Capitolo 26

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-Smettila di rivolgerti a me con questo tono!- tuona la voce di Nick.

-Perché non mi credi? Perché mi tratti sempre in questo modo? Tu sei l'unica causa dei miei problemi! Io cerco di dare la colpa agli altri, ma l'unico reo sei tu!- grida la mamma e non posso fare a meno di notare la sua voce frammentata strozzarsi più di una volta.

Spontaneamente le mie piccole manine volano verso le orecchie e fanno pressione più che possono per attenuare il rumore, ma riesco ancora a sentire le loro voci.

Finiscono sempre per litigare e non ne so nemmeno il motivo. Io mi chiedo come facciano le persone che un giorno si amano alla follia, il giorno dopo gridare l'uno contro l'altro come non ci fosse un domani.

" Io e papà ci vogliamo bene, è solo che a volte ci confrontiamo in modi più vivaci. Un po' come te e Jack." mi confidava sempre mamma.

Effettivamente mi arrabbiavo molto con Jay quando mi rubava le bambole e le rasava i capelli. "Jay! Sono io la parrucchiera!Solo io posso rasarle a zero!"  gridavo di solito per poi scoppiare a piangere e andare dalla mamma.

Mamma e papà invece gridavano molto più forte e per più tempo.

Ti prego Dio, fai che smettano presto. Giuro che farò la brava bambina d'ora in poi. Non ruberò mai più le caramelle a Jay e non litigherò più con lui. Smetterò di guardare tutto il giorno i cartoni, ma tu falli smettere per favore. Per favore. Io so che sei lì in cielo con tanti angioletti e so che non hai tempo per tutti, ma ti prego falli smettere.

Poi d'un tratto la porta davanti a me si spalanca, facendo entrare la luce che come un pugno all'occhio mi acceca.

-Ecco dov'eri Lele- afferma Jay porgendomi la mano per farmi uscire dall'armadio in cui mi sono nascosta.

Lele. Solo lui mi chiamava così perché a quanto ci ha riferito mamma,lui faceva fatica a pronunciare sia l'inizio del nome che le r in generale, quindi da Scarlett sono diventata lele per lui. Effettivamente non gli do tutti i torti dato che quando sono nata lui aveva giusto giusto 2 anni e un mese in più di me, ci credo che non riusciva a pronunciare bene tutte le parole.

-Lele perché piangi?- mi domanda preoccupato non appena sono fuori dal mio nascondiglio.

Non mi sono neanche accorta di piangere. Tuttavia, non è una novità, sono una frignona con la "F" maiuscola..

-Mamma e papà stanno litigando- rispondo per poi tirare su con il naso.

-Non devi piangere per questo- mi sussurra lui dolcemente togliendomi delle lacrime dal viso con la mano per poi fissarmi con i suoi occhi scuri.

Poi però ricominciano le urla, facendomi portare di conseguenza le mani alle orecchie.Non mi ero neanche accorto si fossero fermate.
Dopo aver guardato spaventata mio fratello stringo gli occhi e faccia più pressione sulle orecchie, ma niente, sento lo stesso.

-Lele, vieni con me-dichiara prendendomi una mano per poi guidarmi lontano dlla camera dei miei per poi dirigerci nella nostra.

Non appena varco la porta non posso fare a meno di notare tutti i giocattoli in disordine sul pavimento. Prima stavo giocando, ma non appena avevo sentito i miei litigare al piano terra ho abbandonato tutto per nascondermi nel loro armadio.

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