Capitolo 35

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In casa Barton erano tutti deliziosi, delle persone fantastiche. Mi accolsero come una figlia, dandomi vestiti, un letto e del cibo. A tavola le risate non mancavano, un po' per le battute di Clint e di Pietro e un po' per l'umorismo dei bambini, che non si fermavano dal fare anche loro Delle battutine innocue.

Era un clima che non avevo mai respirato, e forse era per questo che Clint era sempre così felice. Beh, come biasimarlo, sarei anche io la persona più felice del mondo con una famiglia del genere.

Dopo cena andai direttamente nella camera degli ospiti, ringraziando Laura per la cena deliziosa e Clint per l'ospitalità.

Quest'ultimo mi raggiunse in camera "hai dimenticato questo" disse, dandomi il telefono

"Pensavo di averlo perso a Washington. Dov'era?"

"Nei tuoi pantaloni, fai più attenzione" scherzò, ma allo stesso tempo stando serio. Il solito sarcasmo di Clint

"Clint" lo chiamai prima che potesse uscire "grazie per tutto questo, non so davvero come sdebitarmi. Siete stati gentilissimi e dolcissimi, e vi posso dire di stare tranquilli, da domani toglierò il disturbo"

"Non ti devi preoccupare, Skylar, lo avrei fatto per qualsiasi membro della squadra. Con tutto quello che stai passando in questo momento un po' di sostegno morale e fisico mi sembra il minimo"

"Ti ho messo nei guai, se Coulson scoprirà che hai dato asilo ad un mutan-"

"Non lo scoprirà. Anche se fosse non hai ucciso nessuno, non vedo perché dovresti mettermi nei guai"

Sorrisi e lo ringraziai, dopo di che uscì, e rimasi sola in camera.

Mi infilai la maglia bianca e in paio di pantaloncini e tornai a dormire.

~~~

Mi svegliai la mattina successiva al suono di alcune voci familiari provenire dal piano di sotto. Erano voci troppo familiari, specialmente una in particolare.

La riconobbi subito, era quella di Steve.

Mi misi una giacca e aprì la porta bianca della camera, trovando Pietro al di fuori "buongiorno, principessa"

"Pietro, chi c'è là sotto?" domandai preoccupata all'udire di alcune voci

"Nessuno" mentì, e io lo capì subito

"Pietro, puoi spostarti?"

"Perché?"

"Pietro" lo richiamai, guardandolo negli occhi "chi c'è là sotto?"

"Fammi entrare e te lo spiego"

Annuì col capo e lui entrò in camera, sedendosi sul letto "parla"

"Sono quei tizi"

"Chi?"

"Quei tizi in costumini super aderenti che dicono di voler salvare il mondo"

"Ti hanno visto?"

"No. E non devono vedere neanche te"

Sospirai e mi poggiai con la schiena alla porta

"Come vanno le ferite?"

"Fanno male"

Dopo glie diedi le spalle e presi in mano il pomello. Capì subito cosa avevo intenzione di fare, e corse dietro di me, afferrandomi il braccio "tu non andrai"

"Ti prego, Pietro"

"Ho detto no"

"E va bene..." Sospirai e lui arretrò, dopo di che lo spinsi indietro, facendolo finire quasi sul letto, aprì la porta e guardai dietro l'angolo Delle scale, proprio dietro il muro, giusto per non farmi vedere

Eh sì, erano proprio loro. Sentì il cuore battere violentemente

"Clint" la rossa lo chiamò "sei sicuro che ci siete solo voi?"

"C-certo, perché?"

"Impressione mia" dopo si girò verso le scale "Skylar Quinn, puoi uscire allo scoperto, so benissimo che sei lì"

"A cosa ti riferisci?" Chiese Clint, facendo finta di non sapere niente

Io mi feci coraggio e scesi le scale, dando inizio ad una gara di occhiatacce con Steve "Clint, non c'è bisogno. Va bene, sono qui. Che vuoi fare? Arrestarmi? Perché sono una mutante?"

Lei si avvicinò e si mise a girare intorno a me "Laura, porta i bambini di su" le ordinai, e lei non disse una parola, capì la gravità della situazione

Anche Pietro scese le scale, ma nessuno si accorse della sua presenza, erano tutti concentrati su di me "che hai in faccia"

"Ferite"

"Auto-inflitte?"

"No. Steve lo sa benissimo"

"Taci, mutante" mi ordinò avvicinandosi

"Se avete tempo posso raccontarvi tutto"

"No, noi-"

"Steve" Clint gli tagliò la frase "ti assicuro che non è come pensi, anzi, come pensate"

"Bene, allora racconta"

Io mi sedetti su una sedia, rivolta a loro e iniziai a parlare "allora, io sono una mutante. Ho il gene X, però questo non mi rende diversa da voi. Io trovo ingiusto il fatto che voi mi disprezziate solo perché non sono normale"

"Riguardo l'Hydra?"

"Assolutamente niente. Io non faccio parte dell'Hydra. Lo ammetto, sono entrata in contatto con l'Hydra, ma per avere notizie di mio padre. So che è stato fatto prigioniero, e volevo sapere se gli servisse aiuto. Niente di più"

"Stai mentendo" aggiunse Steve "perché Sharon avrebbe dovuto dire una bufala del genere?"

"Sono venuta a conoscenza del vostro passato, Steve, e sono sicura che ti voglia ancora. Non sai di cos'è capace di fare una donna per amore" mi alzai, gli camminai vicino "tu non mi hai lasciato spiegare, hai preferito ascoltare le parole di quella Sharon piuttosto che le mie" mi alzai la maglia, facendo vedere a tutti il bendaggio stretto proprio sotto il mio seno

"Che ti è successo?" chiese Tony, vedendo che avevo Delle bende intrise di sangue sull'addome

"Steve è successo. Non mi ha lasciato spiegare. Mi ha presa e mi lanciata dall'altra parte della stanza, dopo mi ha tirato un pugno nello stomaco"

"Steve, che cazzo ti è saltato in mente?" Natasha lo rimpoverò "era la tua ragazza, come hai potuto?"

"Non devo spiegazioni a nessuno"

"Le devi a lei" aggiunse Pietro, poggiato sulla ringhiera di legno

"E tu chi sei?" Tony domandò al ragazzo dai capelli di platino

"Il ragazzo che le ha salvato la vita, modestamente, e nipote adottivo di Clint"

"Non riesco più a capirci niente"

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