolini. Do un'occhiata veloce, ma niente, interrompo solo una coppia di ragazzi intenti a litigare, ma non sembra un litigio serio.

«Dov'è Jordan?» Domando improvvisamente ai due ragazzi.

Si ammutoliscono voltandosi entrambi nella mia direzione. Non sembrano infastiditi del fatto che li abbia interrotti, e menomale, avere un battibecco con loro sarebbe uno spreco enorme di tempo. Uno di loro alza un sopracciglio mentre l'altro sorride felice di vedermi.

Sospiro pesantemente. «Conosco solo il suo nome. È alto e ha i capelli chiari, è una specie di nerd anche se non lo sembra dall'aspetto...» rifletto ad alta voce. Cerco di ricordare il colore dei suoi occhi, ma ho un vuoto di memoria.

Uno dei due ragazzi si avvicina a me con le mani dentro le tasche della tuta grigia. Ha i capelli castani scompigliati e un sorriso gentile sul viso ovale. «Non preoccuparti, abbiamo capito. C'è solo un ragazzo che si chiama Jordan in questa confraternita...»

Il ragazzo biondo dietro di lui annuisce facendo spallucce. «È un uomo fortunato.»

«Molto.» Lo segue il castano guardandolo. «Quì ci sono tre Jack, dodici Luke-»

«E otto Cole.» Termino la sua frase concedendomi una risata.

«Nove per l'esattezza, abbiano un nuovo coinquilino. È parecchio taciturno e...» il tono di voce del biondino si abbassa come se non volesse farsi sentire «Ho sentito dire che sia stato in galera.»

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