Capitolo 22: my name is Bucky

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Udì dei passi pesanti venire nella mia direzione, sul balcone

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Udì dei passi pesanti venire nella mia direzione, sul balcone. Avrei scommesso qualsiasi cosa che fosse Steve, ma in verità era il suo amico dal braccio metallico "Hey" mi disse, poggiandosi sulla ringhiera "ho visto che eri piuttosto silenzioso", gli dissi

"Lo ero. Ho ascoltato tutta la tua storia e mi dispiace per tutto quello che ti è accaduto. Comunque, il mio nome è Bucky"

"Kyle" risposi sorridendo, facendogli cenno con il pacchetto delle sigarette "oh, no. Non fumo, mi devo allenare" dopo iniziò a guardare con me l'orizzonte "se non ti avessi presa, avresti saltato?"

"Tu..."

"Sì, ti ho salvata. Sono il vicino di casa di Stevie, e ho sentito delle grida femminili provenire dal suo appartamento. Ho aperto la porta e tu eri..."

"Perché? Neanche mi conosci. Mi avresti potuta lasciare lì"

"Come diavolo potrei lasciare che una ragazza così bella sì suicidi" lui ammise, e io arrossì di più "e" continuò "so cosa stai provando"

"Anche tu?"

"Facevo parte dell'Hydra. Beh, non per mia scelta. Sono stato fatto prigioniero e assoggettato. Mi hanno usato per distruggere generazioni intere. Donne, uomini, anziani... Bambini" gli accarezzai la guancia come vidi che stava scendendo una lacrima, ma lui si fece forza "sono stato in questo posto per mesi, dopo che Stevie scoprì che mi tagliavo le vene. Mi hanno diagnosticato un disturbo depressivo maggiore"

"È terribile, Bucky, non riesco neanche ad immaginare tutto il tuo dolore. Sei stato coraggioso... Io non saprei veramente cosa avrei fatto al tuo posto"

"Anche tu. Non ho mai sofferto di dismorfofobia"

"Signorina... Quinn" uno dei dottori chiamò dalla porta della mia stanza, facendomi cenno di ritornare

"Il mio cognome è Stark"

"Qua c'è scritto Quinn" mi corresse "comunque sia, sono il tuo psichiatria, il dr. Gomez, posso farle Delle domande se non è proibito"

"Eh, sì, certo" gli dissi sentendomi sul letto

"Vedo che hai incontrato il signor James" mi disse, rivolgendosi a Bucky. James? "Si metta comoda" mi disse, facendo segno di stendermi "Agente Romanov, Capitano, James. Vi prego di uscire"

Non dissero una sola parola e uscirono dalla porta, sedendosi sulle sedie blu che erano nel corridoio

"Bene" mi dissi appena poggiai la testa sul cuscino, aspettandomi chissà che domanda "bevi?"

"No... Qualche volta"

"Fumi?"

"Sì, mi hai vita là fuori"

"Intendo, hai mai fumato cannabis?"

"Sì, qualche volta"

"Cosa ti sta preoccupando in questo momento, Skylar?"

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