Laura, la moglie di Clint, si munì di ago e vari antidolorifici per suturare le ferite lasciate da Steve. A quanto pare oltre ad una decina di lividi avevo anche due costole incrinate e una ferita ancora aperta sul fianco.
Mi fasciò il petto e il polso, che era quasi sul punto di fratturarsi, suturò le ferite aperte e mi disinfettò i tagli che erano sul mio viso, dandomi un mix di antidolorifici per impedire che mi lamentassi durante la notte.
Pietro era vicino a me, sorridendo come un idiota, o meglio, come l'idiota che mi aveva slavato la vita qualche ora prima "Pietro, fa' scendere Wanda e i bambini, devono conoscere la nuova arrivata. E preparale anche il letto"
Lui corse subito su per le scale, scendendo in meno in due minuti, seguito dai bambini esaltati e da una ragazza mora che aveva più o meno la mia stessa altezza "tu non sei quella del castello di Sokovia?"
"Non so di cosa parli" mentì
"Sì! Tu sei quella str-"
"Kyle" Clint mi richiamò "sarei felicissimo di sentire la tua storia"
Mi sedetti sulla sedia, poggiandomi con il polso sano sul tavolo per aiutarmi "Hanno ragione. Io sono un mutante, e sono un discendente di Azazel. Però questo non significa che io debba essere trattata in quel modo"
"Riguardo all'Hydra?"
"Posso dire di esserci entrata in contatto, però non ho collaborato con loro, sono comunque un agente dello Shield. Sono solo entrata in contatto con loro per avere notizie di mio padre, qualche giorno fa... È una settimana che non lo sento"
"Quindi, fammi capire, hai ricevuto violenza dal tuo ragazzo perché pensa che tu sia un mutante che lavora per l'Hydra?" chiese Laura, incuriosì
"Esatto... Ma, io non sono dell'Hydra, non lo sono mai stata. Sono una ricercata, ma non ho fatto nulla di male, non ho deciso io di essere un mutante"
"Mamma" chiese la bambina "chi è lei?"
Laura mi mise una mano dietro la schiena e sorrise a sua figlia "lei è Skylar, perch non vi presentate?"
La bambina venne e si aggrappò alla gamba della madre "io sono Lila"
La vista della dolce scena mi fece sorridere, non riuscivo a distogliere lo sguardo finché non arrivò anche l'altro ragazzino "io sono Cooper"
"Io sono Skylar, puoi chiamarmi Kyle" dissi dandogli una pacchetta sulla spalla, facendolo arrossire
La visione della famiglia mi fece venire in mente la mia infanzia, ovvero l'infanzia che avrei voluto. Ho sempre sognato di avere due genitori presenti, e magari un fratellino con cui condividere tutto ciò che mi accadeva, ma mi sono sentita negata tutto questa sin dalla prima volta che vidi Pepper insieme a quell'ubriacone di Tony.
Non faccio fatica ad ammettere che mi commossi a vedere per la prima volta una famiglia felice "scusate un attimo"
'Scappai' dal quadro della famiglia felice, uscendo nel cortile e sedendomi sull'erba. Il sole era quasi del tutto tramontato, e dietro di me si potevano vedere le prima stelle. Vidi qualcuno di familiare avvicinarsi, e sedersi accanto a me "che è successo?" chiese Pietro
"Niente di che, è solo il fatto che avrei voluto passare anche io un'infanzia del genere, con due genitori presenti. Ho passato ogni singolo giorno della mia vita da sola, senza famiglia e senza amici. Guardando quello scenario mi sono solo emozionata, niente di che"
"Anche io ho passato un'infanzia senza genitori, ma c'era mia sorella. La colpa è stata di una bomba. Eravamo tutti riuniti a pranzare, era il giorno del quinto compleanno mio e di Wanda, quando si scatenò il silenzio a causa del rumore di un oggetto metallico, che era caduto al suolo. Ne seguirono altri due. Erano delle bombe. Io presi mia sorella e la portai sotto il tavolo. Morirono tutti"
Poggiai la testa sulla sua spalla "mi dispiace"
"È successo tanto tempo fa. Quel giorno fummo soccorsi da Clint, che ci adottò come suoi figli, anche se lo chiamiamo zio"
"Non sapevo che Clint avesse una famiglia"
"Siamo rimasti nel segreto per tanti anni. Essendo mutanti non potevamo uscire allo scoperto, per il bene di zio Clint e di zia Laura"
~~~
Fitz
Ero solo sul Bus, da quando Skylar era scappata tutto quello che mi rimaneva era la solitudine. Niente Ward, Jemma era sempre occupata in laboratorio da quando io... Ecco... Dall'incidente.
Io rimanevo sempre steso sulla cuccetta, aspettando che succedesse qualcosa di coinvolgente. Ma non succedeva niente. Scorgendo fuori dal finestrino notai che eravamo di nuovo sulle Alpi, per la seconda volta in un mese. La destinazione la conoscevo benissimo, Sokovia.
Sentì qualcuno bussare sulla porta di legno "Leo, sono io" era Hunter "posso entrare?"
Non risposi neanche, entrò direttamente nella piccola camera e si sedette sul letto, scuotendomi il braccio "come va?"
"Ehm... B-bene, grazie..."
"Sicuro? Non sembri molto okay"
"Lance, ti as-assicuro che sto b-bene. Perché s-sei qui?"
"Volevo farti visita, so che sei triste per l'evasione di Skylar"
"La st-stanno cercando perché è un... Un..."
"Mutante" suggerì
"Un mutante. N-non è normale come ehm... Ad una... Persona venga p-proibito di avere una, uhm... Vita solo p-perchè è un mutante"
"Siamo tutti scossi, davvero, e non possiamo fare molto, possiamo solo sperare che vada a finire per il meglio"
"In che senso..."
"Hanno dato l'ordine di ucciderla se oppone resistenza, quindi possiamo solo sperare che non opponga resistenza"
"Anche se la c-cattureranno andrà a finire in prigione o in un... Ehm... Laboratorio"
"Stai aspettando sue notizie?"
"Sto solo pregando che stia bene"
"Se vuoi posso parlare con Coulson per avere sue notizie"
"Perché lo faresti? Non ti ho mai visto parlare con lei"
"Per te, Leo. Per vederti sorridere, come quando siamo stati a Las Vegas. È da un po' che ti vedo giù"
"Sfido chiunque a stare al mio posto"
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Stone Cold ❆ || Marvel Universe ||
Romance-Odio tutto questo- la povera ragazza gridò camminando all'infuori della ringhiera, sentendo il vuoto sotto i suoi piedi, aprendo le braccia, mostrando gli avambracci martoriati da anni e anni di sofferenze. Pensava fosse finita, ma si sbagliava. U...