Capitolo 26: Peter

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Mi svegliai di punto in bianco quando sentì qualcuno suonare al campanello della porta. Guardando l'orologio mi accorsi che erano le 8 del mattino... Del 25 dicembre per giunta! Chi cazzo si sveglia alle 8 del mattino del giorno di Natale per suonare al mio campanello?

Mi sedetti sul letto ancora mezza assonnata e notai che una metà del letto a due piazze era coperta da qualcuno molto più pesante di me, e quel qualcuno era Steve. Era poggiato allo schienale del letto a pancia all'aria, con un braccio stretto attorno al mio fianco e l'altro sul suo petto. Ovviamente nudo, come sua madre lo aveva creato. Dio benedica quella signora per aver messo al mondo una persona del genere.

 Dio benedica quella signora per aver messo al mondo una persona del genere

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"Buongiorno, cara" mi disse, guardandomi sorridente "dormito bene?"

"Assolutamente" sorrisi. Mi alzai e andai alla ricerca di un reggiseno, nel mentre lui mi seguiva a mo' di stalker, con il suo amico libero "ascolta, Steve, mi dispiace per lo schiaffo" dissi, prendendo la mia biancheria, e girandomi a guardarlo "non mi stavo controllando, mi dispiace, non volevo"

"Non ti preoccupare" mi disse, baciandomi "ora vai a vedere chi è alla porta"

"Prima mi devo vestire, di certo non vado nuda"

"Anche perché adesso sei di mia proprietà" scherzò, baciandomi una seconda volta. Mi voltai a guardarlo e gli dissi "vai in bagno se devi andare. Io intanto mi vesto"

"Certo, tesoro mio"

Presi una camicetta bianca e il primo paio di jeans attillati e mi vestì in fretta, guardandomi allo specchio

Presi una camicetta bianca e il primo paio di jeans attillati e mi vestì in fretta, guardandomi allo specchio

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Corsi in fretta ad aprire la porta, anche se dubitavo ci fosse ancora qualcuno dopo così tanti tempo. Ma, evidentemente mi sbagliavo. Era un ragazzo giovane, abbastanza magro, non troppo alto e vestito con indumenti caldi. Sembrava poco più giovane di me, in quanto aveva i lineamenti di un bambino "c'è il signor Stark?" chiese entusiasta

 Sembrava poco più giovane di me, in quanto aveva i lineamenti di un bambino "c'è il signor Stark?" chiese entusiasta

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"No, credo che tu abbia sbagliato appartamento" sorrisi

"Ma qua c'è scritto Stark" replicò confuso

"Sono sua figlia. Oddio, non quella biologica, però il discorso è chiaro"

"Oh" lasciò uscire fuori "comunque, piacere, il mio nome è Peter Parker, e molto probabilmente entrerò a far parte degli Avengers"

"Prego, entra" lo invitai, dimenticando dello Steve nudo, che girava libero nel mio appartamento "è un piacere sapere che c'è ancora qualcuno pronto a difendere il mondo" dissi, chiudendo la porta dietro di me. Lo invitai a sedersi davanti a me, e gli chiesi "come fai a conoscere papà?"

"Mi ha scoperto lui. È venuto a sapere che io sono... Insomma, sono Spider-Man, e mi ha accettato all'interno del suo team. Mi ha trattato come un figlio, devo dire"

"È bello sapere che anche Tony ha dei contatti umani qualche volta. Solitamente è così irascibile"

"In realtà io non ci ho fatto tanto caso. Gli sono grato, grazie a lui posso anche mantenere mia zia senza continuare a lavorare da giornalista"

"Eri un giornalista?"

"Sì, ma purtroppo mi hanno licenziato"

"I tuoi genitori?" Chiesi, a mio rischio e pericolo, anche se la risposta me la immaginavo

"Sono morti. O meglio, mia madre e il suo compagno sono morti. Io non so chi sia il mio vero padre... Riguardo a te invece?" Mi chiese incuriosito

"Io sono cresciuto senza genitori. Tony mi adottò e mi ha cresciuto come una figlia anche se non era mai a casa. Poi ho scoperto che mio padre è un ricercato e mia madre è una psicopatica"

"È terribile" disse abbassando il capo.

Subito dopo Steve esordì nella stanza, era completamente vestito e aveva un sorrisetto da idiota stampato sulla faccia "Kyle, chi è il tuo amico?" Chiese, avvicinandosi a noi con due birre in mano, porgendone una a Peter

Subito dopo Steve esordì nella stanza, era completamente vestito e aveva un sorrisetto da idiota stampato sulla faccia "Kyle, chi è il tuo amico?" Chiese, avvicinandosi a noi con due birre in mano, porgendone una a Peter

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"Non bevo" disse, rifiutando la bottiglia di birra. Anche se fosse, chi si aspettava bevesse alle 8 del mattino, oltre a lui?

"Allora?" Insistette, guardandomi sorridendo

"Steve, lui è Peter, il nostro nuovo vicino di casa e alunno di Tony"

"Piacere, io sono St-" disse, porgendogli la mano, ma fu interrotto dall'entusiasmo del ragazzo come si accorse di chi era veramente "aspetta un attimo, tu sei Capitan America?"

"Sì" confermò

"Oh mio dio, non ci posso credere, sono un tuo grande fan" rivistò nello zaino che aveva con sé e trovò un articolo di giornale "ecco, questo l'ho scritto io. È stato adulato come l'articolo migliore riguardante Capitan America dell'ultimo ventennio"

"Posso dire di essere lusingato" sorrise, e io alzai gli occhi al cielo. Era davvero palese che fosse geloso di Peter, nonostante non superasse i sedici anni "state insieme?" Chiese il ragazzo incuriosito

"No, noi no-"

"Sì, stiamo insieme" disse Steve, tagliandole la frase

"Wow, sei davvero fortunata" adulò "adesso dovrei andare a cercare Tony, scusa per il disturbo"

"No, non ti preoccupare" dissi accompagnandolo alla porta e chiudendola una volta che il ragazzo era andato via "ma dico, sei completamente impazzito? Perché gli hai detto che stiamo insieme?"

"Per intimidirlo, e per fargli sapere di chi sei veramente"

"Steve, avrà sedici anni"

"Tu ne hai diciotto, non c'è tanta differenza"

"E tu ne hai 96 e ne dimostri 36. Quindi, Steve, se dovessi scegliere tra l'uomo che ho davanti e il ragazzino timido che è appena uscito da quella porta, chi sceglierei?"

Lui mi mise le sue grosse mani sulla mia vita e mi strinse al suo petto possente "tu ora sei mia, solo mia" mi sussurrò con la sua voce soave

"S-sì capitano"

Stone Cold ❆ || Marvel Universe ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora