Capitolo 3

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FILIPPO'S POV
《Fratello, non le hai tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. È una ragazza molto bella ed affascinante ma si vede che si sente osservata e sta cercando di coprire con i capelli il rossore che si è creato sulle sue guance》dice Einar.
《Ma smettila, sto guardando il finestrino. Figurati se guardo una come lei. E per la cronaca dovresti saperlo che per me la musica viene prima di tutto e che non mi innamorerò mai di nessuna》gli spiego.
《Ne riparleremo 》
《Quando vuoi》gli sorrido.

Siamo appena arrivati a casa e una volta dentro, posiziono lo valigie nella mia stanza che sfortunatamente si trova accanto a quella della ragazza di cui non ricordo neanche il nome e vado in bagno per fare una doccia.
Mentre sono in doccia, ripeto uno dei pezzi del disco intitolata: 'un giorno in più'.
Esco dal bagno con solo un asciugamano legato in vita e vado verso la mia stanza per vestirmi.
Sto per entrare della stanza quando sento la porta accanto alla mia aprirsi facendo vedere un volto rosso fuoco.
《Qualche problema bambina?》le chiedo con un sorriso.
《Non chiamarmi in quel modo. Chi ti credi di essere? Soltanto perché canti bene non significa che tu sia una persona superiore a tutte noi》mi urla contro.
Ma ha detto una cosa che mi lascia pensieroso; ha detto che non hai mai ascoltato una mia canzone però ha detto che canto bene.
Giusto! Ha ascoltato quando in bagno cantavo poco fa.
《Bambina, mi attacchi però intanto hai ascoltato la mia bellissima voce dal bagno》le dico e subito alza gli occhi al cielo.

MIA'S POV
Oh merda, ha capito tutto.
Ora cosa invento? Devo pensare.
《No, hai frainteso tutto caro. Quando ho detto 'bella voce' intendevo dire che il tuo essere famoso è dovuto alla tua voce e non solo alla bellezza dato che se la tira tanto il signorino qui presente. Non farti strane idee, quelli come te non mi incuriosiscono particolarmente》gli dico guardandolo in quegli occhi di fuoco.
《Farò finta di crederci bambina》Mi risponde con un sorriso.

* * *
Sono in stanza e sto leggendo il libro quando ad un tratto, qualcuno entra senza aver bussato alla porta.
《Sbrigati, indossa qualcosa. Usciamo, dobbiamo andare a comparare il regalo per Einar. Domani è il suo compleanno》ordina.
《Okay, mi vesto e arrivo》
《Ti aspetto in macchina》dice ed esce dalla mia stanza.
Indosso un paio di jeans chiari stretti con una maglia corta. Infine metto le Converse bianche.
Esco di casa e vedo Filippo appoggiato alla sua macchina e noto che prima di entrare dentro mi squadra dalla testa ai piedi.
《Dove vorresti andare? Hai qualche idea per un regalo ad Einar?》Mi chiede continuando a guardare davanti a sè.
《No, non ne ho idea. Ti piuttosto?》
《Iniziamo da un negozio di abbigliamento e vediamo se troviamo qualcosa》dice.
Ci troviamo nel negozio più bello di New York, 'Gucci'.
Stiamo nel reparto uomini e Filippo sta scegliendo delle camicie.
《Okay prendiamo questa》dice lui.
《Ma come fai a sapere che gli andrà? Provala tu》gli dico.
《Non vedi proprio l'ora di vedermi senza maglia eh》dice con un ghigno sul volto.
《Smettila e provala》lo spingo nel camerino.

Passano 5 minuti e inizio a pensare che non ci voglia molto ad andissore una camicia, quindi senza bussare entro nel camerino e lo trovo con la camicia aperta e le braccia consente.
《Stavo proprio aspettando questo momento bimba. Allora ti piaccio?》Mi chiede con un sorrisetto malizioso.
《Bella camicia》gli rispondo non facendo troppo caso a quello che si intravede da essa.
《Guarda che vedo che mi stai guardando》sorride.
《Prendiamo questa e andiamo via》dico decisa.
Nel momento in cui sto chiudendo la porta del camerino, mi tira per un braccio facendo quasi azzerare la distanza tra noi e con uno spintone lo allontano ed esco dicendo 《sbrigati》

Siamo da venti minuti in coda per il regalo per Einar.
Mentre aspettiamo questi minuti interminabili per pagare il cosiddetto Irama cerca di prendermi la mano ma con uno schiaffo l' allontano.
Finalmente siamo in macchina e mentre torniamo alla villa nessuno dei due parla e, io mi limito a guardare la strada oltre il finestrino, lui invece canticchia qualcosa mentre continua a guidare.
Pronuncia però, una frase più volte:
"Mi fai impazzire che ti ammazzerei"

* * *
Sono nella mia stanza, stesa sul letto e sto leggendo "After".
Mentre leggo, mi ricordo che non ho nascosto il regalo di Einar, bensì si trova sulla poltrona in bella vista.
Per questo mi alzo e posiziono il regalo tra i miei vestiti.
Faccio per voltarmi verso il letto ma trovo una sorpresa inaspettata.
《E tu che ci fai qua?》



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