Capitolo 17

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《Quel maledettissimo giorno di estate》continua a dire.
《Ti ascolto, sfogati》lo incito.
《Dieci anni fa, il giorno del mio compleanno, mio padre se ne andò di casa perché diceva che litigava sempre con mia madre》inizia a spiegare con il capo chino.
《Poi, quando se ne andò stetti malissimo, non mangiavo più, non dormivo neanche la notte e non parlavo con nessuno. Einar cercava di aiutarmi ma non potevo dimenticare che papà se ne fosse andato il giorno del mio compleanno》continua e Vedo una lacrima solcargli il viso.

《Successivamente, quando andavo a scuola, ero lo zimbello di tutti. Mi umiliavano dicendo che non avevo un padre e che mi avesse abbandonato il giorno del compleanno. Tornavo a casa spesso infastidito per tutto e mia mamma si preoccupava. Dopo qualche anno si è scoperto che aveva un'amante e che non ci ha mai voluto bene》continua.
《Per questo, dopo due anni di sopportazione di bullismo, iniziai a sfogarmi scrivendo tutto ciò che mi passasse nella testa》confessa.

《Da lì è partita una passione per il canto》continua guardandomi e noto che ha l'oceano negli occhi e forse anch'io.
《Sono stato una merda. Ho superato tutto questo qualche anno fa. Ho anche scritto una canzone per lui nonostante il male che avesse fatto alla mia famiglia》spiega.

《Il testo si chiama "Un giorno in più" e l ultima frase della canzone è: 'Giuro non cambierà per me, resterò senza di te, un giorno in più, un giorno in più'》canta quelle parole e non posso fare a meno di abbracciarlo e sentire che anche a me sta scendendo qualche lacrima.
《Piccola, non piangere》dice accarezzandomi la schiena.
《M-mi dispia-ce》dico abbracciandolo di più.

Poi si alza dal letto, mi fa alzare e mi abbraccia prendendomi in braccio.
《Poi sei arrivata tu e tutto è cambiato》sussurra spostandomi i capelli dell'orecchio.

《Fil, anche io ho sofferto da piccolina》dico ma dal ricordo di tutto, piango.
《Se vuoi raccontami, sono pronto ad ascoltarti piccolina》dice guardandomi negli occhi.
《Si ti racconterò tutto però andiamo nella mia stanza》dico prendendolo per mano.

Siamo sdraiati sul letto e ho deciso di dirgli tutto su mia madre.
《All'età di 10 anni, mio padre scoprì che mia mamma aveva una malattia ma non era mortale. Semplicemente doveva prendere la quantità giusta di pillole》inizio ma mi fermo perché comincio a piangere.

Filippo mi attira a sè e mi abbraccia toccandomi i capelli.
《Poi, con i miei occhi, dopo due mesi, vidi una sera che mia madre, prese due pillole dalla scatoletta e le buttò dalla finestra》continuo.
《Da lì capii che non le prendeva più》dico.
《Decisi di dirlo a mio padre, così mettendo una telecamera in cucina. Come vidi io, effettivamente non le prendeva più》spiego.
《Il giorno dopo parlammo con lei dicendo che doveva prenderle perché erano la cura per lei》cerco di trattenere le lacrime.
《Dopo altri due mesi, cominciammo a vedere qualche miglioramento ma questo non durò per molto perché notammo che la scatoletta della medicina cessava presto. Infatti, dopo qualche giorno vedemmo che ne prendeva cinque alla volta》piango.
《Mamma continuava a dire che non era vero e diceva che io e papà eravamo dei bugiardi》
《Dopo un mese, ci svegliammo e notando che mamma era scappata》concludo.
《Piccola non pensarci. Ora tuo padre è felice e anche tu sapendo che hai me》dice facendo un sorriso finto cercando di tirarmi su il morale.
《Grazie Fil. Però stasera dobbiamo festeggiare perché è la tua giornata》spiego e sembra essere contrariato.
Poi però sorride 《Però a modo mio》dice e non capisco.

Mi prende dalla vita e mi bacia.
Dinuovo quelle farfalle.
Dinuovo quella scossa elettrica.
Dinuovo il fuoco in tutto il mio corpo.

Prende le mie cosce mi prende in braccio e continuiamo a baciarci.
Le sue mani sono sul mio fondo schiena invece una mano si trova sulla sua guancia e l'altra tra i suoi capelli.

Con la lingua chiede l'accesso alla mia che concedo subito.
Scendo dal suo bacino e mi metto in punta di piedi per arrivare alla sua bocca e sento che sorride.

Ci stacchiamo perché non abbiamo più fiato.
《Che significa questo?》chiedo.
《Volevo che iniziasse così il mio compleanno》spiega e sinceramente sono un po' delusa dalla risposta data.

Sorrido a quella risposta ma non capisco cosa intende.

《Non riesco a smettere di pensare a te da quando sei arrivata a far parte della mia quotidianità》confessa.
Ho un tuffo al cuore.
Sta dicendo che gli piaccio o sbaglio?

'No, sta dicendo che non vuole più vederti.'

Simpatica come sempre cara me interna.

'Gli piaci cogliona!'

Zitta.

《Mi piaci Mia》esordisce guardandomi negli occhi e subito dopo sento le sue labbra sulle mie.

FILIPPO'S POV
Finalmente le ho parlato.
Finalmente le ho detto ciò che provo.
Finalmente sarà mia, forse.
È così bella e intelligente.
Mi sono invaghito da quando l'ho vista. Poi però me ne sono innamorato e volevo negarlo ma ora so che non posso prendere in giro le persone, ma soprattutto non posso prendere in giro me.
La bacio fino a non avere più fiato.
《Vuoi essere la mia ragazza?》le chiedo guardandola e le do tanti bacini sul collo.
《Si Fil》e mi bacia.

Mi sposto dalle sue labbra e le bacio il collo.
Poi l'afferro dal bacino e le sollevo il top notando che ha un bel reggiseno in pizzo.
Devo calmare gli ormoni perché non so cosa vorrei farle in questo momento ma so che è vergine.
Probabilmente non sa che ne sono a conoscenza.
Voglio che sia lei a parlarne.

《Non potevi farmi regalo migliore》dico guardando e perdendomi in quei suoi occhi meravigliosi.
《Anche tu》dice e mi abbraccia.
《Stasera festeggiamo con tutti》mi informa.
《Va bene, lo faccio solo per te piccola》dico dandole un bacio.
《Ma dobbiamo dirlo, si, insomma, di...noi》dice e diventa rossa dall'imbarazzo.
《Piccola, quando sei con me non devi essere imbarazzata, puoi chiedermi tutto. Comunque secondo me dobbiamo aspettare un po'》le spiego e annuisce.
《Sì, sarà il nostro piccolo segreto》intreccia la mia mano alla sua e ci baciamo.








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