NO!

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Alle 2:00 mi sveglia Federico.

Federico: Michè il tuo cazzo di telefono mi ha svegliato.

Michela: Perché?

Federico: Continua a squillare!

Prendo il telefono, c'era scritto "Matteo".

Michela: Che cazzo si chiama Matteo a quest'ora!

Federico: Richiamalo.

Chiamo Matteo, c'era tanto caos.

Matteo: Michela aiuto michela aiuto ripete frettolosamente, era agitato, credo stesse piangendo.

Michela: Cazzo Matteo calmati, che hai?

Matteo: Io e Camilla siamo andati a una festa, stavamo tornando a casa e un bastardo ci ha messi sotto con la macchina, io sto bene, Camilla, ecco...

*Comincio a piangere*

Michela: Matteo...Camilla cosa? Dico con voce molto bassa, stavo piangendo, singhiozzavo.

Matteo: Siamo in ospedale, ha perso molto sangue, non si risveglia! Dice urlando Matteo mentre piangeva.

*Riattacco senza rispondergli*

Federico: Ho sentito tutto, ho il motorino qui sotto, andiamo.

Prendo una felpa, e vado.

Mamma: Dove andate? Michela perché piangi?

Io: ti spiego dopo.

Salgo sul motorino, la gente mi guardava strano perché stavo in pigiama, ma cosa poteva importarmi, la mia migliore amica non si risveglia. *Arriviamo in ospedale*

Michela: Dov'è?

Matteo: vieni con me

La vidi da quel vetro, fuori la porta della stanza dove stava, guardandola, mentre piangevo, dissi: Camilla, no...

Mi avvicinai alla porta, entrai, mi misi seduta vicino a lei.

Camilla...Camilla... ripetevo mentre la guardavo tenendole la mano.

Camilla...

CAZZO CAMILLA RISPONDI!

Urlai alla fine, sentendomi urlare entrò il medico.

Medico: È una sua parente?

Io: No, è la mia migliore amica.

Medico: i suoi parenti dove sono?

Io: Li sta chiamando il ragazzo che era con lei, ma non so il perché non ha chiamato prima loro, che me.

*Arriva un'infermiera*

Infermiera: Questo lo so io, la ragazza quando aveva ancora i sensi disse al ragazzo accucciato vicino a lei "Chiama Michela" . Tu sei Michela?

Io: Si...

Medico: Ora si spiega tutto. Posso parlare con lei della ragazza? Nel frattempo che arrivano i genitori.

Io: Certo.

Medico: Mi dispiace ma...

Io: Ma cosa? Mi scappò una lacrima.

Medico: La signorina non ce l'ha farà...ha perso troppo sangue, non ha forze.

Sentendo quelle parole mi misi una mano al cuore, mi accasciai per terra, cominciai a piangere con disperazione. Nel frattempo arrivarono i genitori, Rita e Andrea, piangevano tutti. Entrarono tutti da Camilla per poi andare dal medico. Io entrai da Camilla mi sedetti allo stesso posto di prima e le presi la mano, da quel vetro guardai che erano tutti disperati, sia i genitori che Rita e Andrea.

Allora, come sarebbe a dire che non ce la fai? Camilla, la mia migliore amica NON CE LA FA?  É assurdo, come direbbe Rita. Dissi a Camilla, sapevo che non mi sentiva, ma le parlai lo stesso.

"Ce l'ho fatta"

Sentii queste parole, aveva una voce molto stanza. Era Camilla!

Corsi a chiamare il medico dicendogli che Camilla si era svegliata, corsero tutti.

Medico: È un miracolo!

Io: No, è Camilla! È forte!

Dopo mi venne in mente una cosa.

Io: Ma il bambino?

Medico: Quale bambino?

Io: Camilla aspettava un bambino!

Medico: Che cosa?

Non finii a rispondere che il medico si precipitò a Camilla.

*20 minuti dopo"

Medico: La ragazza ha perso il bambino, mi dispiace.

Il medico detto questo andò via. Avevamo deciso di non dire nulla a Camilla, volevamo aspettare che si ripendeva bene. Ma fù proprio lei a domandarlo.

Camilla: Ma il bambino?

Io: Ecco...

Camilla: Lo sapevo, l'ho perso!

Io: Mi dispiace ...

Camilla: Anche a me, ma in un certo senzo è meglio, ho 16 anni, è troppo presto.

Alle 5:00 lasciarono che Camilla tornasse a casa, anch'io tornai a casa con Federico. Ora stava meglio, riportava delle ferite, ma il peggio è passato. 

Amo un idiota.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora