Mi sedetti su una sedia con Wanda guardando Steve e Pietro fare il lavoro sporco per montare tavoli e sedie. Non sono mai andata veramente d'accordo con Wanda prima di allora, si scusò per ciò che era accaduta a Sokovia e iniziammo a stringere un legame "vi dispiace aiutarci?" chiese Pietro frustrato dal duro lungo lavoro, erano ormai due ore che continuavano a pulire e montare tavoli e sedie e si poteva dire che il velocista era esausto
"Perché mai?" chiese Wanda sorridendo
"È tanto bello non fare niente, perché mai dovremmo?" Chiesi guardando i due "siete un supersoldato e un velocista, non mi dite che siete già affaticati
"Se volete vi aiuto io" propose Fitz entrando nella taverna impolverata "non è molto ma almeno do una mano
"Bene, potresti iniziare prendendo quella cosa lì" disse Pietro, indicando la cassa degli attrezzi di Clint "dovremo iniziare a montare il tavolo"
Dopo una mezz'oretta erano a metà dell'opera. Avevano avvitato la maggior parte delle travi e avevano persino finito di montare tutte le sedie "forse dovreste collaborare più spesso" dissi sorridendo a Steve, poggiandomi sul suo braccio "che piani abbiamo dopo cena?"
"Faremo ritorno a New York"
"E Ultron?"
"Ci controlla tutti, non abbiamo altra scelta che aspettare il momento giusto"
"Mi piaceva stare qua però"
"Abbiamo ancora qualche ora. Per adesso il tuo amico sembra aver trovato un compagno di giochi"
Spostai lo sguardo verso Fitz, che era poggiato, credo amichevolmente, su Pietro, mentre cercava di battere i chiodi all'interno delle assi
"Lascia che si diverta" gli sussurrai, baciandolo. Subito dopo si girò verso i due giovani che stavano ridendo assieme e si lasciò sfuggire un sorriso
"Quindi anche Captain America sorride?"
"Sono vecchio, non senza un cuore" mi disse sorridendo
"Vorreste piantarla e darci magari una mano?"
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La cena fu veramente abbondante e piena di birra e vino, con porzioni abbondanti di cibo che potevano sfamare l'intero Shield.
Pietro fece amicizia con Leo, passando l'intera serata con il ragazzo, ma secondo me c'era qualcosa di più.
Per me invece era la prima cena di gruppi assieme a Steve come mio ragazzo.
Per il resto della squadra era la prima volta a casa di Clint, venendo a conoscenza di Laura, dei gemelli e i figlioletti di Clint.
Clint fece le valigie, esattamente come Wanda e Pietro. Laura sapeva benissimo badare a sè stessa, ma nonostante questo l'uomo si mise a piangere comunque all'idea di non vedere per un po' i propri figli e la propria moglie, e Nathaniel, che doveva ancora nascere.
Andammo dritti al Quinjet, e la prima cosa che feci fu sdraiarmi su uno dei lettini dell'area notte. Forse avevo alzato un pochino il gomito quella sera, però hey, era un'occasione importante, quando mai mi sarebbe capitato di stare insieme alla squadra senza litigi o bambinate? Assolutamente mai.
Steve mi raggiunse dopo un po', si era cambiato, mettendo qualcosa di più comodo ed entrando nel letto con me, me ne accorssi dopo aver sentito il suo peso nella sua parte del letto "come ti senti?"
"Benissimo" urlai quasi, non potendo regolare il mio timbro vocale
"Quanto hai bevuto, tesoro?"
"Non molto, fuorse cinque bicchieri"
"Beh, fuorse dovresti dormire un po', non si sa mai quando potrebbe attaccare Ultron, è meglio se ti ritrovi riposata"
"Oh, sctai zitto Stevie, ti ricuordo che hai bevuto più di me"
"Reggo meglio l'alcol" affermò, scalando sopra di me, afferrandomi i polsi "Oh Steve, non ti vorrai approfittare di me?"
"Certo che no, se non volessi farlo credo che ti saresti già messa ad urlare"
"Vero" dissi con aria indifferente, ovviamente non ero per niente indifferente "credo che tu abbia scambiato la mia gentilezza per una debolezza"
Mi chiuse la bocca baciandomi appassionatamente, liberandomi i polsi per accarezzarmi le guance
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Scusate se non ho scritto molto però sto tenendo il meglio per i capitoli successivi
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Stone Cold ❆ || Marvel Universe ||
Romance-Odio tutto questo- la povera ragazza gridò camminando all'infuori della ringhiera, sentendo il vuoto sotto i suoi piedi, aprendo le braccia, mostrando gli avambracci martoriati da anni e anni di sofferenze. Pensava fosse finita, ma si sbagliava. U...