Capitolo 13 "Sono meglio di così"

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«Colpiscila. Non avrai mica paura?»

«Non ho paura.» Ribatto serrando la mascella. Lei non molla.

«Dimostramelo.» Mi incita. Le sue magre braccia da cheerleader tengono saldamente la palla da basket come se non pesasse niente. «Coraggio, piccola Freya..» mormora al mio orecchio prima di scoppiare in una risata derisoria.

Guardo Lara con la testa china su un libro e l'espressione concentrata, varie emozioni le attraversano gli occhi più volte facendomi accigliare. Come fanno delle semplici parole in un libro a decidere quale emozione fare emergere?

«Dovresti chiamare Harper.» Suggerisco a Maddie tentando di distrarla. So quanto lei tenga alla sua fidanzata, sarebbe disposta a fare l'impossibile per lei. Spero solo che mi lasci in pace, averla attorno può causare solo problemi, e temo che possa solo intralciarmi.

«Lo farò più tardi.» Ribatte in tono annoiato, poi mi porge la palla stavolta sembra infastidita e anche arrabbiata. «Adesso, devi colpirla. O non hai le palle per farlo? Ti sei rammollita? Sfigata..» marca di proposito l'ultima parola con un sorriso cattivo.

Divento di colpo seria mentre sento una strana emozione insinuarsi nella bocca dello stomaco e farsi strada nel mio petto, che si tratti di... Eccitazione?

«Brava, così. Spoglia delle tuo colore cosa si vedrà? Accantona l'idea che ti sei creata di te stessa. La finta Freya che ti ostini a portare dietro come un macigno. Lascia vedere la tua anima senza filtri, con le sue pieghe e i difetti che hai memorizzato, quelli che riguardi quando hai bisogno di qualcosa che ti spinga a piangere. Spogliati di quel bianco macchiato e gettalo via..» sussurra Maddie.

Senza rendermene conto tengo le mani strette intorno alla palla che inizia a farsi più pesante, e il mio sguardo è puntato su Lara.  Maddie mormora qualcosa al mio orecchio, sembra emozionata quanto me, a lei diverte questa situazione, adora essere il diavolo della situazione.

«Coraggio, fallo.»

Mi volto di scatto verso Maddie, ma non è stata lei a parlare, il suo sguardo è puntato su un ragazzo appoggiato agli armadietti, il ciuffo biondo gli ricade sulla fronte mentre indossa un'espressione annoiata. La palla mi cade dalle mani risuonando sul pavimento con un tonfo, inizio a boccheggiare sorpresa mentre sposto ripetutamente lo sguardo tra Maddie, Lara e Jordan.

«Hai ascoltato il ragazzo? Fallo.» Continua Maddie distendendo le labbra in un mesto sorriso, ma Jordan non sorride, ha la mascella serrata e mi guarda dritto negli occhi. Dopo attimi di silenzio, cedo.

«No.» mormoro a voce bassa. Io sono meglio di quel che credi. Continuerò ad indossare il bianco macchiato fino a renderlo pulito, mio.

Maddie smette di sorridere all'istante e Jordan si morde il labbro inferiore cercando di nascondere un'espressione soddisfatta.

«Jordan, deve riaccompagnarmi a casa, adesso.» Dico velocemente voltandomi verso di lui «Vero?»

Jordan annuisce facendo innervosire Maddie.

«Se proprio devi..» quest'ultima rotea gli occhi. Poi si volta verso Jordan.

«Assomigli molto al nerd della scuola in cui andavo, prima di essere stata espulsa, il suo nome era Travis, ma tu non sei come lui. Non riuscirai ad essere l'eroe della situazione. Lei farà lo stesso sbaglio che fa da anni, nessuno può cambiarla, nemmeno tu.» Aggiunge.

Jordan si schiairsce la gola.

«Non ho mai detto di volerla cambiare.» Ribatte a bassa voce prima di voltarsi nella mia direzione. «Andiamo Freya.»

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