14* Io sono peggio quando arriva Voldy*

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Pain,but I won't let it turn into hate

No,I won't let it change me

Neverlosing sight of the one I keep inside

Now,I know it, yeah, I know it

(Youth,Shawn Mendes ft. Khalid)

La mattina mi sono svegliata di soprassalto completamente sudata a causa di un incubo, ma non uno dei solito. Questa volta ho sognato Aly che mi gridava contro.

"Tua mamma è morta a causa tua!"

"No,non è vero" le gridavo con le lacrime che mi solcavano il viso.

"Sì invece. Dovevi rimanere con lei, non dovevi lasciarla sola!"

E poi ho visto il corpo di mia madre steso sul pavimento della mia camera. Una macchia rossa le inzuppava tutta la maglietta, ma mio papà non era lì. In seguito, mi ero guardata intorno finché il mio sguardo si era fermato sullo specchio, in cui ero raffigurata io con una pistola tra le mani sporche di sangue. Il mio sguardo si era abbassato alle mie mani colpevoli.

Quell'immagine mi aveva svegliata. Successivamente, sono andata a vomitare nel bagno-anche se effettivamente non ho vomitato dato che non avevo niente nello stomaco, ma comunque avevo quel fastidioso senso di nausea- per poi farmi una doccia. Mi ero sfregata così tanto le mani con la saponetta che mi sono rimasti i graffi incorniciati da un rossore inquietante.

La colazione invece è stata molto silenziosa. Tutti si erano accorti che qualcosa non andava tra me ed Aly, ma non si sono intromessi per fortuna. Nessuno ha chiesto come mai Aly insistesse tanto nel voler andare a scuola con Alex, nonostante questo fosse in ritardo.

La risposta è semplice. Io andavo con Aiden e lei preferiva arrivare in ritardo a scuola piuttosto che trovarsi nella mia stessa macchina. Quanto è esagerata!

Adesso mi trovo nella macchina di Aiden e per la prima volta in quest'auto regna un silenzio inquietante. Non è affatto normale quest' atmosfera dato che l'aggettivo silenzioso e il nome Aiden non vanno affatto d'accordo.

«Avevi torto» inizio rompendo il silenzio.

Lui si volta verso di me con un'espressione spaesata per poi rivolgere la sua attenzione alla strada.

«Non sono la persona che riuscirà a legarvi.» continuo giocherellando con il bordo della maglietta.

«Scarlett, non dire così» geme lui.

«Insomma hai appena visto l'atmosfera che regnava in cucina? Aly non mi vuole neanche guardare»mi mordo il labbro inferiore.

«Non so cosa vi siate dette ieri, ma tutti litigano. Questo non vuol dire che non vi vogliate bene. Anzi, il contrario perché quando fate la pace capite di volervi veramente bene» afferma abbozzando un sorriso.

«Non so se riusciremo a fare pace» dico pensando alle sue parole.

"Ho dei fratelli stupendi e due genitori che si amano alla follia. Si amano così tanto che non si farebbero mai del male"

Lei sa quanto mi faccia male parlare dell'accaduto, eppure non ha esitato un instante a rinfacciarmi la cruda realtà.

«La pace si fa e basta, non devi cercarla. Quando sarà il momento giusto accadrà.»mi rassicura speranzoso Ai.

E vorrei davvero crederci, ma io sono troppo orgogliosa ed Aly non è da meno.

«Ma queste perle di saggezza le sogni la notte?»lo derido.

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