Che potesse scomparire l'universo tranne noi.

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Erano le 14:45, meglio andarsi a preparare, dato che mi devo lavare i capelli ci vorrà di più. Finito di lavarmi mi vesto e indosso dei leggins con i teschi bianchi e neri e una maglia nera. Mi asciugo i capelli e passo al trucco, prima passo il fondotinta, poi la matita, la cipria, una linea di elayner e infine il mascara. Sono le 15:45, sistemo i capelli e esco. Mi dirigo verso il castello, dove devo incontrare Nicolò. Non dobbiamo andare proprio nel castello, ma dietro il castello c'è un posto all'aria aperta con delle panchine. Arrivata al castello vedo Nicolò. Che ha in mano? No, non mi dire. Penso.

Nicolò viene verso di me e mi bacia. I suoi baci sono bellissimi, ti fanno sentire bene.

Ho portato questa per te. Mi disse.

Oddio, grazie. Sei un amore! gli risposi tutta contenta.

Era una rosa blu. Quelle blu sono le mie preferite. Prendo la rosa e lo bacio. Ero felice. Ci andammo a sedere a una panchina li vicino, io mi misi seduta su di lui, con le gambe rivolte di lato, lo stavo abbracciado e allo stesso tempo baciando. Ad un certo punto smise di baciarmi e mi sussurò "Che potesse scomparire l'universo tranne noi."

Avevo le lacrime agli occhi. Lo amavo.

Michela. mi disse.

Dimmi. risposi.

Vuoi essere la mia ragazza?

Oddiooooo! Pensai. Ero contentissima.

Certo che voglio! Risposi con un sorriso a 32 denti sul volto e lo abbracciai.

Eravamo rimasti tutto il tempo al castello e si era fatta sera, dovevo tornare a casa. Lui mi accompagno e arrivati sotto casa mi disse:

Ti amo.

Anch'io. risposi.

Mi baciò e se ne andò.

Amo un idiota.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora