Capitolo 5

1K 46 4
                                    

Mi sveglio, sono in una stanza della villa ma non è quella mia.
《Finalmente sei sveglia》dice Einar accanto a me facendomi sobbalzare.
《Cosa è successo? Non ricordo molto》affermo guardandolo negli occhi.
《Stavamo alla mia festa e..》inizia a parlare ma lo interrompo subito《 oddio, scusami Ein! Ti ho rovinato la festa. Non volevo. Scusami》gli dico guardando verso il basso dispiaciuta.
《Mia, guardami. Tranquilla, la festa era quasi finita e ce ne siamo andati》dice accarezzando i miei capelli.

Ora ricordo qualcosa però.
Sì.
Ricordo il bacio con Simone e qualcuno che inizia a picchiarlo e a dire cose che non ricordo neanche.
《Einar, hai visto chi è stato a picchiare il ragazzo con cui mi stavo baciando?》
《Si, è stato Filippo》dice tranquillo.
Aspetta, cosa?
Filippo?
Il Filippo che conosco io non se ne frega niente di quello che faccio.
Perché lo ha fatto?
Che forse ci tiene a me?
Nah, impossibile, ci odiamo.

***
FILIPPO'S POV
Cazzo.
Non so cosa mi sia preso ieri.
Si stavano baciando e io gli ho divisi perché Simone deve stare lontano da Mia.
È un pezzo di merda.
Non mi interessa Mia, l'ho fatto solo per una questione mia personale.

'Ci credono tutti'

Coscienza, vattene a fanculo, grazie.

Sono sul divano e sento una leggera pressione su di esso.
È lei.
《Buongiorno》dice.
《Buongiorno》sbuffo
《Come ti senti?》continuo.
《Bene però vorrei sapere perché》afferma.
《Sono affari miei, privati. Ora lasciami in pace》vado verso la mia stanza e sbatto violentemente la porta.
Ho bisogno di sfogarmi.
Devo sfogarmi.
Ho troppa rabbia nel corpo.

Esco dalla mia stanza e vado in cucina per bere del succo.
Ora vi chiederete perché sto qua dato che volevo sfogarmi.
Mi sono sfogato ma in casa.
Ho rotto il vetro dell'armadio con un pugno infatti ho le nocche delle mani spaccate.

Entro in cucina e vedo Einar.
《Che cazzo ti è preso ieri?》mi prende dalla maglia.
《Simone non può farlo dinuovo. Di sicuro le avrà chiesto se ci conosce e cose simili. Non voglio che faccia del male anche a lei capisci?》sto urlando troppo.
《Non dovevi picchiarlo!》dice.
《Ora non iniziare Ein, mi sentivo di farlo e l'ho fatto. Oggi porto qui una ragazza con cui divertirmi. Ho bisogno di altro sfogo》affermo andando fuori dalla cucina quando sempre mio fratello parla 《Prima stava piangendo. C'entri qualcosa?》mi domanda.
《No, le ho solo detto che non posso spiegarle il motivo per cui ieri ho picchiato Simone》affermo e corro fuori dalla cucina.
Sì, di sicuro sta piangendo per altro e voglio scoprirlo.

Busso alla sua porta da almeno 5 minuti senza nessuno che mi apra, così decido di entrare.
Non c'è nella stanza.
O meglio, sì, ma non sul letto.
Sta nel bagno, si starà facendo una doccia e sta cantando.
Avvicino l'orecchio alla porta del bagno e riesco a captare delle parole "Ti trucchi un'altra volta andiamo via".
Sta cantando il mio pezzo.
Canta amche bene.
Vabbè, non è il momento.
Decido di aspettarla su questo comodo letto.

MIA'S POV
Ho deciso di fare una doccia per sciogliere i muscoli.
Non so perché però mi viene in mente Simone che mi ha baciata e poi Filippo che ci ha divisi e lo ha picchiato.
Voglio scoprire il motivo. Devo.

Canticchio una canzone di Filippo mentre mi lavo. Pensandoci, le canzoni che scrive sono intense.

Esco dal bagno con solo un asciugamano che ricopre fino a metà coscia e trovo sul mio letto l'ultima persona che volevo incontrare oggi.
《Che ci fai qui? Non ti hanno insegnato a bussare?》gli domando con un sopracciglio alzato.
《Bambina, ho bussato ma non aprivi, così sono entrato e ho sentito che cantavi una mia canzone》afferma con un sorriso beffardo un volto.
Cavolo!
Sono spacciata.

'Proprio come la droga'

Non è il momento delle battutine.

Sono di un colore tendente al rosso fuoco perché mi sta facendo una specie di radiografia.
《Smettila di guardare》dico facendo finta che le ciabatte siano la cosa più importante in questo momento.
《Non preoccuparti. Non è uno spettacolo bellissimo. Sai, ho visto di meglio quindi non imbarazzarti》dice nonchalance.
Oddio, sento la mia faccia prendere fuoco!
Che maleducato! È un depravato.
《Ora devo vestirmi. Ho un appuntamento quindi se non ti dispiace esci fuori》gli confesso.
Noto che a quelle parole stringe i pugni ma sarà sicuramente una mia impressione..
《Con chi?》domanda infastidito.
《Se te lo dico, te ne vai?》
《Sì. Ma dimmelo》insiste.
《Con Simone, il ragazzo dell'altra sera》dico perdendomi in quegli occhi.
A quelle parole, si alza di scatto dal letto e viene verso di me.
Siamo ad una distanza minimissima.
《Non baciarlo》sussurra a 5 centimetri dal mio viso.
《Perché?》domando.
《Fallo e basta》ed esce fuori dalla stanza.

Perché è così strano?
Devo capire perché non gli sta a genio Simone. Fosse l ultima cosa che faccio.
Devo scoprire tutto.
Ci riuscirò.

RED FIREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora